L’archivio del luglio 2017

Stato-rapinatore

Come alcuni di voi sanno, sulla mappa politica del nostro pianeta esiste ancora un equivoco storico chiamato Azerbaijan. Esso fu creato nel 1918 – sulla base di alcuni criteri storici e sociali piuttosto approssimativi – in qualità di una regione di confine del nascente impero sovietico; solo approfittando in un modo fortunato del crollo dell’URSS divenne a) uno Stato, b) uno Stato indipendente. Non è l’unico a essere nato ed evoluto in questo modo, ma, essendo il più piccolo, è quello a soffrire maggiormente del complesso di inferiorità.

A partire dal 1994 quella macchia geografica ritiene di essere ingiustamente privata della regione Nagorno Karabakh. Cerca dunque di apparire «uno Stato vero, capace di tutelare gli interessi nazionali» nel modo più facile e meno pericoloso: creando dei seri problemi alle persone che visitano Nagorno Karabakh.

Stamattina, per esempio, il Tribunale penale per i crimini massimi di Baku ha condannato il cittadino russo Alexander Lapshin a tre anni di reclusione per due «delitti»: 1) le sue visite in Nagorno Karabakh nell’aprile 2011 e ottobre 2012 senza l’autorizzazione dell’Azerbaijan; 2) le sue dichiarazioni pubbliche circa l’appartenenza di Nagorno Karabakh.

Inoltre, nel 2015 e 2016 Alexander Lapshin per due volte aveva compiuto un altro delitto riconosciuto tale solo dal giudice azero: avendo tre cittadinanze (russa, ucraina e israeliana) e essendo finito nella «lista nera» di Azerbaijan con il proprio passaporto russo, andava a visitare Baku con il passaporto ucraino (dove il suo nome è scritto, secondo le regole ucraine, Olexander). Aveva insomma ingannato il sistema informatico della dogana azera utilizzando un documento reale e valido. Proprio dopo la seconda di queste imprese era stato dichiarato ricercato a livello internazionale da Azerbaijan. Avrebbe utilizzato i «documenti falsi» per entrare senza essere identificato.

Il 15 dicembre 2016 Alexander Lapshin era stato arrestato a Minsk; il 25 gennaio 2017 era stato estradato verso l’Azerbaijan. Oggi è stato condannato a tre anni di reclusione (mentre la Procura azera ne chiedeva otto). Tutto ciò è successo nonostante una notevole opposizione di Israele, Russia, Armenia e, naturalmente, Nagorno Karabakh.

Pensando bene a questa storia possiamo giungere a tre conclusioni:

1) La Bielorussia è molto tollerante verso la creatività giuridica altrui perché a causa della sua situazione geopolitica è costretta a rimanere neutrale anche nei confronti di quelle visioni di integrità territoriale che hanno i suoi immediati vicini;

2) Di conseguenza, evitate di visitare la Bielorussia se pensate di aver offeso qualche pseudo-Stato afflitto dalla sindrome di Azerbaijan. Avete criticato pubblicamente la Corea del Nord? Avete espresso pubblicamente la vostra opinione circa l’appartenenza (in entrambi i sensi) della Crimea? Rimandate il vostro viaggio in Bielorussia ai tempi migliori.

3) Le persone competenti farebbero bene a escludere l’Azerbaijan dalle file dell’Interpol in quanto lo Stato in questione manifesta una incredibile fantasia nel sfruttare ogni pretesto possibile e immaginabile nel rapire e incarcerare i propri nemici morali. Cioè quelle semplici persone che viaggiano, vedono, ragionano e esprimono liberamente le opinioni senza compiere alcun delitto o invitare gli altri a compierlo.

I piccoli Stati dell’est possono avere uno scarso valora dal punto di vista geopolitico, ma allo stesso tempo riescono a incidere sulla vita delle persone provenienti da tutte le parti del mondo.


Una proposta…

Qualche settimana fa ho scoperto il sito prontopro.it Anzi, sono stato scoperto io da uno dei suoi manager.

Il ProntoPro è un sito dove gli utenti registrati annunciano di avere un lavoro da affidare a un esecutore esperto per poi scegliere tra le candidature di quegli utenti dello stesso sito che hanno reagito all’annuncio. Ogni professionista viene pagato con una transazione bancaria e valutato sul sito dal committente.

In sostanza, è un sito potenzialmente molto utile a due categorie di persone: 1) quelle persone che sanno fare qualcosa di concreto e allo stesso tempo hanno voglia di lavorare/guadagnare; 2) quelle persone che vogliono (o addirittura sono costrette) provare a confrontare le richieste economiche dei professionisti per scegliere quello conveniente.

Tra le proposte di lavoro che mi è capitato di vedere fino ad oggi, alcune erano particolarmente interessanti per me. Solo una, letta venerdì sera, mi fatto leggermente preoccupare:


MH17 abbattuto: 3 anni

Oggi decorrono 3 anni dall’abbattimento del Boeing della compagnia Malaysia Airlines sopra l’Ucraina.

La settimana scorsa il ministro degli Esteri olandese Bert Koenders aveva annunciato che il processo si terrà in Olanda, senza però precisare la data d’inizio. L’osservazione più rilevante che possiamo fare ora è: tutti i nomi sono già noti alla commissione di indagine (costituita quasi subito dopo la tragedia da Olanda, Belgio, Australia, Malesia e Ucraina). È noto non il semplice fatto che sono stati i militanti «volontari» russi – i loro capi lo avevano ammesso pochi minuti dopo l’abbattimento – con l’utilizzo delle attrezzature appartenenti all’esercito russo. Sono noti i nomi delle persone concrete: quelle che hanno guidato il BUK, scelto l’obiettivo e schiacciato quel pulsante.

Secondo me sarà un processo molto divertente. E sono tanto curioso di scoprire se quei militari sono ancora vivi e se sì, se saranno messi al sicuro nella Duma come è già successo, per esempio, nel caso di Andrej Lugovoj (accusato dell’assassinio di Litvinenko).

Ieri mattina, intanto, nel parco di fronte alla ambasciata russa ad Aia si è tenuta una manifestazione silenziosa dei parenti delle vittime del volo MH17. Nel corso della manifestazione è stata installata una panchina commemorativa:

Sulla panchina è applicata una piccola targa (la parte russa della scritta si traduce come «L’umanità è aldi sopra della politica»):


Le previsioni del Windows

Il sistema operativo Windows 10 partecipa attivamente alla comunicazione delle previsioni del tempo sul canale televisivo statunitense KCII 8:


La segnaletica per gli storditi

Le persone che vengono dalla provincia (spesso è possibile utilizzare tranquillamente il termine provinciali) si riconoscono facilmente dal fatto che non conoscono le usanze della metropolitana. Essi tentano di salire sulla carrozza senza lasciar scendere le persone in arrivo, stanno fermi davanti alle porte aperte anche sono gli unici a non dover scendere, sulle scale mobili stanno fermi anche sul lato sinistro.

Il designer londinese Yoni Alter ha proposto una possibile soluzione per l’ultimo dei problemi elencati.

Probabilmente si è ispirato a questo tentativo statunitense di far stare solo su un lato le persone che rallentano il traffico fissando con gli occhi il proprio telefono.

Dicono che l’idea americana non avrebbe funzionato perché la gente troppo stordita dal telefono non si accorgeva nemmeno della segnaletica. Ma questo non significa che non si dovrebbe cercare delle soluzioni.


Finalmente processato!

Cari lettori, ho due notizie per voi: una buona e una cattiva.

La notizia buona consiste nel fatto che Pierr Dukan è finalmente finito sotto processo.

La notizia cattiva sta nel fatto che il processo riguarda la frode fiscale e non la famosa dieta del cazzo che ha rovinato la salute a tante persone ingenue (e incapaci di chiedere un semplice consiglio a un medico competente).

Beh, non perdiamo la speranza. Prima o poi qualcuno troverà il coraggio di promuovere una causa anche nell’ambito dell’attentato alla salute pubblica.


Volere = guadagnare

Pare che le turbine a gas della Siemens arrivate in Crimea siano già quattro.

Si potrebbe entrare nei dettagli tecnico-giuridici per capire se le turbine siano da considerare dei prodotti europei per il settore energetico la cui fornitura alla Crimea è vietata dalle sanzioni dell’UE (le turbine sono prodotte da una joint production tra la Siemens e il Power Machines).

Ma oggi vorrei dedicarmi a un argomento un po’ più ampio: la reale vitalità delle sanzioni economiche europee contro la Russia.

Trovo interessante parlarne servendomi proprio del caso di cui sopra. Ripensiamo, prima di tutto, ai suoi passaggi essenziali.

La Crimea è totalmente priva della produzione propria di energia elettrica, dipendendo in tale ambito dalla Ucraina. Di conseguenza, subito dopo l’annessione in Russia fu presa la decisione di costruire due centrale termoelettriche: una in Crimea e una a Toman (dall’altra parte dello stretto di Kerc, di fronte alla Crimea).

Nell’agosto del 2015 il Technopromexport (uno dei principali appaltatori delle centrali) ordina quattro turbine della Siemens (il modello SGT-2000E), indicando che tutte servono per la centrale di Toman. In base alle caratteristiche dichiarate della centrale, però, questa ultime avrebbe avuto bisogno di sole due turbine. I mass-media iniziano a pubblicare le notizie sul presunto fatto che tutte e quattro le turbine servano per la centrale della Crimea.

Nel giugno del 2016 è stata annullata la gara d’appalto per la costruzione della centrale della Toman per l’assenza di aziende interessate. Le quattro turbine sono state messe in vendite e il Technopromexport ha ufficialmente ricordato che non possono essere utilizzate in Crimea.

Nel dicembre 2016 la Siemens ha interrotto la fornitura delle attrezzature per il funzionamento delle turbine, subendo dunque una minaccia di cause legali. Il tentativo di vendere le turbine già fornite non è andato a buon fine.

Dopo le notizie sull’arrivo delle prime due turbine in Crimea, la Siemens ha annunciato una denuncia penale nei confronti di coloro che hanno fornito le turbine alla Crimea.

Ecco, la vera bellezza economica sta proprio in quest’ultimo punto. La Siemens, dal punto di vista legale, può fare quello che le pare: non solo fare le denunce penali, ma pure chiedere il risarcimento dei danni economici o d’immagine in via civile. In ogni caso, la competenza territoriale sarà del giudice russo, cioè del giudice più indipendente al mondo. Cioè un giudice che non aspetta le istruzioni telefoniche dal Cremlino o una usb con il testo della decisione pronto proveniente da altri uffici competenti.

Voglio essere compreso bene: i dirigenti della Siemens non sono dei bambini ingenui, sanno come funzionano le cose in Russia. E non si aspettano il rientro delle proprie turbine. Ogni manager sa di essere pagato per venderei prodotti della propria azienda. Qualsiasi decisione del giudice russo darà ai manager della Siemens un motivo in più per dire «non è colpa nostra, abbiamo fatto il possibile» e, allo stesso tempo, dimostrare agli azionisti di svolgere con profitto le proprie funzioni lavorative.

Le lezioni che dobbiamo imparare noi da questa storia sono due: non dobbiamo essere idealisti; i vincoli sono fatti per essere raggirati.

Nella prossima puntata racconterò perché le sanzioni personali sono più efficienti di quelle economiche.


Il nazismo ucraino

Poco fa avevo scritto della abolizione dei visti per gli ucraini che vogliono visitare l’UE. È importante sapere che lo Stato ucraino ha trovato un modo geniale di ringraziare per il regalo.

I miei lettori che si interessano della politica internazionale in generale e dell’Est Europa in particolare si saranno già accorti che la Polonia non è proprio entusiasta a vedere l’Ucraina avvicinarsi all’UE.

Il motivo, in effetti, è molto comprensibile. Con l’inizio della aggressione militare russa nel 2014, l’Ucraina ha intensificato la ricerca degli eroi nazionali nella propria storia (per ovvi motivi aveva iniziato a farlo già negli anni ’90).

Addirittura a partire dal 1997 in Ucraina viene ufficialmente commemorata in numerosi modi la figura del collaboratore nazista Roman Shukhevych (comandante di un battaglione speciale, responsabile dello sterminio dei polacchi e degli ebrei sul territorio ucraino): monumenti, targhe commemorative, il titolo del cittadino onorario di quattro città, l’attribuzione del suo nome alle vie e addirittura intere zone delle città… L’ultima, nel senso cronologico, trovata ucraina è stata quella di attribuire il nome di Shukhevych a una delle vie di Kiev: è successo il 1 luglio 2017.

Fare un piccolo genocidio locale ammazzando 60 mila polacchi, non chiedere scusa, dedicare una via della capitale al loro assassino e andare a «integrarsi» con l’UE? Se i polacchi si oppongono con tutti i mezzi disponibili alla integrazione con uno Stato nazista, io li capisco e appoggio.

N.B. Tutto quello che ho scritto sopra non significa, naturalmente, che io appoggio o giustifico l’invasione russa in Ucraina. I nazisti che non tendono alla espansione vanno isolati nei loro confini abituali. Coloro che condividono i sempre più evidenti «valori» dello Stato restano lì, mentre gli altri si integrano anche fisicamente con gli Stati più evoluti.


Concerto-karaoke

Il 1 luglio a Kiev si è svolto un vero concerto interattivo.

Il noto cantante russo Dolphin (il vero nome completo è Andrey Vyacheslavovich Lysikov) aveva visitato la Crimea questo inverno (nel suo caso per un concerto, ma non importa), quindi in base a una legge ucraina del 15 aprile 2014 non può più entrare in Ucraina. Doveva però partecipare al festival Atlas Weekend svoltosi dal 28 giugno al 2 luglio 2017. I suoi musicisti, che non erano mai stati in Crimea dopo l’annessione del 2014, sono stati accettati al confine, mentre egli no.

Il concerto, però, si è svolto comunque. A suonare erano i musicisti, mentre a cantare era il pubblico. Il concerto interattivo – possiamo anche definirlo un concerto-karaoke – è stato reso possibile anche grazie alla proiezione dei testi sullo schermo dietro ai musicisti.

C’è una soluzione a tutto!


Come pesare i bagagli

Periodicamente riscopro che non tutte le persone sanno come pesare i bagagli con una semplice bilancia del tipo «pesapersone» da casa. In effetti, molto spesso non si riesce ad appoggiare sulla bilancia una valigia/borsa/zaino in modo che non cada o che non schiaccia su un lato della bilancia più che su un altro.

Eppure il metodo di pesare i bagagli è semplicissimo.

Bisogna salire normalmente sulla bilancia e misurare il proprio peso. Poi scendere dalla bilancia, azzerare il valore, prendere in mano il bagaglio, risalire sulla bilancia e misurare di nuovo il peso. Facendo la differenza tra i due valori ottenuti, scoprite facilmente il peso del vostro bagaglio.

Come avreste fatto senza la mia smisurata saggezza?