L’archivio del 2015 год

Buon 2016

Con qualche ora di anticipo, prima di diventare temporaneamente inaccessibile, vi auguro un buon anno nuovo.

Per l’anno nuovo vorrei augurarvi un sacco di cose. Non vorrei sembrare un predicatore, ma…

Cercate di minimizzare (se proprio non riuscite a ridurle a zero) la quantità delle tradizioni nella vostra vita quotidiana. Non aggrappatevi alla comoda tranquillità, cercate di migliorare voi stessi e la vita attorno a voi. Non abbiate paura di crescere, di corrispondere alla propria età anagrafica e, magari, fare qualcosa in anticipo rispetto ad essa.

Ricordatevi anche nell’anno che viene: la vita tranquilla e monotona vi porta solo la sensazione di avere fallito tutto. La ricerca del miglioramento, invece porterà almeno dei bei ricordi.

L’importante è non arrivare in ritardo! Agite.

Vi auguro quindi di avere la possibilità di dire, tra 366 giorni, che nel 2016 avete realizzato più di quanto avreste potuto immaginare.

Buon 2016. Andrà tutto bene.


La politica è fatta dalle persone

Si è saputo oggi che il vicepremier Dmitry Rogozin si è sparato, per caso, a una gamba in un poligono di tiro. Sarebbe successo la settimana scorsa, ma la notizia è uscita oggi.

Lasciando da parte il fatto che il personaggio in questione è dotato di una intelligenza «alternativa», posso sottolineare che la sua ultima impresa ricorda tantissimo la politica estera russa degli ultimi tre anni («sanzioni» economiche in risposta a quelle personali adottate dagli Stati occidentali, il divieto delle adozioni da parte degli stranieri etc.).


Un fiume di…

So che in Italia, soprattutto in determinate zone, esiste una forte tradizione di sparare i fuochi d’artificio la notte del Capodanno. Quindi mi permetto di suggerire una idea interessante:


Natale 2015

Buon Natale a tutti coloro che ci credono.

Tanti regali a tutti coloro che non ci credono ma approfittano delle utili tradizioni.

Tanta fortuna a tutti coloro che credono nel Babbo Natale: speriamo che non si distragga durante il viaggio e non sbagli il pacco.


La Crimea sui rubli

Oggi, il 23 dicembre 2015, la Banca Centrale russa ha ufficialmente emesso la banconota da 100 rubli dedicata alla Crimea.

Il lato dedicato alla città di Sebastopoli (è raffigurato il monumento alle navi affondate, situato proprio in quella città):

Il lato dedicato alla Crimea in generale (è raffigurato il castello decorativo «Il nido della rondine»):

Dovrei scrivere, prima o poi, un testo serio sul fatto che l’annessione della Crimea è stata una azione giusta fatta nel peggior modo possibile. Lo prometto.


Scatola cinese

Venerdì 18 dicembre a Mosca è stata aperta la scatola near dell’aereo russo abbattuto dalla Turchia.

L’apertura è avvenuta in diretta televisiva, la procedura è stata ripresa da 4 telecamere.

Il risultato è stato sorprendente. Prima di tutto guardate questo fotogramma:

E ora vi faccio una breve spiegazione tecnica.

Prima di tutto, bisogna specificare che le scatole nere degli aerei possono registrare le informazioni in tantissimi modi. Quelli più diffusi in passato scrivevano su fili metallici, nastri magnetici o le pellicole fotografiche. Oggi, invece, funzionano un po’ come le nostre chiavette USB: all’interno hanno un hardware simile che funziona sulle schede della stessa tipologia.

Secondo: come potete vedere, le schede si sono spezzate. Più o meno lo stesso succederebbe alla vostra chiavetta USB chiusa in un barattolo metallico e buttata giù da diecimila metri. Lo succederebbe, essenzialmente, per tre motivi contemporaneamente: 1) le schede sono sottili e fragili; 2) le schede sono fissati in pochi punti; 3) all’interno della chiavetta c’è troppo spazio vuoto che permette alle schede di sbattersi una infinità di volte durante la caduta.

Terzo: è facilmente visibile che per la scatola nera sono state utilizzate le schede e il telaio che normalmente si utilizzano per gli elettrodomestici di casa. Saranno stati comprati direttamente in Cina o su qualche negozio online?

Quarto: una volta tutta elettronica di bordo degli aerei russi (e sovietici) era pesante, tecnicamente obsoleta e costosa. Allo stesso tempo, però, era difficile da rompere perché (ma non solo) tutti gli spazi vuoti tra le componenti e le pareti interne delle singole «scatole» erano riempiti con una materia simile al silicone. Di conseguenza, ogni pezzo era ben protetto dagli urti dovuti alle cadute.

Quinto: le schede (flash) di memoria danneggiate in quel modo non sono altro che spazzatura. E’ impossibile recuperare alcuna informazione da esse.

Conclusione: la televisione di Stato russa ha svelato in diretta uno dei più grandi segreti militari. Tale segreto consiste nel fatto che in Russia non sanno produrre (e nemmeno montare in modo sicuro) l’elettronica aerospaziale.

Un grande saluto a tutti coloro che considerano la Russia una Grande Potenza.

Preciso subito che io non sto ridendo per le figuracce della Russia e non voglio essere cittadino di una grande potenza. Io voglio essere cittadino di uno Stato normale nel quale, semplicemente, funziona tutto.

P.S.: i più curiosi possono vedere il video della apertura della scatola nera di cui sopra:
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Abbiamo fallito

Cari lettori, ho una brutta notizia da comunicarvi: siamo tutti degli sfigati.

Lo siamo perché da piccoli avemmo dei giocattoli da sfigati. Lo siamo perché nel corso della vita non abbiamo realizzato le nostre migliori fantasie infantili. Mentre la bambina di nome Sophie, 4 anni, è l’unica bambina veramente fortunata su questo pianeta (guardate il video). Spero che per Natale le regalino un aereo.

P.S. E ora facciamo pure una nota seria. E’ veramente interessante l’idea di spingersi fino a questo punto nell’affidare le prove a una persona con pochi vincoli mentali. Una persona della mia età e del pur modesto background culturale, per esempio, avrebbe avuto una certa «pietà» per il veicolo testato. Di conseguenza, sul campo dei crash-test seri i bambini battono gli adulti.


Paraculo

Chissà se lo hanno mai tamponato…

Anche qualora la risposta veritiera fosse «mai», non sarei tanto portato ad applicare uno strumento simile sulla propria auto.


Magenta, 7 dicembre 2015

Settimana scorsa vi avevo promesso di pubblicare a breve un reportage serio su Magenta. Oggi mantengo la promessa: ecco il link per voi.

Da illustrazione al presente post farà la foto di una delle più belle cose viste a Magenta: un elegante palo elettrico.


Voglio accendere io

Mi mancano le parole per descrivere quanto odio le persone che mi porgono un accendino col fuoco già acceso. Cazzo, pensando di fare un gesto di gentilezza mi tentano di aiutarmi ad accendere la mia sigaretta!

Ogni fumatore capace di analizzare le proprie azioni lo sa benissimo: la cosa più bella del fumare sta nel tirare fuori l’accendino, fare «clak» davanti alla faccia e dare via, in questo modo, alla pausa (o alla illusione della vita da adulto). In pochissimi sanno provare il piacere per il solo fatto di fumare, e nella maggior parte dei casi non fumano le sigarette (ma parlo sempre del tabacco!).

Insomma, voglio dire che le persone convinte di essere gentili nel momento del passaggio del fuoco, in realtà sono dei grandi cafoni. Rovinano tutto. I fumatori, per comprendere quanto ho appena scritto, possono fare una piccola auto-analisi.

Un discorso simile può essere fatto per le situazioni in cui qualcuno si permette di versare del vino nel bicchiere di un’altra persona.

P.S. Ricordatevi: fumare o bere troppi alcolici fa male alla salute! Non iniziate.

UPD: ieri sera avevo perso il mio storico portasigarette (in servizio dal 2007), al quale ero affezionato veramente tanto. Il grande rammarico, però, mi ha tenuto in ostaggio per poche ore: il portasigarette mi stato consegnato stamattina da una signora (la conosco solo di vista) che fino a oggi per qualche inspiegabile ragione ho considerato una «grande stronza». Grazie!