L’archivio della rubrica «Nel mondo»

Lucky Sleepy

Succede ancora qualcosa di positivo in questo mondo. Oggi, per esempio, posso constatare ben due cose.
In primo luogo, capitano ancora delle notizie fuori da quell’argomento di cui ormai ci parlano anche i microonde.
In secondo luogo, capitano ancora delle notizie positive. Ieri, per esempio, abbiamo scoperto che «Crazy Bernie» Sanders ha rinunciato ai tentativi ulteriori di diventare un candidato ufficiale alla presidenza statunitense. Essendo fortemente allergico ai socialisti, sono infinitamente contento per questa sua scelta saggia (ehm, che strano conflitto interiore!). Sono contento pure per avere finalmente azzeccato una previsione. Allo stesso tempo, però, sono un po’ sorpreso.
Sono sorpreso perché tra i candidati democratici principali Sanders mi sembrava quello meno incapace di relazionarsi con l’internet. Mi aspettavo dunque che avrebbe tentato di sfruttare questa sua caratteristica per continuare la campagna elettorale nelle condizioni della quarantena e delle sue conseguenze sociali inevitabili.

«Sleepy Joe» Biden ha, apparentemente, un computer vecchio, una webcam da due dollari, una connessione a internet quasi «da modem» e una scarsa confidenza con l’internet (quindi anche peggio che con il pubblico vivo), ma tanta fortuna politica.
Che noia però.


Il mondo sarà più moderno

L’ultima volta che ho letto e sentito da tutte le parti la magica frase «il mondo non sarà più come prima» era capitata nella seconda metà del settembre 2001. In seguito ai fatti storici che permisero la nascita di quella «profezia» per qualche anno ci hanno infatti disturbati con dei controlli assurdi negli aeroporti. Dopo di che il mondo è tornato a essere più o meno come prima.
Con l’adozione della quarantena mondiale per il contenimento del COVID-19 nel 2020 quella frase magica è tornata di moda. Sospetto fortemente che anche questa volta il mondo riesca a tornare alla normalità di prima. Ma, allo stesso tempo, spero fortemente che si rafforzino le tendenze alla modernizzazione della nostra vita quotidiana. Pensiamo, per esempio, al commercio al dettaglio. I proprietari dei negozi analogici, i sindacati e i politici sinistrosi sarebbero fortemente interessati alla difesa dei negozi fisici. In relazione alla potenza di ogni lobby concreta, raggiungono in tale ambito dei risultati più o meno alti. Mentre noi, i consumatori comuni, ci troviamo a vivere in un mondo contradditorio dove nell’online si possono comprare i superalcolici ma non le sigarette. Anche se entrambe le categorie di merci sarebbero vietate ai minorenni (nascosti dietro allo schermo del proprio telefono o computer).
In particolare, poi, in un mondo modernizzato post-quarantena nessuna azienda dovrà mascherare la propria incapacità di gestire il commercio elettronico con la tutela medico-sanitaria del proprio personale. Come, per esempio, sta capitando in questi giorni alla Decathlon:

Dai che ce la facciamo.


La convenienza degli animali

Nella mia testa si sono accumulati alcuni pensieri che vanno stoccati da qualche parte. Provo a utilizzare a tale fine i vostri monitor e, forse, i cervelli.
Anche i tempi di crisi offrono delle buone opportunità di guadagno. Per esempio: qualcuno ha già pensato di creare il servizio di «dog sharing»? Mi risulta che ci siano molte persone sprovviste di un cane proprio ma disposte a pagare per evadere il regime di quarantena almeno in una misura ridotta quale il portare a spasso un animale nei pressi della propria abitazione. Statisticamente, in ogni condominio c’è almeno un cane: può essere «noleggiato» a turno da tutti i vicini desiderosi e abbienti. Perché, in effetti, nessun poliziotto o carabiniere può controllare quanto tempo passa un cane per strada e/o impedire ai non proprietari di portarlo in giro.
Qualche giorno fa mi sono ricordato di un vicino di casa, osservato quotidianamente ai tempi dell’infanzia, che portava a spasso con un guinzaglio il proprio gatto. La scena mi faceva sempre divertire per la sua singolarità… Però al giorno d’oggi mi rendo conto che si tratta di un suggerimento molto anticipato di un trucco preziosissimo da utilizzare nelle condizioni di una quarantena. Infatti, l’insieme degli animali domestici non è limitato ai soli cani. Quindi sfruttate pure quegli egoisti pelosi per uscire di casa. Ma pure pappagalli, conigli, serpenti etc.

Nel frattempo, con l’inizio della quarantena in Russia moltissime persone hanno prontamente individuato una via di fuga alternativa, andando a registrarsi come tassisti e «corrieri» addetti alla consegna del cibo dei ristoranti. Non sono riuscito a capire se anche in Italia si sia registrato un fenomeno del genere.


L’allegria spagnola

Questa domenica, invece, vediamo qualche bel esempio di come passare la quarantena dal lato opposto della porta d’ingresso. La polizia spagnola canta per le persone chiuse in casa (in totale tre canzoni diverse):


Un po’ di satistiche allegre

Alcuni giorni fa ho scoperto l’interessante sito prisonstudies.org che raccoglie le informazioni sulle carceri nel mondo. I dati sulle carceri di nuova costruzione «Lombardia», «Milano» e alcune altre non sono ancora disponibili. Di conseguenza possiamo iniziare con lo studio di alcuni altri dati statistici riportati sul sito.
Per esempio, potremmo dedurre che i cittadini del Principato di Monaco sono i più onesti al mondo e non commettono mai reati. Ecco la cima della classifica degli Stati del mondo per la percentuale dei detenuti stranieri nel sistema carcerario:

Tentando di essere un po’ più seri, invece, potremmo provare a vedere il grado di riempimento delle carceri in vari Stati del mondo. Io ho anche provato a confrontare l’Italia e la Russia. Continuare la lettura di questo post »


Rintracciare i contagiati

Il Governo di Singapore propone ai propri cittadini di installare e utilizzare l’app TraceTogether sviluppata appositamente per rintracciare i contatti fisici delle persone contagiate dal COVID-19. Esistono la versione per l’Android e la versione per l’iOS.
L’applicazione determina via bluetooth la distanza tra gli utenti e la durata del loro incontro. Se qualche utente successivamente risulta positivo al COVID-19, l’applicazione permette di scoprire velocemente la cerchia dei suoi contatti fisici delle ultime due settimane. I dati ottenuti vengono stoccati nella memoria della applicazione per 21 giorni, poi si autoeliminano.
Ovviamente, più persone installano tale applicazione e più essa diventa utile.
Si tratta di una semplice soluzione tecnologica a supporto di un metodo che si è dimostrato efficace in alcuni Stati del mondo (il solo lockdown permetterebbe di controllare i contagi al 100% solo se si chiude tutto, compresi gli ospedali). Di conseguenza, mi sembra strano che il funzionamento della suddetta applicazione è per ora limitato ai soli possessori dei numeri telefonici di Singapore. Se qualcuno dovesse scoprire (o produrre) una app simile, ma utilizzabile dalle persone di tutto il mondo, non faccia il tirchio: pubblicizzatela pure tra i vostri amici e parenti: non è proprio il caso di manifestare le proprie paranoie digitali.


Tempo militare

È sempre bello scoprire delle cose nuove, anche quelle che alla maggioranza degli altri sembrano ovvie e note da decenni.
Così, per esempio, è stato interessante scoprire che il nostro sistema a 24 ore (13:25, 16:00, 22:47 etc.) negli USA e in Canada si chiama «tempo militare» (military time).
Un americano civile distingue il tempo tra il «prima di mezzogiorno» e il «dopo il mezzogiorno» (AM e PM), contando sempre fino a 12 ore. Mentre gli orari precisi vengono usati solo dai militari. In più, questi ultimi scrivono gli orari senza i due punti in mezzo, chiamano le ore centurie e non pronunciano la parola minuti.
Tredici centurie venticinque. Sedici centurie. Ventidue centurie quarantasette.
Ogni categoria degli americani è talmente abituata a utilizzare il proprio sistema orario e allo stesso tempo ignorare quello dell’"altra squadra", che esistono addirittura dei convertitori online delle ore per i più pigri. Io vi propongo solo un esempio, ma su Google ne troverete facilmente molti altri.

Ed è curioso saper comprendere almeno una parte del linguaggio segreto dei militari americani, ahahaha


Vantarsi per il passato

L’azienda YouGov – che si occupa dello studio della opinione pubblica – ha pubblicato i risultati curiosi di una sua recente ricerca: i cittadini di quale Stato si vantano di più per essere degli «eredi» di un impero.
Io pubblico solo un grafico, mentre voi potreste leggere l’intero articolo.

Seppure il risultato italiano non sia altissimo, potrei interpretarlo come un conferma indiretta del fatto che l’Italia è ora un Paese meno di sinistra di prima e, allo stesso tempo, mentalmente sano almeno dal punto di vista del rapporto con il passato. Infatti, è decisamente «più normale» preoccuparsi delle proprie condizioni di oggi.


Le cause di morte

A questo livello lo spagnolo è comprensibile pure a me. La scritta sulla lavagna recita: «È proibito l’uso del gel disinfettante e delle mascherine. Qui si viene a morire da eroi: con un calice di vino o con un boccale di birra in mano!!».

La foto è stata scattata alla fine della settimana scorsa in Catalogna.
Ora pure in Spagna molti luoghi pubblici vengono chiusi fino alla fine di marzo per contrastare il coronavirus. Ma almeno in termini del senso di humour da quelle parti la gente è messa decisamente meglio. In Italia i sopravvissuti al virus moriranno per la noiosità degli annunci formali (allego solo alcuni esempi): Continuare la lettura di questo post »


La cortina di ferro

Più o meno tutti sanno che il cliché politico «la cortina di ferro» (Iron Curtain) è stato introdotto da Winston Churchill il 5 marzo 1946 durante il discorso tenuto nel Westminster College a Fulton.
Non tutti sanno che tale espressione deriva da un termine teatrale: safety curtain (o fire curtain). Sul palcoscenico, solitamente, si trova una alta quantità di materiali facilmente infiammabili: per evitare che un eventuale incendio si propaga verso (ma in realtà anche da) la sala, viene installata e utilizzata una speciale cortina antincendio. Un po’ come le porte antincendio installate in mezzo ai corridoi di molti edifici pubblici contemporanei. Già nel 1794 il teatro londinese Drury Lane fu dotato di tale sistema di sicurezza.
La cortina di ferro teatrale può avere aspetti estetici differenti…

Ma il principio di funzionamento è sempre lo stesso: Continuare la lettura di questo post »