Il Governo di Singapore propone ai propri cittadini di installare e utilizzare l’app TraceTogether sviluppata appositamente per rintracciare i contatti fisici delle persone contagiate dal COVID-19. Esistono la versione per l’Android e la versione per l’iOS.
L’applicazione determina via bluetooth la distanza tra gli utenti e la durata del loro incontro. Se qualche utente successivamente risulta positivo al COVID-19, l’applicazione permette di scoprire velocemente la cerchia dei suoi contatti fisici delle ultime due settimane. I dati ottenuti vengono stoccati nella memoria della applicazione per 21 giorni, poi si autoeliminano.
Ovviamente, più persone installano tale applicazione e più essa diventa utile.
Si tratta di una semplice soluzione tecnologica a supporto di un metodo che si è dimostrato efficace in alcuni Stati del mondo (il solo lockdown permetterebbe di controllare i contagi al 100% solo se si chiude tutto, compresi gli ospedali). Di conseguenza, mi sembra strano che il funzionamento della suddetta applicazione è per ora limitato ai soli possessori dei numeri telefonici di Singapore. Se qualcuno dovesse scoprire (o produrre) una app simile, ma utilizzabile dalle persone di tutto il mondo, non faccia il tirchio: pubblicizzatela pure tra i vostri amici e parenti: non è proprio il caso di manifestare le proprie paranoie digitali.
L’archivio della rubrica «Nel mondo»
È sempre bello scoprire delle cose nuove, anche quelle che alla maggioranza degli altri sembrano ovvie e note da decenni.
Così, per esempio, è stato interessante scoprire che il nostro sistema a 24 ore (13:25, 16:00, 22:47 etc.) negli USA e in Canada si chiama «tempo militare» (military time).
Un americano civile distingue il tempo tra il «prima di mezzogiorno» e il «dopo il mezzogiorno» (AM e PM), contando sempre fino a 12 ore. Mentre gli orari precisi vengono usati solo dai militari. In più, questi ultimi scrivono gli orari senza i due punti in mezzo, chiamano le ore centurie e non pronunciano la parola minuti.
Tredici centurie venticinque. Sedici centurie. Ventidue centurie quarantasette.
Ogni categoria degli americani è talmente abituata a utilizzare il proprio sistema orario e allo stesso tempo ignorare quello dell’"altra squadra", che esistono addirittura dei convertitori online delle ore per i più pigri. Io vi propongo solo un esempio, ma su Google ne troverete facilmente molti altri.
Ed è curioso saper comprendere almeno una parte del linguaggio segreto dei militari americani, ahahaha
L’azienda YouGov – che si occupa dello studio della opinione pubblica – ha pubblicato i risultati curiosi di una sua recente ricerca: i cittadini di quale Stato si vantano di più per essere degli «eredi» di un impero.
Io pubblico solo un grafico, mentre voi potreste leggere l’intero articolo.
Seppure il risultato italiano non sia altissimo, potrei interpretarlo come un conferma indiretta del fatto che l’Italia è ora un Paese meno di sinistra di prima e, allo stesso tempo, mentalmente sano almeno dal punto di vista del rapporto con il passato. Infatti, è decisamente «più normale» preoccuparsi delle proprie condizioni di oggi.
A questo livello lo spagnolo è comprensibile pure a me. La scritta sulla lavagna recita: «È proibito l’uso del gel disinfettante e delle mascherine. Qui si viene a morire da eroi: con un calice di vino o con un boccale di birra in mano!!».
La foto è stata scattata alla fine della settimana scorsa in Catalogna.
Ora pure in Spagna molti luoghi pubblici vengono chiusi fino alla fine di marzo per contrastare il coronavirus. Ma almeno in termini del senso di humour da quelle parti la gente è messa decisamente meglio. In Italia i sopravvissuti al virus moriranno per la noiosità degli annunci formali (allego solo alcuni esempi): Continuare la lettura di questo post »
Più o meno tutti sanno che il cliché politico «la cortina di ferro» (Iron Curtain) è stato introdotto da Winston Churchill il 5 marzo 1946 durante il discorso tenuto nel Westminster College a Fulton.
Non tutti sanno che tale espressione deriva da un termine teatrale: safety curtain (o fire curtain). Sul palcoscenico, solitamente, si trova una alta quantità di materiali facilmente infiammabili: per evitare che un eventuale incendio si propaga verso (ma in realtà anche da) la sala, viene installata e utilizzata una speciale cortina antincendio. Un po’ come le porte antincendio installate in mezzo ai corridoi di molti edifici pubblici contemporanei. Già nel 1794 il teatro londinese Drury Lane fu dotato di tale sistema di sicurezza.
La cortina di ferro teatrale può avere aspetti estetici differenti…
Ma il principio di funzionamento è sempre lo stesso: Continuare la lettura di questo post »
Avrete già sentito dei risultati del primo Super Tuesday:
– in 9 Stati ha vinto Sleepy Joe Biden,
– in 4 Stati ha vinto Crazy Bernie Sanders,
– in 1 Stato ha vinto Mini Mike Bloomberg.
Tale risultato, sintetizzando, mi sembra una triste continuazione dei dibattiti precedenti tra i candidati alla candidatura e mi fa ricordare la constatazione di un conoscente: «Non diventerai un politico perché rispondi sempre alle domande che ti fanno».
Michael Bloomberg è sempre apparso un candidato politicamente debole proprio perché non ha saputo correggere il difetto di cui sopra. E il risultato si è appena visto.
Ora possiamo pure scommettere dei soldi sul fatto che il candidato democratico alle elezioni presidenziali sarà Biden. Perché oltre a unirsi contro Donald Trump, i democratici dovranno unirsi – e lo stanno già facendo da giorni – pure contro il pericolo socialista rappresentato da Sanders (sostenuto da chi, non pagando le tasse, non comprende il costo globale dei benefici promessi).
Che noia però…
Una interessante statistica dimostra come sono cambiate, negli ultimi trent’anni, le preferenze degli adolescenti statunitensi (età 14–15 anni).
La crescita del tempo passato davanti al computer è un fatto normalissimo: non si può non digitalizzare il passatempo e la comprensione della vita circostante in un mondo sempre più digitale.
La diminuzione del tempo passato davanti alla televisione non solo è positiva, ma anche logica: a una persona moderna e mentalmente sana difficilmente verrà anche l’idea di stare per troppo tempo davanti a uno strumento obsoleto.
La diminuzione di tutto il resto dovrebbe farci capire che i giovani di oggi sono molto meglio di noi… se non fosse per un aspetto…
In questo periodo storico è particolarmente bello leggere le notizie sensate (e pure positive!) riguardanti l’ambito medico. Di conseguenza, non posso non condividere con i miei lettori il comunicato su una enorme conquista della Umanità che rischia ingiustamente di perdersi nel caos mediatico odierno.
La Corte costituzionale tedesca ha riconosciuto il diritto dei medici a informare i malati gravi sulla eutanasia.
Pur trattandosi ancora una mezza misura – l’eutanasia andrebbe pienamente legalizzata – riconosciamo pure che la Germania è un esempio da seguire in molti aspetti.
L’attenzione prestata dai mass media – e, di conseguenza, dalle persone comuni in Occidente – al coronavirus mi sembra leggermente esagerata. In parte anche per questo trovo abbastanza strano (e poco opportuno) l’operato di alcune autorità sanitarie volte ad aggravare la situazione.
Facciamo subito un esempio concreto: la nave da crociera «Diamond Princess», messa in quarantena in Giappone già il 3 febbraio. Leggo quasi quotidianamente che i casi a bordo stanno aumentando, mentre tutti passeggeri senza distinzione vengono comunque trattenuti nello stesso ambiente limitato. Le persone sane rischiano dunque continuamente di essere contagiate dal personale che, passando da una cabina all’altra, svolge il ruolo del «postino batteriologico».
Si tratta di un buon esempio del fatto che le misure forti possono e devono essere messe in dubbio.
Non so quanti miei lettori italiani conoscano l’attuale stemma belorusso (adottato nel 1995). Sospettando fortemente che ci sia più di una persona non abbastanza informata sull’argomento, metto subito la relativa immagine:
Come potete facilmente notare, il territorio belorusso è rappresentato assieme a una notevole parte del territorio russo. Focalizzarsi su quella parte del globo è del tutto normale: non solo perché la Bielorussia e la Federazione Russa fanno formalmente parte dello stesso stato unitario, ma anche a causa dei forti legami economici e sociali tra i due Stati-vicini.
Ma perché devo fingere di essere politicamente corretto? Scrivo onestamente che la Belorussia è sempre stata economicamente dipendente dalla Russia. Fino alla fine del 2019 la Belorussia ha sempre avuto il diritto di acquistare il petrolio e il gas russi a dei prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato. Inoltre, i prestiti finanziari statali russi alla Belorussia sono sempre stati «restituiti» attraverso il ricorso ai prestiti concessi dalla stessa Russia. In questi due modi veniva acquistata l’amicizia, la fedeltà geopolitica belorussa. E il presidente Lukashenko ha sempre minacciato di voltare le proprie preferenze amichevoli verso l’Europa qualora gli aiuti economici non dovessero essere rinnovati.
Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, però, i rapporti tra i due Stati sono diventati un po’ tesi. I motivi reali di tale evento non sono noti al pubblico ma pare che Putin sia fortemente interessato all’assorbimento del territorio vicino. Quindi cerca di convincere il collega a fare il bravo negando i prezzi favorevoli per il petrolio (la Belorussia sta attualmente tentando di acquistarlo dall’Asia).
«Ma perché hai iniziato il post parlando dello stemma?», chiederete voi.
E io rispondo: «Perché in Belorussia, improvvisamente, hanno deciso di cambiare lo stemma».
Ecco il progetto:
Non fateci troppo caso ai colori un po’ più tranquilli. Notate la comparsa dell’Europa al posto della Russia: sarà un segnale?
Devo dire che questo gioco politico-araldico mi ricorda un po’ la storia delle monete belorusse.