Il 1° gennaio 2017 ero entrato in possesso del mio primo smartphone. Non avevo fatto particolarmente tanta fatica a imparare a usarlo (non sono mica un novantenne!), ma alcune sue funzionalità mi sono comunque rimaste sconosciute per molto tempo.
Solo a febbraio del 2020, per esempio, ho finalmente pensato di studiare attentamente la sezione «Salute». E ho scoperto che il mio telefono ha un contapassi incorporato!
Non so quanto sia preciso questo strumento. Però a me interessa, prima di tutto, vedere la tendenza: cammino poco, tanto o normale?
Nel 2019, per esempio, avevo camminato pochissimo. I picchi di aprile e di agosto si spiegano con i miei viaggi turistici e personali; non mi ricordo cosa era successo a luglio e ottobre; all’inizio di novembre è leggermente cambiata la mia vita professionale e io, di conseguenza, avevo ricavato un po’ di tempo per fare a piedi alcune piccole parti delle mie tratte abituali.
Nel 2020 avrei dunque dovuto continuare con la stessa media di novembre/dicembre, ma il 9 marzo ci è stata imposta la quarantena. Dal 9 marzo al 10 maggio compresi riuscivo a sfruttare alcune possibilità legali di camminare, ma i risultati numerici naturalmente sono stati scarsi.
Il lunedì 11 maggio, approfittandomi della tanto attesa «fase-2», ho ricominciato a utilizzare il mio amatissimo ufficio, ma il solo questo fatto non spiega l’intensità delle mie camminate del mese di maggio (per un motivo sconosciuto il contapassi del telefono non ha registrato alcun dato per il 22 e il 23 maggio). Ebbene, si tratta della attuazione del mio piano annunciato due settimane fa: camminare di più per far passare alcuni effetti della lunga quarantena. Il «ponte» del 2 giugno è stato d’aiuto nella missione dichiarata, ma questa è una storia da raccontare separatamente.
In assenza delle prove contrarie mi autoproclamo il campione dell’«urban walking» tra i visitatori di questa pagina ahahaha
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