L’archivio del tag «usa»

Ancora Turchia

Un’altra stranezza legata al fallito colpo di Stato in Turchia: perché gli USA non hanno concesso la protezione al generale Bekir Ercan Van? Solitamente lo status dello rifugiato politico viene concesso a tutti coloro che rischiano la pena capitale in patria, indipendentemente dal loro orientamento politico. Quindi la decisione Obama appare veramente strana.

(Vorrei sapere cosa ne pensano le persone convinte che nel mondo ogni colpo di Stato avvenga per la volontà degli USA, ahahaha)

Avevo iniziato a scrivere pure dalla facile teoria sul colpo fallito organizzato da Erdogan, ma poi mi ero accorto che il testo stava diventando troppo lungo. Di conseguenza, rinvio alla prossima occasione.


La collezione delle mappe

L’imprenditore edile statunitense David Rumsey non si interessa più di tanto, a differenza di alcuni colleghi, delle elezioni presidenziali. Per fortuna ha un altro grande interesse: a partire dagli anni ’80 colleziona le vecchie mappeю Al giorno d’oggi la sua è una delle più grandi collezioni al mondo: essa è composta da più di 150 mila unità. Alla fine degli anni ’90, poi, Rumsey si è improvvisamente reso conto che la sua collezione potrebbe risultare interessante anche alle altre persone. Ha dunque avviato la digitalizzazione delle mappe in proprio possesso al fine di renderle di dominio pubblico. Per ora sono state scannerizzate più di 67 mila sue mappe (meno della metà del totale).

Nel 2009, infine, David Rumsey ha deciso di regalre la propria collezione alla Università di Stanford. L’università in questione, non essendo diretta da defficienti, ha provveduto alla creazione del David Rumsey Map Center per la conservazione e lo studio del tesoro ricevuto. In contemporanea con l’apertura del suddetto centro di ricerca, il 19 aprile 2016 alla Cecil H. Library è stata inagurata una mostra di alcune delle mappe donate da Rumsey (aperta fino al 28 agosto).

Non so quanti dei miei lettori avranno tempo, nei prossimi quattro mesi, di farsi un viaggio da quelle parti. Quindi vi invito semplicemente a visitare il sito ufficiale di David Rumsey Map Collection.

Attenzione: il sito crea dipendenza. Se non siete immuni allo studio, non iniziate.


Le parolacce finte

Dalla mia pagina di Facebook è misteriosamente sparito il post del sabato 30 aprile (cliccate tranquilli che dal mio sito non sparirà mai). Suppongo che alla base del mistero sia proprio una delle parole che compngono il nome di quel quadro del XVII secolo.

Il fatto dice molto sul livello intellettuale dei moderatori di Facebook. Ma sono convinto che il livello dei miei lettori è più alto, quindi continuo a rivolgermi a loro. Cioè a voi.

Chi di voi è ancora convinto che la parola «negro» sia una parolaccia? Chi di voi ritiene che debba essere vietata dalle norme di un social network o, addirittura, dalle leggi statali? Ebbene, ho una notizia per voi. L’ultimo censimento della popolazione statunitense, quello del 2010, è stato condotto tramite questo questionario: https://www.census.gov/history/pdf/2010questionnaire.pdf.

Come potete vedere, tra le opzioni delle domande N6 e N9 risulta pure la famosa parola «negro»:


Circa 56 mila persone si sono autodefinite come «negro»: https://www.census.gov/prod/cen2010/briefs/c2010br-06.pdf.

Insomma, se qualcuno vi rimprovera per quella parola, mandatelo pure affanculo.


Lavoro stressante

Per l’edizione odierna del video domenicale ne avevo programmato uno veramente bello. Ma è stato cancellato su richiesta di una casa discografica. Maledite pure la BMG nelle vostre preghiere quotidiane.

Io, intanto, provo a consolarvi con il video su uno brutale poliziotto americano:


Snowboard in New York

La settimana scorsa c’era stata una grande nevicata sulla costa est degli USA. Qualcuno era riuscito a sfruttarla come si deve:

Molto probabilmente avete già visto questo video, quindi lo pubblico solo per non perderlo.


Razzismo da Oscar

Ho letto una curiosa notizia sul premio Oscar.

Che dire… Qualcuno deve spiegare agli organizzatori degli Oscar che la valutazione (selezione, distinzione etc) degli attori in base al colore della pelle ha un nome preciso: razzismo. Candidare o addirittura premiare un attore (o un regista) solo perché è nero, indipendentemente dai suoi risultati artistici dell’ultimo anno o dal parere della Giuria (nella quale sono presenti tanti neri), è una manifestazione di razzismo.

Purtroppo le minoranze, non solo quelle razziali, faticano a comprendere il concetto.


Guidare con il cervello

Secondo me le scuoleguida, per essere più efficienti, dovrebbero mostrare agli studenti dei video sugli incidenti stupidi. Giusto per far capire alle gente che alla guida va utilizzata anche la testa.

Nella puntata odierna dei video domenicali vediamo un bel esempio:


Putin cerca USA

Tanti di voi hanno già letto o sentito che la visita del ministro degli esteri russo Sergey Lavrov in Qatar era dedicata, tra l’altro, alla lotta all’ISIS. Un po’ meno persone si erano accorte della visita-«sorpresa» fatta a luglio dal presidente ceceno Ramzan Kadyrov in Arbya Saudita e dedicata allo stesso argomento.

I due viaggi istituzionali hanno una spiegazione abbastanza evidente: Vladimir Putin non ha ancora abbandonato il suo sogno segreto di conquistare l’amore dei leader occidentali. Non comprendendo la reale motivazione delle sanzioni adottate nei confronti della Russia oltre un anno fa, cerca quindi ancora di dimostrarsi utile in qualche modo. E visto che gli USA rifiutano l’aiuto russo nella lotta contro l’ISIS, cerca di arrivare alla collaborazione attraverso la conquista diplomatica di alcuni loro alleati mediorientali.

Non mi sono sbagliato utilizzando la parola «amore»: in base alle attente osservazioni che abbiamo fatto in tempo a fare, Putin vorrebbe qualcosa in più rispetto a un semplice rispetto tra colleghi-politici. Vorrebbe infatti essere accettato così come è, accolto con gioia e ascoltato con la massima attenzione. Ed è ancora convinto che questo tipo di rapporto sia possibile.


Economia politica

Pure Donalda Trump si candida alla presidenza statunitense… E allora io approfondisco una mia vecchia idea: se volete scommettere dei soldi sul nome del prossimo presidente americano, puntate sulla Clinton.

Infatti, gli stessi elettori che sette anni fa hanno votato un nero solo perché è nero, tra poco voteranno una donna solo perché è una donna.

P.S.: in ogni caso, vinca il migliore.

P.P.S.: in ogni caso, vincerà il peggiore.


L’annuncio mancato

Hilary Clinton ha annunciato la propria candidatura alle elezioni presidenziali americane del 2016. Ed è molto probabile che vinca: la gente, convinta di essere moderna e priva di pregiudizi, la voterà solo perché è donna. E saranno gli stessi elettori che nel 2008, dichiarando con orgoglio di non essere razzisti, hanno eletto Obama solo perché è nero. Vabbè, ridiamoci sopra e andiamo avanti.

Dopo l’atteso annuncio della signora Clinton io mi aspettavo di sentirne un altro: quello dell’imminente matrimonio di una certa Monica Lewinsky. Se quest’ultima si sposa, la storia avrà una buona chance di ripetersi in modo curioso.