L’archivio del tag «ucraina»

Puntavano alla quantità

Insomma, è andata come sospettavo (e non era proprio difficile indovinare) fin dall’inizio. Come hanno dimostrato le analisi di investigatori ed esperti, durante lo scambio di corpi di militari uccisi svoltosi secondo gli accordi di Istanbul, la Russia ha consegnato alla Ucraina, tra gli altri, i corpi di soldati russi.
In cosa speravano quegli idioti che hanno «restituito» i primi corpi raccolti a caso o che pensavano di poter superare l’attenzione della parte ucraina? Che dopo più di tre anni di guerra qualcuno avrebbe creduto alla loro «parola d’onore»? E che non farà alcun controllo? O che gli ucraini non saranno in grado di controllare?
In generale, i miei sospetti confermati sono un’altra «bella» illustrazione del famoso Z-slogan «Noi non abbandoniamo i nostri». Mi dispiace che quasi nessuno tra la popolazione russa se ne accorga.


Il grande scambio di corpi

Ieri la Russia e l’Ucraina si sono effettivamente scambiate i corpi dei caduti in guerra: i corpi di 1212 militari uccisi sono stati restituiti alla Ucraina e 27 alla Russia. Anche se quando nell’ultimo incontro a Istanbul Medinsky ha promesso di restituire all’Ucraina sei mila corpi «congelati» di ucraini, molti osservatori sono rimasti logicamente sorpresi: da dove li avrebbe presi, se l’esercito russo non raccoglie con una particolare cura nemmeno i propri morti, ma, nel migliore dei casi, li seppellisce in grandi fosse senza nomi?
Ma penso che presto tutto diventerà più chiaro. L’Ucraina identificherà sicuramente tutti i corpi ricevuti. E per la Russia o accadrà un altro grande scandalo (in più di tre anni ci siamo abituati), oppure scopriremo che si è preparata seriamente per uno scambio di questo tipo nelle ultime settimane/mesi (pure Medinsky capisce che non sarà in grado di concordare altro che scambi con una posizione come quella del proprio presidente).
Ma come avrebbero potuto prepararsi? Perché avrebbero dovuto iniziare a prepararsi seriamente proprio per questa operazione? Sono in grado di prepararsi seriamente a qualcosa? Dove, quando, come e da chi sono stati raccolti i 1212 corpi? Come e dove sono stati conservati? Come hanno svolto le pratiche burocratiche?
Insomma, io mi aspetto un altro grande scandalo.


Nature is healing

Quando ho visto l’immagine che voi vedrete sotto, mi è venuto in mente il meme più noto del 2020 che sicuramente vi ricordate: «nature is healing». Ma al contrario…
Nelle zone della guerra russo-ucraina gli uccelli stanno già costruendo nidi in fibra ottica per i droni FPV:

La foto è di uno dei militari della brigata ucraina «Azov».
Effettivamente, quelle zone non solo sono piene di munizioni inesplose e/o campi minati. Sono ricoperte anche di «fili» di fibra ottica utilizzati dai droni. Le nuove guerre portano i nuovi problemi, anche se quello appena citato potrebbe essere meno grave dell’avvelenamento chimico di certi campi della Prima guerra mondiale.


Operation Spider’s Web

Per me la tematica del video della settimana questa volta è scontata. Perché l’operazione mi è piaciuta tantissimo.

E continuo a sperare di vedere la continuazione.


Facciamo un piccolo gioco…

Provate a indovinare chi ha pronunciato ieri le seguenti parole (chi vuole la lode, dica pure a chi si riferiva):

La pace significa la perdita del potere. E per questo regime il potere è apparentemente più importante della pace e della vita di persone che non considerano affatto esseri umani.

In realtà, la risposta corretta è facilissima: Continuare la lettura di questo post »


La Reuters scrive che il governo britannico è pronto a fare causa a Roman Abramovich se quest’ultimo non accetterà di destinare 2,5 miliardi di sterline, ricavati della vendita della squadra di calcio londinese Chelsea, alla Ucraina. Non a «tutte le vittime della guerra in Ucraina» (comprese quelle in Russia), come si dice nella versione ufficiale dello stesso Abramovich, ma solo alla Ucraina: anche per la ricostruzione di quanto distrutto dall’esercito russo.
Non importa tanto se il governo britannico si renda conto o meno che Abramovich non può finanziare la ricostruzione dell’Ucraina nell’attuale momento politico – badando alla propria sicurezza – anche se lo volesse fare (ma potrebbe farlo in parte e per una tangente a «tutte le vittime della guerra» in Russia).
Sarà interessante osservare – se ci ricordiamo di osservarlo trovandoci nel flusso di altre notizie – se Abramovich «dimenticherà» di cercare di vincere la relativa causa giudiziaria, o se si accetterà la tesi del governo britannico e pagherà la tangente a chi si deve con altri soldi propri.
In qualche modo, delle due ipotesi di cui sopra, la seconda mi sembra un po’ più probabile.


Qualcosa di inedito

Ahahaha, ho scoperto che il 30 maggio, due giorni prima dei droni partiti dai camion, una delle fonti della propaganda Z russa è stato pubblicato il seguente testo:

Nelle ultime due settimane, la Russia ha dislocato circa 40 bombardieri a lungo raggio Tu-22M3 all’aeroporto di Olenya, oltre a circa il 20% dei Tu-95MS del Paese. Si tratta del più grande dispiegamento di aviazione strategica dall’inizio del conflitto.
La fonte ha detto che i preparativi sono stati fatti come parte di un’operazione su larga scala progettata per infliggere all’Ucraina un duro colpo alle strutture chiave — energia, trasporti, logistica, centri di comando — se Zelensky rifiuta il memorandum proposto, che dovrebbe essere la base per un futuro accordo di pace con l’Ucraina.
Nell’eventualità di un’altra rottura dei colloqui di pace, Mosca non ha più intenzione di protrarre l’azione militare per anni. Secondo un insider, il Cremlino ha deciso di porre fine alla fase attiva con la massima fermezza e rapidità, utilizzando tutti i mezzi disponibili — tranne quelli nucleari.
Il campo d’aviazione di Olenya, uno dei più protetti e remoti, è stato scelto per concentrare le forze dell’aviazione strategica e le munizioni.
Secondo le fonti, Putin intende dimostrare all’Occidente come sarà la guerra se la Russia «smetterà di trattenersi». Si tratta anche di un segnale ai falchi europei, soprattutto nel momento in cui si discute di nuove forniture di armi all’Ucraina.
Cosa e quando inizierà esattamente non è stato reso noto. Ma i preparativi suggeriscono che ci aspetta qualcosa di inedito.

[Stilisticamente il testo non è un capolavoro, quindi non mi sono sforzato tanto per la traduzione: leggete pure l’originale se potete / volete]
Effettivamente, è stato fatto qualcosa di inedito. Ma si sono dimenticati di precisare da chi è stato progettato e fatto.
Anzi, non hanno svelato il segreto militare.


Questa è stata geniale

L’operazione speciale ucraina «Ragnatela» di ieri – la conoscete già tutti – è stata preparata dalla Ucraina per più di un anno e mezzo. Ha portato alla distruzione di 41 aerei strategici russi.

L’operazione è stata estremamente complicata dal punto di vista logistico: Continuare la lettura di questo post »


Chi era Andriy Portnov

Se anche a voi è capitato di sentire qualcosa della uccisione – avvenuta in Spagna il 21 maggio – del giurista ucraino Andriy Portnov (ex deputato della Verkhovna Rada e collaboratore del presidente Viktor Yanukovych), potete seguire questo link per capire un po’ meglio chi fosse e per quali motivo era un personaggio noto in una certa area dell’ex URSS.
Segnalo quell’articolo anche perché i media occidentali, molto spesso, sono costretti loro stessi ad andare a scoprire il significato della notizia solo nel momento in cui è nata. Per loro è normale perché l’argomento non rientra nell’insieme dei loro interessi quotidiani, ma, allo stesso tempo, i tempi tecnici ridotti non consentono di approfondire come si deve…


Perché ha chiesto Sumy

Ieri Pavel Zolotariov, il capo del distretto di Glushkovsky nella regione russa di Kursk, ha dichiarato durante un incontro con Putin che la città ucraina di Sumy dovrebbe essere annessa al territorio russo. In tal ha risposto alla domanda di Putin di quanti chilometri le Forze Armate ucraine dovrebbero essere allontanate dal confine: «Non possiamo vivere come in una penisola. Dovremmo essere di più. Almeno a Sumy. Io penso di sì. E con Lei come comandante in capo, vinceremo».
Di fronte a una notizia del genere è importante ricordare che le dichiarazioni come quella appena citata non si fanno per iniziativa propria, ma seguendo uno scenario ricevuto dall’alto (spesso da qualche edificio che si trova dietro un recinto in mattoni rossi). Circa il perché della dichiarazione ci possono essere diverse opzioni: o Putin vuole apparire – all’estero, ovviamente – meno aggressivo di alcuni altri funzionari russi, oppure vuole fare finta di seguire il volere del popolo nelle proprie azioni future. In questo momento storico preciso la seconda opzione mi sembra un po’ più probabile: perché nel corso delle «trattative» in Turchia (delle quali Trump si è già dimenticato perché ha detto che ora possono iniziare) la delegazione russa non ha fatto alcun tentativo di trasmettere la presunta tendenza di Putin alla pace o, almeno, a un rallentamento degli attacchi militari in Ucraina.
Se nei prossimi giorni o settimane si intensificheranno i combattimenti nella zona di Sumy, io non mi stupirò.