L’archivio del tag «software»

Come potenziare il proprio PC

Questo post viene ripubblicato tutti gli anni l’ultimo venerdì di agosto.
Per la maggior parte dei miei lettori le vacanze (o il periodo di lavoro poco intenso) stanno per finire. Chi vuole iniziare la nuova stagione lavorativa senza gli inutili stress deve preparare bene i propri strumenti di lavoro per farli funzionare come si deve. Uno dei miei principali strumenti di lavoro è il computer, quindi oggi vi racconto cosa faccio io per migliorare le sue prestazioni. Si tratta di otto facili operazioni che ogni persona può fare da sé, quindi completamente gratis. Per alcune delle operazioni elencate serve la connessione a internet.
Parentesi aperta. Chi usa una OS di Apple vada pure a dire una preghiera a Steve Jobs. Chi usa Linux non ha bisogno dei miei consigli. Parentesi chiusa.
Per facilitare la comprensione del mio testo, lo divido in passaggi numerati e illustrati. Seguiteli proprio nell’ordine da me assegnato.
1. Passaggio primo. Pulite le ventole di raffreddamento del processore (e altre se presenti) e gli interni del computer dalla polvere. È una cosa relativamente semplice da fare sui desktop e sui vecchi modelli di portatili. Per i computer portatili più moderni chiedete a me o cercate delle video-istruzioni su YouTube: su alcuni modelli l’accesso alla ventola è un bel gioco di logica. Io, intanto, vi avviso che gli strumenti necessari sono un cacciavite sottile (di precisione), un aspirapolvere e 5 o 6 cotton fioc.

2. Passaggio secondo. Continuare la lettura di questo post »


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Per la maggior parte dei miei lettori le vacanze (o il periodo di lavoro poco intenso) stanno per finire. Chi vuole iniziare la nuova stagione lavorativa senza gli inutili stress deve preparare bene i propri strumenti di lavoro per farli funzionare come si deve. Uno dei miei principali strumenti di lavoro è il computer, quindi oggi vi racconto cosa faccio io per migliorare le sue prestazioni. Si tratta di otto facili operazioni che ogni persona può fare da sé, quindi completamente gratis. Per alcune delle operazioni elencate serve la connessione a internet.
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1. Passaggio primo. Pulite le ventole di raffreddamento del processore (e altre se presenti) e gli interni del computer dalla polvere. È una cosa relativamente semplice da fare sui desktop e sui vecchi modelli di portatili. Per i computer portatili più moderni chiedete a me o cercate delle video-istruzioni su YouTube: su alcuni modelli l’accesso alla ventola è un bel gioco di logica. Io, intanto, vi avviso che gli strumenti necessari sono un cacciavite sottile (di precisione), un aspirapolvere e 5 o 6 cotton fioc.

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1. Passaggio primo. Pulite le ventole di raffreddamento del processore (e altre se presenti) e gli interni del computer dalla polvere. È una cosa relativamente semplice da fare sui desktop e sui vecchi modelli di portatili. Per i computer portatili più moderni chiedete a me o cercate delle video-istruzioni su YouTube: su alcuni modelli l’accesso alla ventola è un bel gioco di logica. Io, intanto, vi avviso che gli strumenti necessari sono un cacciavite sottile (di precisione), un aspirapolvere e 5 o 6 cotton fioc.

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Scaricare la Wikipedia (e non solo)

Da quasi due mesi in Russia si discute – tra le varie cose – anche dell’accesso libero all’internet. Sono in tanti coloro che temono la peggiore delle ipotesi possibili: la separazione fisica (la «rottura del cavo») del territorio russo dall’internet globale. Tale ipotesi nasce dalla osservazione dei continui tentativi del governo russo di limitare – fortunatamente per ora con dei scarsi risultati – l’accesso ai siti e ai social networks dove vengono diffuse le notizie / informazioni sgradite al governo stesso.
Proprio grazie alle discussioni su tali tematiche (che avevo già tentato di commentare) mi sono ricordato di un progetto interessante e utile che esiste e continua a essere sviluppato dal 2006: il Kiwix.
Nato in qualità di uno strumento per scaricare i contenuti della Wikipedia – singoli articoli o intere categorie tematiche – ora il Kiwix funziona con vari tipi dei siti web. Può essere utilizzato su un computer o su un dispositivo mobile: in ogni caso bisogna scaricare dal sito ufficiale il programma / l’app compatibile con il proprio sistema operativo (oppure l’estensione per il proprio browser preferito).
A questo punto un lettore medio potrebbe farmi una domanda assolutamente logica: perché dovrei scaricarmi i contenuti dei siti se posso consultarli online, senza perdermi gli aggiornamenti e occupare la memoria del computer o del telefono?
Ebbene, una cosa del genere potrebbe servire nelle situazioni particolari: per esempio, se dovete fare un viaggio in una zona con la connessione debole (o addirittura assente) o il roaming costoso. Vi preparate scaricando i contenuti potenzialmente utili per il lavoro, lo studio o le letture personali e viaggiate tranquilli!
Di conseguenza, le persone che non escludono l’eventualità di avere bisogno di una cosa del genere, possono serenamente prendere nota di quanto ho appena raccontato.


La sorte dell’internet russo

Qualcuno in Italia, avendo letto troppe notizie, mi ha chiesto se in Russia ci sia il rischio della creazione dell’"internet del tipo cinese«. L’isolazionismo / isolamento dell’internet cinese è in realtà un argomento non tanto semplice dal punto di vista tecnico e non si limita al solo «blocco» di certi siti occidentali (non so se abbia senso spiegare tutti i dettagli in questa sede), ma presumo che i miei amici e conoscenti italiani abbiano in mente proprio questo schema semplificato. Quindi il concetto sul quale mi concentro ora è: cosa succede se in Russia dovesse essere chiuso l’accesso a tutti i siti sgraditi ai vertici del regime?
Le cose fondamentali da sapere e capire sono due:
1. In Russia i vari siti seri (ma anche utili e interessanti) vengono bloccati ormai da più di dieci anni, non solo in questo periodo di guerra. Infatti, nel corso del tempo – molto tempo prima della guerra! – è stato bloccato l’accesso ai siti di alcuni media di opposizione, siti di condivisione dei file, alcuni social occidentali (per esempio, per qualche motivo non tanto chiaro è stato bloccato il poco usato in Russia LinkedIn) e messenger popolari.
2. I russi capaci di usare i computer e gli smartphone non solo per mettere i like sotto le foto continuano – come pure i cinesi! – a navigare serenamente su tutti i siti bloccati. Perché – come pure i cinesi – usano i vari VPN. Quindi la preoccupazione principale di questo periodo non è quella di rimanere senza il Facebook o il sito della BBC, ma quella di rimanere senza l’internet in generale. Infatti, più o meno tutti capiscono che in Russia il semplice blocco dei vari siti non ha molto senso pratico (abbiamo appena visto il perché), mentre l’elaborazione di un sistema di controllo tecnologicamente evoluto non è possibile (come non è stato possibile creare uno esercito potente: a causa della corruzione). Quindi il cosiddetto Governo russo attuale (l’insieme dei vari funzionari che servono Putin), infastidito dalla libera circolazione delle informazioni, potrebbe anche decidere di «scollegare» fisicamente l’internet russo da quello mondiale. Non sono sicuro che l’internet russo riesca a funzionare – intendo tecnicamente – nella modalità di una rete locale, ma le persone che prendono certe decisioni non si preoccupano di questi piccoli dettagli.
Insomma, finché l’internet funziona, non bisogna preoccuparsi per i russi interessati ai siti seri.
Io, personalmente, mi preoccupo vedendo molti miei amici e conoscenti europei (italiani e non solo) che ignorano proprio l’esistenza dei VPN. Non ne sanno nulla e quindi non capiscono perché io continui a condividere (a volte) le informazioni e le conoscenze scientifiche pubblicate su alcuni siti bloccati in vari Stati europei.
Ebbene, per navigare serenamente dove vi pare, potete scegliere tra gli innumerevoli VPN esistenti nella natura. Io, in base alla mia esperienza personale, posso consigliarvi queste varianti:
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I torrent-client

Per quasi dieci anni ho serenamente utilizzato la versione gratuita del torrent client μTorrent. L’ho utilizzato con una certa costanza e intensità, ma, allo stesso tempo, non ho mai sentito la necessità di passare alla versione Pro a pagamento: la presenza dei banner pubblicitari nella finestra del programma non mi disturbava, mentre le eventuali funzionalità aggiuntive non mi venivano nemmeno in mente (non ne sentivo alcun bisogno).
Circa due settimane fa (o ne sono passate già tre? boh…), però, il programma è «impazzito» e ha iniziato a riprodurre, nei momenti casuali (quindi non prevedibili) il suono della video-pubblicità incorporata. L’unico modo di interrompere quei suoni indesiderati era quello di uscire dal programma. Non chiuderlo con la «x» in alto a destra, ma solo selezionando l’apposita voce del menu. I video-banner pubblicitari, intanto, non presentavano alcun segno della possibilità di disattivare il fastidioso audio. Insomma, si tratta di una trovata geniale di marketing, particolarmente bella di notte e nei momenti in cui l’utente sta vedendo qualche film sul computer (per i contenuti audio di solito utilizzo i dispositivi diversi dal computer). Il problema si aggravava dal fatto che a volte devo tenere il torrent client attivo per controllare il download di qualche seeding lento e/o raro.
Di conseguenza, ho iniziato a informarmi sulle alternative, gratuite ma non cretine, al μTorrent impazzito. E dopo alcuni giorni ho letto – sul sito di un giornalista tecnico che seguo – un articolo dedicato proprio allo stesso problema.
Ora posso condividere con voi il consiglio prezioso ricevuto: il torrent client qBittorrent è effettivamente bello e comodo. Per ora non ho notato alcun suo dettaglio che possa essere visto come un diffetto. Non c’è nemmeno la pubblicità, essa è completamente assente. Il programma è gratuito; viene sviluppato e mantenuto dai volontari che si accontentano delle sole donazioni (utili per il lavoro sul progetto).
Se anche voi siete alla ricerca di un buon torrent client, prendete pure in considerazione il qBittorrent.
P.S.: come tutte le altre cose di questo mondo, anche un torrent client può essere utilizzato, da chi lo ha scaricato e installato sul proprio computer, a scopi poco leciti. Ma, come sanno bene ormai tutti, anche chi va in giro mascherato non è necessariamente un ladro…


È uscito il Windows 11

Come sapete già, ieri è uscito, con ben 15 giorni di anticipo, il Windows 11.
Alcune persone hanno già fatto in tempo a condurre i primi test del nuovo OS e quindi confermano: a prima vista sembra un buon sistema (o, almeno, abbastanza interessante).
A settembre avevamo già avuto la possibilità di vedere una anteprima di alcuni suoi aspetti, prevalentemente quelli grafici, quindi la posizione centrale del menu principale non è stata una sorpresa (per me potrebbe anche essere una innovazione comoda – in quanto la nuova posizione è direttamente davanti agli occhi – ma sicuramente bisognerà farsi un po’ di abitudine). Da ieri, invece, sappiamo pure che l’intero Windows 11 avrà un aspetto grafico uniforme, più «arrotondato» e, soprattutto, molto diverso da quello ormai abituale. Tra le innovazioni emerse più interessanti si conoscono già le aree di lavoro sullo schermo, l’ingrandimento automatico dei comandi per la modalità touch del dispositivo e il ritorno ai veri widget (anche se so che non tutti usano questi ultimi).
Ma, ovviamente, sarebbe molto interessante provare il nuovo sistema in prima persona. In tal senso, al giorno d’oggi abbiamo due opzioni: aspettare che sul nostro dispositivo compaia una proposta di aggiornamento (più è vecchio il computer e più bisognerà aspettare) oppure scaricare già ora il Windows 11 direttamente dal sito della Microsoft.
Per la seconda opzione, però, consiglio di non avere troppa fretta: solitamente, ogni programma appena uscito ha una quantità più o meno elevata di bug più o meno critici che vengono scoperti e corretti in tempi non brevissimi. Di conseguenza, alle persone non disposte ad aspettare conviene scaricare il nuovo Windows su un computer non principale (qualora abbia i requisiti tecnici sufficienti).
Buona fortuna con i test!


Windows 11

Tra poco più di un mese, il 20 ottobre 2021, dovrebbe ufficialmente uscire la nuova OS della Microsoft: il Windows 11. Allo stesso tempo, sappiamo già che l’attuale Windows 10 dovrebbe essere supportato fino all’ottobre del 2025. Di conseguenza, possiamo iniziare a prepararci al passaggio verso il nuovo sistema operativo (penso che l’aggiornamento verso la nuova versione venga tradizionalmente reso gratuito per i detentori di una regolare licenza).
Per esempio, è possibile utilizzare questo sito per vedere il futuro aspetto di alcuni menu e programmi del Windows 11 semplicemente attraverso il proprio browser, senza alcuna installazione.
Ciò che ho visto io non mi è sembrato brutto o scomodo, ma, per esempio, la barra delle applicazioni (quella in basso) ricorda tanto quella della Mac OS (che strana coincidenza, ahahaha).

I vari menu sono in parte cambiati nel loro aspetto grafico e organizzativo, ma sembrano comunque Continuare la lettura di questo post »


Scaricare da YouTube

Più o meno a tutto almeno una volta nella vita è capitato di voler scaricare qualcosa da YouTube. A me capita con una certa regolarità, ma di solito preferisco avere la possibilità di scaricare solo l’audio: per ascoltare le varie lezioni, interviste etc. durante le camminate o mentre faccio qualche lavoro monotono. Per diversi anni (circa dieci) avevo utilizzato a tal fine dei siti specializzati prima e il programma Ummy VideoDownloader poi. Ma tutti quei mezzi erano peggiorati col tempo (e in alcuni occasioni avevano pure temporaneamente smesso di funzionare).
Per fortuna, però, qualche tempo fa ho scoperto il programma 4K Video Downloader, che a differenza dei numerosi concorrenti riesce a scaricare qualsiasi video o audio senza alcun problema. La sua versione gratuita permette di effettuare fino a 30 download al giorno: una quantità più che sufficiente per un utente medio. La scritta «Non attivato» in cima alla finestra indica semplicemente il fatto che non è stata acquistata la versione a pagamento.

La «Preferenze» – che nella maggioranza dei programmi si chiamano «impostazioni» – sono poche ma chiare. E, volendo, possono anche Continuare la lettura di questo post »


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Per la maggior parte dei miei lettori le vacanze (o il periodo di lavoro poco intenso) stanno per finire. Chi vuole iniziare la nuova stagione lavorativa senza gli inutili stress deve preparare bene i propri strumenti di lavoro per farli funzionare come si deve. Uno dei miei principali strumenti di lavoro è il computer, quindi oggi vi racconto cosa faccio io per migliorare le sue prestazioni. Si tratta di otto facili operazioni che ogni persona può fare da sé, quindi completamente gratis. Per alcune delle operazioni elencate serve la connessione a internet.
Parentesi aperta. Chi usa una OS di Apple vada pure a dire una preghiera a Steve Jobs. Chi usa Linux non ha bisogno dei miei consigli. Parentesi chiusa.
Per facilitare la comprensione del mio testo, lo divido in passaggi numerati e illustrati. Seguiteli proprio nell’ordine da me assegnato.
1. Passaggio primo. Pulite le ventole di raffreddamento del processore (e altre se presenti) e gli interni del computer dalla polvere. È una cosa relativamente semplice da fare sui desktop e sui vecchi modelli di portatili. Per i computer portatili più moderni chiedete a me o cercate delle video-istruzioni su YouTube: su alcuni modelli l’accesso alla ventola è un bel gioco di logica. Io, intanto, vi avviso che gli strumenti necessari sono un cacciavite sottile (di precisione), un aspirapolvere e 5 o 6 cotton fioc.

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