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Il concerto a Palmira

Mi ero promesso di scrivere del concerto che il 5 maggio l’orchestra del Teatro Mariinskij aveva dato all’anfiteatro di Palmira. Per me non si tratta di un semplice fatto di cronaca, quindi il ritardo di alcuni giorni è tollerabile.

Valery Gergiev (il direttore artistico e direttore generale del suddetto teatro) è uno dei più grandi direttori d’orchestra russi e un grandissimo showman. E’ un personaggio strano, ma le sue qualità professionali sono realmente di altissimo livello. Quindi penso che l’idea di portare una bella orchestra in un bel posto e suonare della bella musica in un concerto simbolico sia stata una idea sua.

Una idea del genere non poteva però essere realizzata senza una partecipazione diretta dello Stato. Come al solito, lo Stato non si è trattenuto dall’aggiungere qualche nota negativa (che gioco di parole che mi è venuto!).

L’aspetto più fastidioso è sicuramente la presenza nell’orchestra del violoncellista Sergey Raldugin. Chi si è informato anche in modo superficiale del cosiddetto caso «Panama Papers» dovrebbe ricordarsi questo nome. Si tratta di un amico di vecchia data di Vladimir Putin, un musicista mediocre e imprenditore nullo. E’ stato utilizzato, però (anzi, probabilmente proprio per questo motivo), come prestanome per nascondere almeno 20 miliardi di dollari negli offshores gestiti da Mossack Fonseca. Si tratta da soldi appartenenti, almeno in parte, non solo alle persone comunemente definibili «amici di Putin».

Non voglio sostenere che Sergey Raldugin abbia delle colpe. Anzi, dal giorno in cui era scoppiato lo scandalo, Raldugin si è sempre dimostrato totalmente disorientato e ingnaro della parola stessa offshore. Lo Stato, da parte sua, si è però sentito in dovere di sprecare una bellissima manifestazione culturale per salvare la reputazione internazionale di un amico delle persone giuste.

Lo salvataggio del patrimonio storico-culturale, la lotta contro il male e la banale geopolitica contano, per lo Stato, meno della immagine di un amico sfigatello di Putin. Bisogna constatare che si tratta di un tentativo inutile. Chi si ricorderà di (o andrà a sentire suonare) Sergey Raldugin per un motivo diverso dal suo legame con «Panama Papers»?

P.S. Pubblico pure il relativo video:
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Lavoro stressante

Per l’edizione odierna del video domenicale ne avevo programmato uno veramente bello. Ma è stato cancellato su richiesta di una casa discografica. Maledite pure la BMG nelle vostre preghiere quotidiane.

Io, intanto, provo a consolarvi con il video su uno brutale poliziotto americano:


Canta come un cesso

In russo la parola cesso non si applica alle qualità fisiche/estetiche di una persona. Dopo una giusta popolarizzazione del video che vediamo oggi, però, potrebbe nascere un neologismo relativo alle capacità canore.

Le riprese sono state fatte nell’estate del 2009 al festival rock di Parabel (un paesino nella provincia di Tomsk, Siberia). A esibirsi è un gruppo locale, si chiama Dehydrated.

Effettivamente, la tipa non è brutta, ha pure dei bei capelli che sa usare bene. Ma il modo di cantare ricorda i suoni di un cesso.


La storia di un valzer

Il video domenicale di oggi racconta una bella storia iniziata nei primi anni ’60 e conclusa nel 2011. Io, però, l’ho scoperta solo pochi giorni fa.


Un po’ di musica

Geniali: Chaikovskij a capella.


Ukulele

Non sapevo che l’ukulele fosse uno strumento a percussione…


Bella idea

A volte capita che le notizie mi arrivano in un ordine cronologico inverso: prima il risultato, poi la causa. Non so perché accade ciò, ma faccio subito un esempio reale.

Negli ultimi giorni diversi miei amici italiani su Facebook avevano condiviso un video di ringraziamento di Dave Grohl. E io non riuscivo a comprendere il perché. «Di che cazzo sta parlando?», pensavo io. Ma stanotte, per puro caso e su un sito russo, ho visto questo video dei «1000 musicisti»:

Bella idea, bel risultato. E se in realtà si trattasse solo di un evento pubblicitario, complimenti comunque.


La musica delle bottiglie

C’è chi beve la birra solo per berla, e poi c’è chi la beve per raccogliere delle utili bottiglie:


50 anni suonati

Mi hanno appena raccontato che oggi questa canzone compie 50 anni:

Sì, è una delle poche loro canzoni che mi piacciono.


R.I.P. B.B. King

Ho appena letto che è morto B. B. King. Un grande. Spesso erano gli altri a cantare meglio le sue stesse canzoni, ma è stato comunque un grande. Non ha lasciato delle opere incompiute.