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La musica del sabato

All’inizio di settembre avevamo già incontrato Chris Isaak nella mia rubrica musicale. Oggi propongo di approfondire la ricerca del perché del suo soprannome «Elvis dei giorni nostri» (datogli negli anni ’80 del XX secolo). A tal fine ascoltiamo due sue canzoni.
La prima è la «You Owe Me Some Kind of Love» (dall’album «Chris Isaak» del 1986):

E la seconda è la «Baby Did A Bad Bad Thing» (dall’album «Forever Blue» del 1995):

Sarà giustificato il soprannome?


La musica del sabato

La puntata odierna della mia rubrica musicale è dedicata a una cantante israeliana (anche se etiope di nascita) che solo per qualche strana coincidenza di multiple sviste manageriali non ha ancora una fama mondiale.
Si chiama Ester Rada. Oggi propongo due sue canzoni…
Una è la «No More» (facente parte del suo primo album del 2014):

E l’altra è la «Herd» (dallo stesso album):

E, dato che in versione live mi piace di più, aggiungo un bonus track consistente: Continuare la lettura di questo post »


La musica del sabato

Paco de Lucia è stato un grandissimo musicista. Non saprei nemmeno se sia opportuno aggiungere altre parole. Quindi mi limito solo a mettere i video musicali.
«Solea»

«Entre dos Aguas»


La musica del sabato

Il compositore austriaco Christoph Willibald Ritter von Gluck è noto prevalentemente come un autore-operista, ma vorrei iniziare il post musicale dedicatogli con una sua sinfonia: la «Symphony in G major»

E poi metterei qualcosa di tratto da una delle sue opere probabilmente più famose – «Orfeo ed Euridice» – per esempio, Dance of the Blessed Spirtis:


La musica del sabato

Qualche tempo fa ho scoperto una versione interessante di una nota canzone: B. B. King canta la sua «The Thrill Is Gone» assieme a Tracy Chapman. Non male.

E, per rispettare la tradizione dei due video musicali, aggiungo una versione live della stessa canzone. Essa è interessante per una grande (in tutti i sensi) partecipazione:


La musica del sabato

Nella edizione odierna della mia rubrica musicale ascoltiamo una bella sinfonia di Louis-Hector Berlioz: la «Sinfonia fantastica: Episodio della vita di un artista in cinque parti» (Épisode de la vie d’un artiste, symphonie fantastique en cinq parties).

Questa sinfonia sarebbe stata composta in onore alla attrice inglese Harriet Smithson (la prima moglie del compositore) ma successivamente dedicata all’imperatore russo Nicola II (il compositore fu molto apprezzato anche economicamente in Russia). Ma tale opportunismo umanamente non bellissimo è solo una piccola curiosità: conta il risultato finale, vero?


I ritratti doppi

Nei giorni passati alcuni miei amici e conoscenti hanno postato delle foto curiose su Facebook. E io ci ho messo un po’ a trovare la loro fonte.
Si tratta di una raccolta di fotomontaggi dove i vari superstar della musica nella loro età attuale (o quella massima raggiunta se già defunti) posano con le proprie «versioni» più giovani.

Sì, direi che è un progetto simpatico.


La musica del sabato

Perché non c’è mai stato Roy Orbison nella mia rubrica musicale? È un grande mistero. Ed è una grande svista.
Oggi rimedio postando due sue canzoni.
La prima è la «Only the Lonely» (facente parte dell’album «Lonely and Blue» del 1961). All’inizio di settembre avevamo già sentito la versione cantata da Chris Isaak.

La seconda canzone di oggi è la «In Dreams» (dall’album «In Dreams» del 1963):


La musica del sabato

Per il post musicale di oggi ho selezionato una opera famosa, ma sempre meritevole di un ascolto in più: la «Sonata al chiaro della luna» di Ludwig van Beethoven.

Per gli interessati alla storia di questa sonata esiste il relativo articolo su Wikipedia, ma la bellezza di ogni opera musicale si esprime prima di tutto nei valori assoluti e autosufficienti: la bellezza del suono.


La musica del sabato

Pochi giorni fa, il 15 gennaio, Captain Beefheart avrebbe compiuto 78 anni. Approfitto di questo pretesto per pubblicare un post musicale dedicato esclusivamente a egli (più di un anno fa lo avevo incluso nel post dedicato alla canzone «I Got the Same Old Blues»).
Come da tradizione, ho selezionato due canzoni.
La prima è la «Further Than We’ve Gone» (dall’album «Blue Jeans And Moonbeams» del 1974):

E la seconda è la «China Pig» (dall’album «Trout Mask Replica» del 1969):