L’archivio del tag «musica»

La musica del sabato

Quel pochissimo che ho sentito della Annie Lennox solista mi è piaciuto molto meno di quel poco che ho sentito nel corso della mia vita degli Eurythmics (dei quali è stata la voce Lennox). Qualche canzone ascoltabile, comunque, ha raggiunto anche le mie orecchie.
Una volta postata la musica del gruppo, non potevo non postare la musica della componente più famosa, vero?
La prima delle due canzoni selezionate per oggi è la «Why» (dall’album «Diva» del 1992):

Mentre la seconda è la «Into the West» (registrata nel 2003 per il film «Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re»):


La musica del sabato

Wolfgang Amadeus Mozart ebbe una vita breve, ma molto «produttiva» dal punto di vista professionale-musicale.
Come posso scegliere solo una sua opera per il post?
Direi, a caso.
Quindi oggi sentiamo il Concerto per violino e orchestra № 1 (KV 207):


La musica del sabato

Esistono i cantanti che sanno cantare (relativamente pochi).
Esistono i cantanti che non sanno cantare ma si ostinano nel tentare di farlo (tantissimi, direi la maggioranza schiacciante).
Esistono i cantanti che non sanno cantare, lo sanno e quindi per non fare una brutta figura semplicemente parlano, cercando di seguire il ritmo della musica (numerosi, ma non tantissimi).
Tra i rappresentanti della terza categoria dei cantanti a volte capitano degli esempi interessanti, meritevoli di attenzione. Il post musicale di oggi è dedicato a uno di loro: Mark Knopfler.
La sua prima canzone selezionata per oggi è la «Silvertown blues» (dall’album «Sailing to Philadelphia» del 2000):

Mentre la seconda è la «What It Is» (dallo stesso album):


La musica del sabato

Johannes Brahms, che ha composto la musica di ogni genere tranne l’opera lirica, ha guadagnato la fama mondiale prevalentemente per le sue sinfonie. L’obiettivo della mia rubrica musicale è però la condivisione della musica che piace a me e non necessariamente quella più famosa. Anche per questo oggi pubblico le due rapsodie di Brahms scritte nel 1879.
La Rapsodia № 1 in si minore, Agitato (suonata da Murray Perahia):

La Rapsodia № 2 in sol minore, Molto passionato, ma non troppo allegro (suonata da Arthur Rubinstein):

A volte non riesco a capire perché Brahms fosse stato tanto criticato da alcuni suoi colleghi famosi (per esempio Chaikovskij), ma essi sono infinitamente più esperti di me, quindi hanno altri criteri di valutazione.


Il logico fallimento

Gli organizzatori del festival «Woodstock 50» si sono arresi: l’evento non si farà perché mancano la location e gli sponsor, mentre alcuni degli artisti più famosi hanno ritirato la propria disponibilità a parteciparvi.
Tale fallimento epocale ci ricorda ancora una volta almeno due cose, abbastanza banali:
È controproducente cercare di ripetere i successi del passato; l’obiettivo minimo è quello di saper adattarsi ai tempi correnti. Solo così si fa qualcosa che resta nella memoria.
Non ha senso pianificare di fare qualcosa di epocale per una data precisa (penso che in molti conoscano o ricordino le magiche frasi «dal prossimo semestre inizio a studiare sul serio», «smetto di fumare da lunedì», «vado a conoscerla dopo le vacanze» etc). Contano l’interesse delle parti e alcune altre circostanze fortunate (cercate delle conferme nella vostra stessa memoria: ne troverete).
Il primo Woodstock illustra benissimo entrambi i principi. Gli organizzatori, stranamente, non sono riusciti a capirlo nemmeno in cinquant’anni.


La musica del sabato

Il post musicale di oggi si apre con una lezione di Joanna Connor su come far divertire i propri vicini di casa senza farli diventare dei nemici mortali (solo la gente con scarsa fantasia si ripete ogni anno con le solite grigliate).

In qualità del secondo video metterei un breve pezzo della sua esibizione al Western MD Blues Festival.

Mi ricordo che anni fa, quando avevo visto per la prima volta Joanna Connor in un video (e non conoscendola ancora), non riuscivo proprio a concentrarmi sulla musica. Ma poi mi sono abituato.


La musica del sabato

Jon Lord è uno dei miei compositori contemporanei preferiti (e avevo già tentato di spiegare il perché), quindi oggi dedico a egli un’altra puntata della mia rubrica musicale. Questa volta ho pensato di postare due sue opere brevi.
Che la prima sia la «Air On the Blue String» (dall’album «To Notice Such Things» del 2010)

E poi la «From the Windmill» (dall’album «Pictured Wihin» del 1998)


La musica del sabato

Anni fa ho dovuto riconoscere l’esistenza di un concetto che da tanto fastidio ai fan più fedeli di tutti i musicisti del mondo. Tale concetto è semplice: non è sempre detto che l’originale sia per forza migliore di tutte le interpretazioni altrui.
Tutte le valutazioni dipendono dai gusti musicali, ma provo comunque a fare un esempio concreto.
Una delle canzoni più famose del cantante australiano Jimmy Barnes è la «Too Much Ain’t Enough Love». Quindi cominciamo con l’ascolto dell’originale (preso dall’album «Freight Train Heart» del 1987):

E ora proviamo ad ascoltare la versione di Joe Bonamassa (inclusa nel suo album «Driving Towards the Daylight» del 2012):

Non so se sentite la differenza come la sento io.


La musica del sabato

La grande sfortuna di Richard Wagner consiste nel fatto che oggi viene ricordato e valutato professionalmente solamente nell’ottica di quella parte della sua concezione del mondo che non riguarda la musica. Wagner-persona era contro di me, ma la sua ideologia ha perso e oggi egli mi interessa solo come compositore. La sua musica valeva più delle sue idee e quindi è sopravvissuta.
Nel post musicale di oggi pubblico l’unica sinfonia completata di Wagner (e, allo stesso tempo, una delle sue prime composizioni serie): la Sinfonia in do maggiore.


La musica del sabato

È comodissimo postare la musica dei grandi artisti: scegli dei brani a caso e becchi qualcosa di, nel peggiore dei casi, interessante. Per fare una scelta ragionata dei due brani di Eric Clapton ci avrei impiegato alcuni giorni…
Il primo di oggi è «Cocaine» (dall’album «Slowhand» del 1977):

E il secondo è «Tears in Heaven» (dall’album «Unplugged» del 1992):