A volte, molto raramente, nel resto mi capita qualche moneta diversa da quelle dell’euro. In alcuni casi estremi capitano pure le vecchie lire…

… e ogni volta mi arrabbio tantissimo perché non mi capitano mai le monete con le quali potrei completare la mia collezione!
P.S.: le persone poco esperte della numismatica potrebbero pensare che le monete della lira abbiano avuto poche varianti. Ma in realtà non è proprio così: anche se escludiamo le lire della Città di Vaticano, a me mancano 23 monete su 46 cognate in tutto il periodo dal 1946 al 1999. Infatti, le monete di alcune taglie hanno avuto due o tre varianti del design nel corso della storia (quelle che vanno da 1 a 100 lire), mentre alcune altre (quelle da 100, 200 e 500 lire) hanno avuto diverse varianti commemorative. La moneta da 1000 lire, poi, ha avuto una versione con la mappa dell’Europa sbagliata (io questa ce l’ho già).
Ma non so se mi conviene, in questa sede, entrare troppo in dettaglio: non vorrei complicarmi da solo il già difficile compito della ricerca degli esemplari mancanti (i concorrenti ben informati non devono aumentare! ahahaha).
P.P.S.: buona giornata della numismatica a tutti coloro che la festeggiano oggi.
L’archivio del tag «monete»
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha ufficialmente cessato l’emissione delle monete da un centesimo. Mercoledì 12 novembre, la Zecca di Filadelfia (l’ultima delle quattro Zecche statunitensi esistenti ora) ha coniato l’ultimo penny. Le ultime monete coniate saranno, come scrive la CNN, vendute all’asta. Il costo di conio di un penny era pari a 3,7 centesimi, superiore al valore della moneta stessa. Dieci anni fa il costo di produzione era pari alla metà dell’attuale. Nel febbraio di quest’anno, Trump ha ordinato di cessare l’emissione di nuove monete da un centesimo, adducendo come motivazione il costo elevato della loro produzione. L’ultimo penny è stato coniato a Filadelfia alla presenza del tesoriere degli Stati Uniti Brandon Beach. Secondo la sua affermazione, le ultime monete saranno vendute all’asta. Il penny è stata una delle prime monete statunitensi, coniata per la prima volta nel 1787. La loro produzione in serie è iniziata sei anni dopo, nel 1793, con la fondazione della Zecca. La moneta è stata coniata per 238 anni.
Come probabilmente sapete, tutte le monete (come tutte le banconote) statunitensi sono accettate come strumento di pagamento indipendentemente dal loro anno di emissione. Aggiungiamo a questo fatto la stima secondo la quale attualmente negli Stati Uniti sono in circolazione circa 300 miliardi di monete da un penny, poco meno di 9 dollari per ogni abitante del Paese. Tutte quelle monete appartengono a 12 tipi che si distinguono tra loro per design e per i metalli utilizzati. I primi sei tipi (per semplificare, diciamo che sono quelli cognati prima del 1958) saranno un po’ difficili da trovare in circolazione, ma ora non importa (io ho un esemplare del 1955 ahahaha).
La mia grande domanda è: come faccio ora a trovare almeno una parte di quei 300 miliardi di monete da un penny? Ora che iniziano, molto probabilmente, a ritirarle dalla circolazione o nascondere nelle case private come un ricordo… Perché nella mia collezione mancano 5 delle versioni cognate nel XXI secolo (alcune appartengono alle edizioni commemorative). Mi sa che devo trovare il modo di far mettere nella testa di Trump lo slogan «make penny great again».
Nei giorni scorsi la mia collezione di monete si è arricchita di alcuni preziosi esemplari. Uno di essi è il rublo sovietico commemorativo, emesso nel 1989 per i 175 anni dalla nascita del poeta ucraino Taras Shevchenko (considerato uno degli artefici della letteratura ucraina e della lingua ucraina contemporanea):

Probabilmente, qualche volta potrei usare la foto di questa moneta in qualità di una immagine di profilo (visto che la forma rotonda ci è imposta su quasi tutti i siti già da un po’ di anni). Ho pure i baffi in una certa misura simili! In ogni caso, sarà un trucco tecnico esteticamente più bello e originale di una bandierina applicata sopra una foto propria. E, ovviamente, non significa assolutamente che sono un nostalgico dell’URSS (è in realtà è proprio al contrario).
P.S.: a tutti coloro che non lo sanno comunico che il dritto delle monete commemorative sovietiche era identico a quello delle monete normali. Eccolo sempre sulla stessa moneta di cui sopra: Continuare la lettura di questo post »
È stata una di quelle rarissime – direi tendente a singolare – occasioni in cui non mi sono lamentato per avere ricevuto il resto sbagliato, ma, al contrario, sono corso via dalla tabaccheria temendo di essere fermato:

Ahahaha… Sì, sono un collezionista pazzo. E spero che qualche commerciante ancora più pazzo di me un giorno mi dia il resto in lire italiane: in totale mi mancano ancora venti varianti delle monete per completare la sezione italiana della mia collezione.
Sapevo già che le monete inglesi da 1 a 50 pence (con la versione del design del 2008) disposte in un determinato ordine compongono lo stemma del Regno Unito.

Poco fa ho scoperto che le monete da 1, 2, 5 e 10 pesos messicani messi in pila compongono il calendario maya.

Spero di riuscire, prima o poi, a dimostrarlo anche con una foto della propria collezione.
La settimana scorsa sono diventato un fortunato (e felice) possessore di alcune monete bielorusse:

In pratica, ora me ne mancano solo due: da 1 kopeika e da 50 kopeiki. Spero di riuscire a trovarle presto. Ma questo mio desiderio non è il vero argomento del post odierno.
Nella Bielorussia indipendente le monete sono state emesse in circolazione per la prima e l’unica volta molto recentemente: il 1° luglio 2016 (ed è per questo che non mi era ancora capitato di vederle dal vivo). Fino a quella data la Bielorussia fu uno dei pochissimi Stati al mondo a utilizzare solamente i soldi cartacei (anche a causa di una continua forte inflazione) e a coniare solo le monete commemorative di fatto non utilizzate come dei mezzi di pagamento nella vita quotidiana.
Le monete introdotte nel 2016 portano tutte il 2009 come l’anno di cogno. Il rovescio di tutte le monete bielorusse (tranne forse quella da 1 rublo) assomiglia a quello delle monete dell’euro:

L’aspetto del dritto, invece, assomiglia tantissimo a quello delle monete sovietiche cognate tra il 1961 e il 1991:

Infatti, appena ho visto le nuove monete bielorusse, sono stato travolto da una valanga di ricordi infantili… Ma poi sono passato a riflettere sul valore simbolico di questo incontro dei due modelli economici sulle monete dello stesso Stato. Da una parte, l’ex Repubblica Sovietica continua a dipendere economicamente dall’ex centro dell’URSS (per esempio, attraverso i prestiti finanziari mai restituiti, i prezzi del petrolio e del gas molto favorevoli e la possibilità di fornire i prodotti europei rietichettati a prezzi maggiorati). Dall’altra parte, vuole sottolineare di essere uno Stato indipendente libero di passare, almeno in teoria, in qualsiasi momento a un’altra alleanza.
Sarà un messaggio in codice, una manifestazione della crisi di identità o qualcos’altro? Si potrebbe fare una bella ricerca politologica su tale argomento.
Anni fa avevo già scritto un post sull’argomento. Oggi lo rifaccio perché vedo che tante persone non hanno mai avuto la curiosità di guardare attentamente quei importantissimi oggetti che maneggiano quasi tutti giorni. Ebbene, oggi facciamo uno piccolo studio sulla storia del rovescio delle euro-monete.
Come ben sapete, sul rovescio (cioè il lato uguale per tutti gli Stati) di tutte le monete dell’euro è raffigurata la mappa dell’Unione Europea. Non tutti sanno, però, che nel 2007 la mappa in questione è cambiata indipendentemente dall’allargamento della Unione. Attualmente le monete da 1 euro hanno questo aspetto:
Prima del 2007 sulla mappa delle monete mancava, giustamente, la Norvegia: essa non fa parte dell’Unione Europea. A causa di questo formalismo il rovescio delle monete europee aveva però un aspetto osceno. La Svezia lasciata in solitudine, infatti, sembrava un pene pendente:
Le Istituzioni europee, una volta scoperto l’inconveniente, avevano provveduto a correggere le monete aggiungendo la Norvegia sulla mappa. Si erano purtroppo dimenticati di pubblicizzare la propria buona azione.
«Prima e dopo»:



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