L’archivio del tag «milano»

Il parcheggio cinese

Possiamo prendere in giro all’infinito i cinesi per il fatto che copiano tutto (o quasi) dagli occidentali. Ma a volte capitano delle situazioni in cui bisognerebbe copiare da loro. Nella sede milanese del Bank of China (un palazzo d’epoca in pieno centro: via Santa Margherita 14/16) hanno trovato una bellissima soluzione al problema dei parcheggi.

In pratica, hanno trasformato in parcheggio un semplicissimo piano sotterraneo, dove le macchine vengono calate con una banale piattaforma elevatrice.

Il successore dell’attuale assessore comunale alla mobilità farebbe bene a presentare un piano per la conversione di tutti i piani sotterranei milanesi. In questo modo si riuscirà a rendere le strade della città molto più libere e quindi più facilmente percorribili.


Milano, 3 aprile 2015

C’è qualcosa di nuovo a Milano? Qualcosa c’è. Per esempio, ci è voluto l’avvicinarsi dell’EXPO per sistemare la pavimentazione sconnessa di piazza Duomo.

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Fotodebiti

Mi sono accorto di alcuni debiti fotografici con i miei lettori. Oggi posto un po’ di Milano di febbraio, mentre la settimana prossima arriverà il turno di aprile.


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La musica milanese

E’ solo una mia sensazione, oppure a Milano negli ultimi mesi sono notevolmente aumentati i musicisti di strada? Ormai li trovo anche nei luoghi dove mai si erano visti prima.

Uno degli effetti positivi del loro aumento: nessuno, ma veramente nessuno, caga i cosiddetti indigeni. Questi pagliacci, ormai, sono costretti a ballare con i propri cd in mano. Ma la moda, evidentemente, è passata.


Le strane professioni

Nella maggior parte delle città italiane che mi è capitato di visitare c’è una simpatica tradizione: quella di specificare chi erano nella vita reale quei personaggi i cui nomi oggi portano le vie e le piazze. Quindi sulle targhe toponomastiche, oltre al nome del personaggio, viene spesso indicata la sua professione o l’attività per la quale si era reso famoso. Ecco due esempi milanesi presi a caso.
1. La parola generica «musicista» potrebbe anche andare bene: i curiosi troveranno modo di informarsi:

2. Archimede è stato più fortunato: ai suoi tempi gli scienziati non erano specializzati nemmeno fino al punto di dividersi in matematici e fisici, quindi la definizione è corretta.
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Milano, 24 dicembre 2014

L’ultima caccia fotografica a Milano nel 2014.


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Questo è un uomo

Chi ci è stato a Milano almeno una volta nella vita, ha sicuramente visto questa opera posta davanti alla stazione ferroviaria di Cadorna:

La Wikipedia dice che è una opera dell’artista svedese Claes Oldenburg («e della sua moglie», il che mi sembra strano) realizzata e installata nel febbraio del 2000. Non posso dire molto dell’artista (tranne sottolineare che si tratta di una persona menefreghista), mentre il realizzatore materiale dell’opera è un personaggio più facilmente descrivibile. Sicuramente si tratta di un essere di sesso maschile che non ha mai preso un ago in mano. E vi spiego subito perché lo penso. Continuare la lettura di questo post »


Un’altra porzione di Milano

E’ sabato, quindi posto qualche altra foto scattata questa estate a Milano…

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E’ sabato, quindi posto qualche altra foto scattata questa estate a Milano…

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Le innovazioni milanesi

Circa una settimana fa avevo appreso, grazie ad una pubblicazione dell’assessore Maran su Facebook, di una grande novità milanese: il primo semaforo con il countdown per i pedoni. L’assessore scriveva: «C’è in tutto il mondo. In Italia serve una speciale autorizzazione del Ministero».
Per pura cronaca informo i miei lettori che il Comune di Brescia ha provveduto ben prima di farsi autorizzare l’installazione di questi utili dispositivi. Io li ho visti già a luglio del 2011.
A Milano, invece, il primo semaforo con il countdown è in Largo Cairoli:

Apprezzata questa grande conquista, ora spero che il Comune di Milano riesca ad installare quanto prima anche altri oggetti altrettanto utili. Oggetti che sono già diffusi in tutto il mondo e in tutta Italia. Si potrebbe cominciare dai cestini dotati dei posacenere, dal bike sharing che funziona anche nelle ore di assenza dei mezzi pubblici o dalle strisce pedonali appositamente illuminate di notte.
Oppure, dato che siamo nel 2014, si potrebbe finalmente smetterla di utilizzare l’asfalto per la pavimentazione dei marciapiedi (ne scriverò più in dettaglio separatamente).

P.S.: in generale penso che ogni funzionario comunale responsabile della viabilità e/o arredo urbano debba essere obbligato a viaggiare tanto (molto più di me). Solo in questo modo potrà prendere tutto il meglio dalle altre città del mondo.