L’archivio del tag «metropolitana»

Il wi-fi sulla metro

Alla fine di febbraio mi ero accorto di questo adesivo comparso in alcuni punti della stazione «Duomo» sulla metropolitana milanese:

All’inizio di marzo mi sono finalmente ricordato di andare a leggere di cosa si tratta. Ebbene, sul sito della ATM è disponibile un comunicato (datato 21 febbraio) sull’avvio della sperimentazione in alcune stazioni: Duomo (da febbraio), San Babila (da marzo) e Cadorna (da aprile). Sono promesse la registrazione semplice è una velocità decente (500 Megabit al secondo) nelle prime 4 ore di utilizzo al giorno.
Ovviamente siete capaci anche voi a leggere quel comunicato. Molto più importante e interessante è, invece, sperimentare praticamente tale servizio. Io l’ho fatto martedì sera metre tornavo a casa.
Ora posso testimoniare due cose. Prima di tutto, la registrazione è veramente semplice e veloce: può essere fatta nell’arco temporale medio necessario per l’attesa del treno. Selezionate la rete tra quelle rilevate dalvostro telefono, scegliete il modo in cui autentificarvi (con un social network o inserendo manualmente il nome), fornite il vostro numero di telefono e, infine, inserite il codice di controllo ricevuto via sms.

Bene, siamo già collegati:

Per ora ho navigato poco, ma ho comunque avuto l’impressione che la velocità dell’internet «metropolitano» sia realmente buona. Vedremo se resterà tale anche con una maggiore quantità delle persone connesse. E, soprattutto, speriamo che il servizio si estenda presto a tutta la rete dei mezzi pubblici milanesi.
Ma già ora possiamo festeggiare per il fatto che, finalmente, anche Milano si sta avvicinando agli standard tecnologici del primo mondo!
[Sulla metropolitana moscovita il wi-fi è stato attivato nel 2013.]


La segnaletica per gli storditi

Le persone che vengono dalla provincia (spesso è possibile utilizzare tranquillamente il termine provinciali) si riconoscono facilmente dal fatto che non conoscono le usanze della metropolitana. Essi tentano di salire sulla carrozza senza lasciar scendere le persone in arrivo, stanno fermi davanti alle porte aperte anche sono gli unici a non dover scendere, sulle scale mobili stanno fermi anche sul lato sinistro.

Il designer londinese Yoni Alter ha proposto una possibile soluzione per l’ultimo dei problemi elencati.

Probabilmente si è ispirato a questo tentativo statunitense di far stare solo su un lato le persone che rallentano il traffico fissando con gli occhi il proprio telefono.

Dicono che l’idea americana non avrebbe funzionato perché la gente troppo stordita dal telefono non si accorgeva nemmeno della segnaletica. Ma questo non significa che non si dovrebbe cercare delle soluzioni.


Cosa si dice di

In Italia mi fanno, a volte, una domanda piuttosto difficile: «Cosa si dice in Russia di [segue un argomento qualsiasi]?»

Nella maggior parte dei casi la suddetta domanda mi mette un po’ in crisi. Infatti, la Russia è notevolmente più grande di una stanza nella quale posso riunire le persone la cui opinione trovo interessante per me e per gli altri. Anzi, come saprete, la Russia è notevolmente più grande dell’Italia e dell’Europa. In tante zone della Russa la gente vive secondo i propri principi e con i propri problemi del posto. Un abitante di, spariamo a caso, Jakutsk segue e interreta la cronaca di Mosca o di San Pietroburgo con la stessa relativa estraneità che ha un, spariamo sempre a caso, milanese che segue gli avvenimenti di New York. In ogni zona della Russia gli argomenti che un europeo medio associa con la sua immaginaria Russia compatta e unita sono visti in maniera differente.

Fatte queste precisazioni, tento di rispondere alla domanda «Cosa si dice in Russia dell’attentato di ieri a San Pietroburgo?»

Tra tutte le reazioni all’atto terroristico di ieri (nella metropolitana di San Pietroburgo) ce n’è una che ha pochissimi anni di vita. E della quale pochi si sono accorti in Europa.

Tale reazione è: la guerra in Siria non è la nostra guerra.

Effettivamente, con la partecipazione a questa guerra lontana e poco sensata dal punto di vista degli interessi nazionali, i governanti russi hanno seriamente compromesso i rapporti con il mondo islamico. Inclusa la parte russa di questo mondo. Ma questo è grande e serio argomento separato. Quello che conta ora è il principio: il terrorismo islamico ha ora un motivo serio per colpire la Russia. Se non stato esso a farlo ieri, lo farà in un futuro prossimo.

Evito di riempire questo post di dati di cronaca: potete trovarli facilmente da voi.

Evito di cercare a indovinare il colpevole o il mandante. So troppo poco e di solito indovino male.