Ieri il Seimas (parlamento) lituano ha deciso di denunciare la Convenzione di Ottawa sulla messa al bando delle mine antiuomo. Un totale di 107 parlamentari ha votato a favore del ritiro dalla Convenzione, tre si sono astenuti e non ci sono stati voti contrari. Il ritiro della Lituania dalla Convenzione richiedeva l’approvazione di almeno 85 deputati.
Avete un tentativo per indovinare il motivo di tale misura palesemente di carattere difensivo…
Il motivo o il reale promotore della misura? È quasi la stessa cosa, potete indovinare entrambi.
Io, intanto, per l’ennesima volta devo constatare che il reale promotore si è meritato il titolo di una delle persone più influenti al mondo: come vediamo, si può benissimo essere molto influenti anche in negativo. Ma la cosa più curiosa è che quel promotore proprio oggi festeggia la vittoria in una grande guerra di portata mondiale: uno degli slogan storici di questa festa è «mai più», che viene arricchito sempre di nuovi «curiosi» significati.
L’archivio del tag «lituania»
L’altro ieri un treno di transito Mosca – Kaliningrad (già Königsberg, una exclave russa tra Polonia e Lituania) è arrivato al posto di controllo frontaliero della stazione ferroviaria di Kiana (del paesino Kalveliai in Lituania) con il simbolo «Z» (vietato dalla primavera del 2022 in Lituania) dipinto sulla fiancata di una carrozza. Le guardie di frontiera hanno inoltre notato altri simboli della invasione russa dell’Ucraina: la scritta «ZOV» e la scritta in russo «Vilnius è una città della Russia» (la capitale della Lituania, lo preciso per i meno esperti della geografia, ahahaha). Il personale del treno non ha saputo spiegare alle guardie di frontiera da dove provenissero queste scritte.
Per per fare in modo che il treno possa attraversare il confine, il capotreno e il resto del personale viaggiante ha dovuto cancellare le scritte. Di conseguenza, il treno non è stato trattenuto e, dopo i controlli, ha viaggiato lungo il percorso previsto.
Dalla qualità e dallo stile delle scritte si vede benissimo che almeno questa non è una opera super creativa della propaganda statale russa, ma un semplice atto vandalico, una opera di qualche ragazzino senza cervello per il quale è indifferente cosa e dove scrivere e/o «disegnare» (pure le vie delle città italiane sono piene delle scritte della qualità «artistica» e contenuto «intellettuale» simili). Al massimo, è la conseguenza della propaganda… Però mi ha fatto venire in mente una indea un po’ malefica.
Per esempio: se qualcuno dovesse vedere in giro una macchina antipatica, potrebbe non bucarle le ruote, graffiare una fiancata e/o spaccare gli specchietti, ma aggiungere qualche scritta con i simboli «Z» e «V» e l’espressione «operazione militare speciale in Ucraina». In tal modo causerà molti più problemi al proprietario.
Ma, ovviamente, non invito nessuno a fare una cosa del genere. Anzi, condanno ogni forma di vandalismo. Semplicemente, a volte mi stupisco della scarsa fantasia dei vandali (e del loro scarso contatto con il momento politico internazionale corrente).