Era facilmente prevedibile dal momento dell’annuncio dei premi «regionali»: il premio principale del più prestigioso premio per i fotogiornalisti – il World Press Photo – è stato assegnato a Yevhen Maloletka, un fotografo ucraino che ha lavorato a Mariupol durante i mesi dell’assedio della città da parte delle bande russe. Una delle foto scattate all’ospedale di Mariupol, colpito dall’esercito russo, ha vinto nella categoria Foto dell’anno.
Sulla foto vediamo l’evacuazione di Irina Kalinina, 32 anni, ferita dai bombardamenti. Il suo bambino nascerà morto, Irina morirà mezz’ora dopo il parto. In quel bombardamento sono state uccise tre persone e 17 sono state ferite. La Russia putiniana non si riconosce responsabile di questo crimine.
Gli altri vincitori del premio per il 2022 possono essere visualizzati sul sito ufficiale del concorso.
L’archivio del tag «guerra»
Il sito web del governo tedesco sostiene che la Germania avrebbe consegnato all’Ucraina il primo sistema di difesa aerea Patriot e i relativi missili. Allo stesso tempo, il portavoce dell’aeronautica militare ucraina Yuriy Ignat – secondo me per evidenti motivi di sicurezza – si è dichiarato in grado di confermare o smentire il suddetto rapporto del governo tedesco.
Ma, come succede spesso con le notizie del genere, la parte più interessante è quella non scritta. Se all’Ucraina viene consegnato un sistema del genere, sicuramente non arriva per stare fermo in qualche deposito per un periodo di tempo lungo o addirittura indefinito (probabilmente rischiando anche di essere colpito da qualche bombardamento russo). Significa che alcuni militari ucraini sono già stati addestrati – o si trovano in una fase abbastanza avanzata di addestramento – per poter usare Patriot. Per ora non abbiamo delle notizie in merito, ma sempre per i motivi ovvi di sicurezza l’Ucraina non le diffonderà in anticipo.
Sicuramente lo stesso sta succedendo anche con gli altri tipi di armamenti.
In generale non mi piacciono tutte quelle notizie che sono scritte al futuro: sono particolarmente diffuse nei media russi e parlano dei vari progetti governativi di fare qualcosa nel futuro più o meno vicino. Quasi sempre sono dei progetti che o non si realizzano (a volte perché non sono annunciati per essere realizzati) o si realizzano in tempi e in modalità diversi da quelli annunciati. Ma vedo che a volte l’eco di quelle notizie arriva anche sulla stampa europea…
Oggi provo ad anticipare un po’ quell’arrivo perché la «notizia» è abbastanza curiosa. Essa è composta da due parti:
1) entro marzo dovrebbe essere pronto il nuovo manuale di storia per il penultimo anno della scuola superiore russa: in quel manuale verranno illustrati «i motivi e gli obiettivi» della guerra in Ucraina;
2) di conseguenza, le domande sulla guerra potranno essere presenti anche nei test dell’esame di maturità a partire dall’anno scolastico 2024/2025.
La traduzione della notizia nel linguaggio degli esseri umani: il gruppo di personaggi noto con il nome collettivo «il Cremlino» è tanto ottimista da pensare di non perdere la guerra entro la seconda metà del 2024.
Potrebbero anche avere indovinato, nel senso che le guerre di posizione come quella che osserviamo attualmente in Ucraina possono durare anche molto a lungo. Ma la fretta di immortalare le proprie scuse fantasiose pure sui libri di storia mi sembra comunque un po’ ridicola e allo stesso tempo divertente.
Il video domenicale di oggi è dedicato alla situazione su quelle strade che collegano ancora la città di Bakhmut al resto della Ucraina non invasa. Quelle poche strade vengono utilizzate quotidianamente per portare tutto il materiale necessario in città e portare dalla città i feriti.
P.S.: buona Pasqua, ortodossi…
Il britannico Royal United Services Institute for Defence and Security Studies ha pubblicato un rapporto intitolato «I risultati preliminari delle operazioni non convenzionali russe nella guerra Russia – Ucraina, febbraio 2022 – febbraio 2023». Alcune delle conclusioni alle quali giungono gli autori del rapporto sono abbastanza interessanti (anche se in parte già ipotizzate da molti mesi fa), le elenco per i lettori che non hanno voglia di leggere l’intero testo:
1) La FSB ha ricevuto l’ordine di prepararsi a un’invasione dell’Ucraina (a giudicare dall’improvvisa espansione del suo personale) già nel luglio 2021.
2) La strategia russa si basava sulla costruzione di una enorme rete di agenti in Ucraina, una rete che la Russia stava preparando da decenni. Al giorno d’oggi Kiev ha già scoperto una parte di questa rete.
3) I servizi segreti russi hanno reclutato molti ucraini influenti, i quali, a loro volta, hanno poi creato delle reti di agenti sotto la propria guida. Si tratta di una tipica strategia descritta nei manuali sovietici. Continuare la lettura di questo post »
Probabilmente avete già letto che ieri l’UE ha incluso la tristemente nota PMC Wagner in un’altra lista delle sanzioni: quella rivolta contro le persone fisiche e giuridiche che minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. L’unico motivo per quale ci può interessare tale provvedimento è definizione abbastanza diplomatica fornita dall’UE alla Wagner:
Wagner Group è un’entità militare privata non registrata con sede in Russia, istituita nel 2014 come successore dello Slavonic Corps. È guidata da Dimitriy Utkin ed è finanziata da Yevgeniy Prigozhin. Attraverso la creazione di entità locali e con il sostegno dei governi locali, Wagner Group finanzia e conduce le sue operazioni. Wagner Group ha guidato gli attacchi contro le città ucraine di Soledar e Bakhmut nel gennaio 2023 e partecipa attivamente alla guerra di aggressione russa nei confronti dell’Ucraina. Wagner Group è pertanto responsabile di fornire un sostegno materiale ad azioni che compromettono e minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.
Ecco: spero che con una migliore comprensione della partecipazione della Wagner ai crimini di guerra arrivi anche la comprensione del fatto che essa, la Wagner, è in una buona misura finanziata proprio dallo Stato russo: almeno attraverso la fornitura dei materiali bellici. Ma tale comprensione sarà, formalmente, il risultato delle future indagini e processi giudiziari verso i quali è stato fatto un altro piccolo passo.
Il Financial Times scrive che gli USA, la Germania e l’Ungheria si sono opposti alla offerta all’Ucraina di una tabella di marcia per l’adesione alla NATO durante il vertice estivo dell’Alleanza.
La presenza degli USA nella lista degli Stati contrari non mi stupisce più o meno quanto non mi stupisce la presenza della Ungheria nella stessa lista. Infatti, da oltre un anno rimane attiva l’idea di evitare lo scontro diretto con la Russia che potrebbe finire con l’uso del «tasto nucleare» da parte di sapete chi. La cosa più importante da capire, invece, è l’utilità diplomatica della suddetta contrarietà: l’Ucraina ha ora una possibilità in più di chiedere una alternativa di valore simile alla adesione alla NATO.
Quella alternativa è la fornitura delle armi e delle munizioni: una cosa decisamente più urgente e importante del lungo processo della adesione.
Di conseguenza, i sostenitori della guerra putiniana non hanno dei motivi per festeggiare.
Come noi non abbiamo dei motivi per arrabbiarci con gli USA, la Germania e l’Ungheria.
Ho pensato che scrivere, a volte, delle sfortune dei sostenitori attivi della guerra in Ucraina potrebbe essere una cosa quasi divertente. E allora oggi provo a continuare, ma con un esempio meno sanguinoso di quello di ieri.
Il sostenitore della «missione Z» Mikhail Luchin (a sinistra sulla foto) ha raccolto 25.000 dollari statunitensi per l’acquisto di droni da donare all’esercito russo…
Ma gli hacker ucraini sono entrati nel suo account su AliExpress e hanno Continuare la lettura di questo post »
Sono talmente «non dispiaciuto» per il finalmente denazificato Maxim-Vladlen Fomin-Tatarsky, che non sono nemmeno interessato a leggere tutto ciò che riguardi la fine brillante della sua carriera…
N.B.: lo pseudonimo Vladlen Tatarsky è evidentemente stato preso in «onore» del protagonista del grande romanzo «Generation P» di Viktor Pelevin. Mi pare altrettanto evidente che il personaggio ucciso ieri non abbia capito molto delle opere dello scrittore.
Capisco che il modo di liberare il pianeta da questo personaggio sia stato piuttosto rumoroso e pericoloso per la collettività, ma le persone che sono andate all’incontro con il tipo – molte di esse sono rimaste ferite – erano di una certa «mentalità». D’altra parte, se mi avessero chiesto di elencare i principali istigatori e sponsor informativi dell’aggressione militare contro l’Ucraina, non avrei assolutamente menzionato «Tatarsky» (come tutti i «corrispondenti di guerra» pro-Cremlino in generale: non è il formato di informazione che seguo).
Posso solo dire che l’ex minatore, uomo d’affari (mi chiedo ancora in quale campo?) e rapinatore di banche graziato non mi ha interessato se non per un breve riassunto della sua posizione nei confronti di ciò che sta accadendo ora in Ucraina. In tal senso possono aiutare, per esempio, le citazioni più celebri del personaggio raccolte da un noto canale telegram russo:
– Per cominciare, avremmo dovuto effettuare attacchi e bombardamenti senza pietà. Se avessimo seppellito 10.000 soldati ucraini nelle caserme ucraine il primo giorno, sarebbero stati più collaborativi nei negoziati, li avremmo demoralizzati di più.
– Non ci sarà pace! Ricordatelo e smettetela di mettere in imbarazzo la gente. Ci aspetta una lunga ed estenuante guerra, che continuerà fino a quando l’Ucraina non avrà davvero esaurito le persone in età di leva. Tutto ciò che prenderemo e proteggeremo a quel punto diventerà Russia.
– Prendete tutta l’Europa e piegatela a 90! Non siamo solo delle forze astratte dietro di noi, siamo dietro la Russia, con armi nucleari, esercito, mobilitazione.
– Batteremo tutti, perché non abbiamo altre possibilità. Ecco, batteremo tutti, uccideremo tutti, deruberemo tutti quelli che hanno bisogno di essere derubati. Tutto sarà come piace a noi!
– L’unico argomento della propaganda ucraina a cui non sono riuscito a trovare una risposta è stata la politica migratoria russa. Non ho potuto rispondere ai Khokhlya perché stiamo portando qui tutta questa Jamaat. Prometto solo che quando avremo finito con gli ucraini, affronteremo immediatamente la questione.
– Quale persona normale dell’Ucraina, se si trasferisse nella Federazione Russa, vorrebbe imparare la lingua ucraina? E soprattutto: a quale scopo? Per leggere Shevchenko [un noto poeta ucraino del XIX secolo, particolarmente importante per la cultura nazionale] in originale? È ridicolo. Solo gli agenti del GUR e dell’SBU che non sono ancora stati identificati dall’FSB vorrebbero studiare (non per parlare in suržik, ma per studiare la lingua ucraina).
Beh, è tutto chiaro. Chiunque lo abbia fatto saltare in aria, grazie mille.
All’inizio della settimana la giuria del World Press Photo – uno dei concorsi fotografici più prestigiosi al mondo – ha rivelato i nomi di alcuni dei vincitori per l’anno 2022.
Così, per esempio, nella categoria «Europa» (i vincitori, tra l’altro, sono selezionati per regione), il premio per la migliore serie di foto è stato attribuito al fotografo ucraino Yevhen Maloletka dell’Associated Press. La serie è stata scatta durante i combattimenti per la città di Mariupol.
[6 marzo 2022, Yevhen Maloletka – alcuni civili nascosti in un rifugio antimissilistico a Mariupol]
[11 marzo 2022, Yevhen Maloletka – Serhiy Kralia, ferito durante i bombardamenti, in ospedale a Mariupol]
Nella categoria «Istantanea» della categoria «Europa» è stata premiata Continuare la lettura di questo post »