L’archivio del tag «eugi gufo»

Comunicato redazionale

Le epoche non finiscono. Cambiano.
Alcuni lettori conoscevano bene una delle sedi principali della redazione di questo blog (e sito) personale. Palazzo giallo al civico 7, lato sinistro del cortile, salire al primo piano, in fondo accanto alla finestra, di spalle alla ex sala fumatore. All’"ufficio" chiamato il Tavolo delle Libertà.
Con il presente post la redazione comunica a tutti gli interessati che l’indirizzo di cui sopra non è più attuale.
Perché le epoche non finiscono. Cambiano.
Un po’ come succede anche per gli uffici.
L’indirizzo nuovo verrà comunicato privatamente a tutti gli interessati.
Nel frattempo, tutta la redazione del sito si unisce nell’assicurare i cari lettori della regolare continuazione delle pubblicazioni. E pubblica ben due foto. Continuare la lettura di questo post »


Un nuovo capitolo del testamento

Bambini! Non fate come Gufo, non accettate dei progetti con scadenza a settembre. Perché la violenza volontaria sul proprio cervello e su tutte le tastiere accessibili per tutta l’estate, l’agosto compreso, fa male a tutto e a tutti.
Crescendo mi capirete.
Se non sarà troppo tardi.
Amen e bestemmie infuocate.


Il canale sul Telegram

A distanza di un anno e mezzo dalla registrazione, ho finalmente pensato che sarebbe il caso di utilizzare in qualche modo il mio canale sul Telegram (da non confondere con il messenger che utilizzo con successo da tempo). Dal punto di vista tecnico, ho due opzioni:
– pubblicare gli stessi contenuti del blog,
– pubblicare i link degli articoli del blog.
Gli interessati possono partecipare al sondaggio pubblicato oggi.
Io, intanto, preciso di non considerare, almeno per ora, l’opzione di creare i contenuti diversi da quelli del blog: per tali scopi ho già il sito, l’instagram e, a volte, il facebook. Purtroppo, il mio tempo è limitato.

Buona navigazione a tutti.


36


Il giorno delle stronzate

Su questo pianeta vive una persona con la quale siamo in un rapporto molto stretto da quando mi ricordo di esistere. Non so se sia una questione di abitudine o qualcos’altro, ma non ci siamo ancora annoiati della nostra vita condotta insieme. Addirittura, non riesco a immaginare la separazione.
A volte non ci capiamo. E a volte ci capiamo solo tra noi e ridiamo delle cose visibili solo a noi, facendo preoccupare la gente attorno. A volte litighiamo in modo tanto pesante da far spaventare la gente attorno. Ma ogni volta facciamo pace e ci promettiamo, addirittura, di morire lo stesso giorno. Così come ci addormentiamo allo stesso momento la sera (anche se, si dice, a volte continua a parlare mentre io dormo), e ci svegliamo allo stesso momento la mattina (beh, quasi).
Io e la mia seconda personalità siamo una coppia fantastica…
Ecco, si sta già lamentando, dicendo che in realtà è la prima…
Pure oggi…


Comunicare

È abbastanza curioso scoprire quante persone occupate nell’IT non conoscono il potentissimo mezzo di comunicazione chiamato e-mail. Ovviamente capisco che si tratta di uno strumento di recente invenzione (è nato relativamente pochi decenni fa) e non tutti hanno già avuto modo di scoprirlo o solamente sentirlo nominare. Allo stesso tempo, una persona che lavora in uno dei settori più soggetti al progresso dovrebbe dimostrare una maggiore capacità di aggiornarsi. Indipendentemente dal fatto che sia un lavoratore dipendente non licenziabile, un precario, un lavoratore autonomo o il capo/proprietario di una azienda privata.
Porco Byte, posso non avere la possibilità di rispondere alla telefonata per 1024 motivi. Sto dormendo perché lavoro di notte. Sto intensamente pensando sulla soluzione di un problema colossale. Sto scrivendo una poesia per la donna dei miei sogni (oppure sto rimediando le conseguenze della sua lettura). Sto guidando una auto semi rotta in mezzo a un campo minato seguendo una mappa usurata. Assomiglio tantissimo all’autore di questo blog che odia parlare al telefono. Banalmente, non mi sono accorto della telefonata.
Apprezzo tantissimo tutti quei miei clienti e datori di lavoro che mi contattano (spesso sin dalle prime volte) via e-mail o altri messaggi scritti. Dimostrano di avere il rispetto del mio tempo.


35


Ora anche su Telegram

Finalmente è successo: mi sono iscritto su Telegram. Ecco il link:
https://t.me/eugigufoblog
Sfrutto l’occasione per ricordarvi alcuni altri link inutili:
il mio Facebook (se volete aggiungermi tra amici ma ci conosciamo poco, per sicurezza presentatevi)
il mio Instagram
il mio sito (sul quale è presente anche la versione originale del blog)
l’elenco completo dei miei account sparsi per la Rete


I due regali più insoliti

I miei vecchi lettori si ricorderanno: avevo già raccontato più volte che in Russia i regali si fanno a Capodanno invece che a Natale. Dunque oggi, per riprendere in qualche modo l’argomento dei regali, ho pensato di raccontare dei due doni più curiosi che mi sia mai capitato di ricevere. Non per il Capodanno, ma in generale.
Sul finire degli anni ’90 — quasi sicuramente fu il 1997 o il 1998 — una mia conoscente mi regalò una audiocassetta:

Fu un buon regalo da fare tra i conoscenti, a differenza di un CD palesemente impegnativo dal punto di vista economico ed eccessivamente tecnologico per le attrezzature elettroniche di molti moscoviti dell’epoca. Certo, il nome della raccolta registrata sulla cassetta — lo potete vedere sulla prima foto — potrebbe farvi sorridere, dato che si tratta di un regalo fatto da una ragazza a un ragazzo (a me, appunto). Ma il vero punto interessante è la copertina! Per diversi anni ho mostrato quella cassetta a tutti i miei amici maschi Continuare la lettura di questo post »


La musica del sabato

Quando ero piccolo, ormai decenni fa, i miei genitori ebbero la strana idea di insegnarmi a suonare il pianoforte. Molto probabilmente furono ingannati dal mio amore – anomalo per quella età? – verso l’ascolto della musica classica (trasmessa regolarmente in televisione e suonata di sera dal vicino-pittore). Molto presto scoprirono la grande differenza tra i cosiddetti udito «attivo» e udito «passivo», ma continuarono a torturare per alcuni anni me e se stessi.
Quella esperienza infantile mi fu comunque utilissima a scuola in almeno due occasioni: durante le lezioni di musica (quando la professoressa, una ex cantante lirica, apprezzò il mio giocare a direttore d’orchestra) e nella relativamente breve storia del gruppo alternative rock che formammo con altri tre compagni di classe (non solo fui l’unico che aveva tentato di studiare la musica seriamente, ma pure l’unico a conoscere il proprio strumento musicale da più di due mesi).
Tuttora continuo a sentire nascere nella propria testa dei temi musicali, ma, ormai, tento di trasformarli nei suoni solo per fare un dispetto ai miei nuovi vicini poco simpatici. Alcuni anni fa, però, ho scoperto la musica classica di Jon Lord. Mi è piaciuta perché assomiglia a quella musica che spesso sento nella mia testa.
Mi era già capitato di postare una delle sue registrazioni. Quindi oggi posto «The Telemann Experiment» suonato nel corso dello stesso concerto.