Nel 1961 era uscito il primo album in studio di Eddie Harris: il «Exodus to Jazz». Tra gli altri brani – ovviamente in stile jazz – quell’album conteneva anche il «Gone Home»:
Nel 1985, poi, era uscito il terzo album in studio dei Stevie Ray Vaughan and Double Trouble «Soul To Soul» (registrato ai tempi del consumo della cocaina in quantità industriali da parte di alcuni componenti del gruppo). Tra gli altri brani, questo album contiene anche l’interpretazione in stile blues della «Gone Home» di cui sopra:
Nonostante il debutto da una parte e la droga dall’altra, si tratta di due interpretazioni belle dello stesso brano. Secondo me è inutile tentare di stabilire quale delle due sia la migliore (a meno che voi non abbiate qualcosa contro uno dei due generi musicali rappresentati): ognuna di esse ha una sua bellezza.
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Domani, il 20 ottobre, poteva essere il giorno del 90-esimo compleanno di Eddie Harris, un musicista jazz interessante, ma oggi ingiustamente dimenticato (secondo la mia impressione) dalle grandi masse: non lo sento nominare tanto spesso quanto diversi suoi colleghi famosi. Eddie Harris è morto nel 1996 all’età neanche avanzata di 62 anni, dunque la situazione non è certo destinata a migliorare da sola, senza una attività divulgativa delle persone come me.
Nel corso della propria carriera musicale Eddie Harris aveva suonato molti strumenti diversi: non solo i «tradizionali» sassofono, tromba o sassofono tenore, ma anche, per esempio, il sassofono elettronico, vibrafono e gli strumenti di invenzione propria (tromba ad ancia, sassofono con bocchino da trombone o una combinazione di chitarra e organo). Aveva inoltre suonato in più di un genere preciso – jazz, jazz-funk, soul e hard bop –, anche se questo è un tipo di varietà un po’ meno raro rispetto alla molteplicità degli strumenti.
Ecco, non so quanto senso abbia tentare di rispecchiare tutta la varietà della musica di Eddie Harris in un solo post. Probabilmente, conviene fare diversi post tematici. E, dato che oggi scrivo solo il primo post della serie, lo dedico, banalmente, ai due dei brani più famosi di Eddie Harris.
Il primo brano scelto per oggi è il «Freedom Jazz Dance» (dall’album «The In Sound» del 1966), poi suonato e pubblicizzato da Miles Davis.
Il secondo brano di Eddie Harris scelto per oggi è il «Listen Here» (lo possiamo trovare, per esempio, nell’album «Mean Greens» del 1966, ma in realtà Eddie Harris aveva registrato diverse sue versioni caratterizzate dall’uso di strumenti musicali diversi: si potrebbe farne un post musicale a parte).
Per iniziare, potrebbe anche andare bene così…