Qualcuno si è già accorto che il tipo del logo della catena DiMeglio sta suonando una fisarmonica?
Qualcuno ha una spiegazione alla scelta di tale strumento musicale? La fisarmonica non mi sembra uno strumento particolarmente popolare in Italia, di conseguenza suppongo che la non-popolarità si trasmetta anche ai punti-vendita.
P.S.: io non entrerei mai per scelta propria in un negozio con una combinazione così oscena dei colori sul logo. L’aspetto estetico, stranamente, incide sulle mie emozioni e percezioni. Ma in teoria non escludo che la qualità dei negozia sia buona.
L’archivio del tag «design»
Non riuscite a eseguire una operazione semplice? Tentate le vie più improbabile per riuscirci? Bestemmiate e prendete a calci gli oggetti incolpevoli perché non state riuscendo comunque?
Calmatevi e ricordatevi il mio saggio consiglio: di solito le situazioni del genere succedono perché avete fatto qualche errore banalissimo in partenza. Talmente banale che non vi passa nemmeno per la mente di controllarlo.
Per esempio: se improvvisamente avete perso la capacità di camminare, probabilmente avete legato le scarpe tra esse con i lacci. Se non riuscite ad accendere una stampante, controllate se è attaccata alla presa. Se non riuscite a far funzionare un sito web come si deve, controllate se vi state collegando al DataBase corretto…
Ecco, a me è successa proprio quest’ultima cosa. Quindi prima di ricordarmi della regola alla quale è dedicato il post odierno, ci ho messo più di due settimane a capire perché il mio blog italiano si rifiuta ad aprirsi sul mio sito rifatto. Di conseguenza, vi racconto di due semplicissimi trucchi che spesso utilizzo per far funzionare il mio cervello debole e pigro (in realtà ne ho inventati anche tanti altri, prima o poi ne parlerò):
1) Se un problema non si risolve un una giornata, è inutile perdere ulteriore tempo. Lasciatelo da parte per tornarci tra qualche tempo. Quando e se ci tornerete, rivedendo il problema per ricordarvi in cosa consiste, molto probabilmente troverete subito quel errore banale.
2) Se si tratta di un problema da risolvere urgentemente, fatelo vedere a una persona terza. non conoscendo i dettagli e, di conseguenza, non dando alcunché per scontato, quella persona troverà in poco tempo l’errore banale. Nel chiedere (e dare) dei consigli non è una cosa negativa: chiedendoli «rischiate» a imparare delle cose nuove.
Spero di esservi stato d’aiuto.
Se siete tanto fortunati da non avere dei problemi pendenti, andate a vedere il nuovo design del mio sito e segnalatemi tutti gli errori / problemi / malfunzionamenti / cose illogiche o esteticamente brutte che notate.
Inoltre, sulla prima pagina del sito è ora disponibile un piccolo sondaggio.
Il 5 giugno 2012 lo studio di design russo Art. Lebedev Studio presentò la nuova identità visiva progettata per la città ucraina Odessa. L’elemento centrale del progetto è il nuovo logo della città (il porto principale della Ucraina) è una ancora:
Tale ancora è stata realizzata anche in bronzo e posizionata nel pieno centro della città:
Come previsto dal progetto, l’immagine della ancora viene utilizzata anche sulla pubblicità turistica della città (infatti, è il suo logo):
Nel 2017, invece, scopriamo che la nobile e quasi indipendente Scozia apprezza il design russo (ma pure quello ucraino) tanto da appropriarsene (https://www.friendsofanchor20for20.org/) come se fosse un prodotto della artisticità locale:
Se lo avesse fatto, per esempio, Zimbabwe, probabilmente nessuno se ne sarebbe accorto: perché è un territorio poco popolare tra gli occidentali. Ma gli scozzesi in quale miracolo sperano?
Ole-e-e-e-e-e-e!!!!!
Ho appena scoperto che calc(XXX% – YYYpx); ormai funziona su tutti i browser.
Di conseguenza, dedico un sincero vaffanculo a SASS e simili. Lo sapevo che stando tranquillo sulla riva avrei visto passare certi cadaveri…
Seguendo il link http://caniuse.com/#search=calc anche voi potete rendervi conto della fantastica notizia.
Le persone che vengono dalla provincia (spesso è possibile utilizzare tranquillamente il termine provinciali) si riconoscono facilmente dal fatto che non conoscono le usanze della metropolitana. Essi tentano di salire sulla carrozza senza lasciar scendere le persone in arrivo, stanno fermi davanti alle porte aperte anche sono gli unici a non dover scendere, sulle scale mobili stanno fermi anche sul lato sinistro.
Il designer londinese Yoni Alter ha proposto una possibile soluzione per l’ultimo dei problemi elencati.
Probabilmente si è ispirato a questo tentativo statunitense di far stare solo su un lato le persone che rallentano il traffico fissando con gli occhi il proprio telefono.
Dicono che l’idea americana non avrebbe funzionato perché la gente troppo stordita dal telefono non si accorgeva nemmeno della segnaletica. Ma questo non significa che non si dovrebbe cercare delle soluzioni.
Oggi è finito nelle mie mani questo simpatico volantino:
Cosa si può dirne? Si può dire che il titolo «Back in Time» accompagnato da una simile sequenza di immagini testimonia un certo grado di ignoranza degli organizzatori.
Per tutti coloro che, purtroppo, non hanno capito, riporto due importanti fatti sul modo contemporaneo di ascoltare la musica.
Prima di tutto, circa dieci anni fa (o forse già un po’ di più) tra gli amanti della musica è iniziato a tornare di moda il vinile.
In secondo luogo, da due o tre anni gli amanti della musica stanno riscoprendo la pellicola magnetica in bobine (l’autore del volantino è troppo giovane per sapere della sua esistenza: cronologicamente va messa tra il vinile e la cassetta). In sostanza, il trucco moderno consiste nel registrare la musica del vinile sul nastro in bobina e poi ascoltare il risultato arricchito degli effetti sonori di entrambi i supporti fisici.
Io ho scoperto questa moda grazie al mitico Petr Mamonov e ho apprezzato il risultato. Provate anche voi!
Ai designer (anche quelli grafici), invece, consiglio sempre di studiare bene la storia materiale e le tendenze del momento corrente. Altrimenti non avranno fine le figuracce come quella del volantino di oggi.
Il designer russo Artemy Lebedev ha messo ieri in evidenza una tendenza curiosa.
Egli fondò nel 1995 il proprio studio di design. Nel 1998 lo studio assunse il nome di Art. Lebedev Studio e adottò il logo con il codice a barre:
In breve tempo il logo mutò leggermente:
Nel 2016 lo studio ha deciso di rivedere la propria stilistica, il che ha comportato, tra le altre cose, il cambiamento del logo:
Proprio a questo punto hanno iniziato ad arrivare i primi sciacalli. Ecco il primo esempio del 2016:
Ecco, invece, un esempio del 2017:
Aspettiamo altri aggiornamenti dal mondo della moda, altre notizie sulla creatività italiana etc.
Oggi in Europa esce un libro della Apple: «Designed by Apple in California». Nel libro sono raccolte le fotografie dei 450 prodotti della Apple realizzati nel periodo tra il 1998 e il 2015. A quanto pare, nel libro non c’è alcun testo tranne il titolo e la prefazione di Jonathan Ive (Chief Design Officer della Apple).
Il formato piccolo (26×32 cm) costa 199 dollari.
Il formato grande (33×41 cm) costa 299 dollari.
Tra il brevetto sulla borsa di carta e questo libro non so quale sia l’innovazione più interessante.
Come potete immaginare, il libro è in vendita nelle migliori librerie della Apple.
Suppongo che tutti i miei lettori conoscano le gomme per cancellare a due colori. Non tutti però sanno a cosa serve la parte blu.
In Russia, per esempio, la maggioranza delle persone è convinta che la parte rossa serva per cancellare le scritte fatte con la matita, mentre quella blu per cancellare le scritte fatte con la penna. Nemmeno una infinità di tentativi falliti riesce a far cambiare l’idea alla gente.
Alcuni giorni fa ho fatto la mia grande scoperta: la parte blu serve per cancellare sempre le scritte in matita, ma quella dura e utilizzata su carta spessa. La parte rossa della gomma lascia una brutta striscia sporca in caso di un utilizzo del genere, mentre la parte blu (quella un po’ più rigida) no.
Molti produttori delle gomme, per qualche incomprensibile motivo, hanno deciso di accontentare la gente ignorante e hanno dunque iniziato a scrivere «penna» sulla parte blu della gomma. Perdoniamoli, cari lettori, perché non sanno quel che fanno.
P.S.: l’esperienza insegna che la parte blu della gomma è perfetta per pulire le tastiere molto sporche dei computer.
L’architetto Tizio ha costruito un edificio con un muro inclinato.
Il fabbro Caio ha realizzato un tubo pluviale che non arriva allo scarico (o almeno al suolo) e non tiene conto della inclinatura del muro.
Il residente Sempronio, per proteggere il muro dal getto d’acqua, ha dovuto intervenire con i materiali trovati in casa.
Ognuno ha agito nei limiti delle proprie capacità.