L’archivio del tag «clinton»

Il National Security Archive della George Washington University ha pubblicato 11 documenti relativi alla prima visita del 42-esimo Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton in Russia e ai suoi incontri con l’allora Presidente russo Boris Eltsin. Il vertice Russia-USA si svolse dal 12 al 15 gennaio 1994. Tra i documenti pubblicati vi sono le trascrizioni e i resoconti degli incontri a due tra Eltsin e Clinton, nonché della loro cena a Novo-Ogariovo. In occasione della visita del presidente statunitense, Mosca, Washington e Kiev annunciarono di aver concordato il ritiro dell’arsenale nucleare sovietico dall’Ucraina. Trent’anni dopo, Clinton ha detto di essere dispiaciuto per il fatto che le autorità ucraine avevano rinunciato alle armi nucleari.
I più curiosi possono andare a vedere quei documenti per scoprire – questa vota dai documenti ufficiali – da come si parlava dell’ingresso della Russia nella NATO, della collaborazione USA–Europa–Russia e delle garanzie di sicurezza da dare alla Ucraina.


Non escludo che lo abbiate già letto: il 7 febbraio il National Security Archive della George Washington University ha reso pubblici tre documenti del 1993 relativi alla Russia e precedentemente classificati come segreti. In particolare, si tratta di:
1) la trascrizione della prima conversazione tra Bill Clinton e Boris Eltsyn dopo l’insediamento alla Presidenza russa;
2) un messaggio del Segretario di Stato uscente Lawrence Eagleberger al suo successore Warren Christopher;
3) una nota dell’esperto di Russia Strobe Talbott al Segretario di Stato entrante Christopher Warren alla vigilia del suo incontro con il Ministro degli Esteri russo Andrei Kozyrev.
Non so quale dei tre documenti vi possa interessare di più (ovviamente, se vi interessate ai documenti del genere). Considerato il contesto nel quale viviamo ora, potrebbe essere il secondo documento: in esso, tra le altre cose, viene ammessa la possibilità di un conflitto armato tra la Russia e qualsiasi Stato al suo confine, compresa l’Ucraina (anche se in questo specifico caso lo scontro veniva giudicato come poco probabile).
Se siete realmente interessati all’argomento, leggete pure gli originali.


Clinton e Putin

Quasi per caso è stato scoperto un fatto curioso: già il 29 agosto 2019 sul sito della Biblioteca digitale di Bill Clinton sono stati pubblicati i testi stenografici delle conversazioni telefoniche e «in presenza» tra il presidente statunitense Bill Clinton (e la sua amministrazione) e Vladimir Putin. I documenti si riferiscono al periodo 1999–2001, quando Putin aveva ricoperto le cariche del direttore della FSB, del segretario del Consiglio di sicurezza russo, del premier, del facente funzioni del presidente e poi del presidente della Russia. La maggioranza dei documenti pubblicati prima era protetta dal segreto di Stato.
Ovviamente si tratta di una bella – grande e interessante – fonte di informazioni sulla base della quale verranno scritti tanti articoli (forse anche dal sottoscritto) e libri. Ma i lettori più interessati possono iniziare già ora a frugare in quei documenti storici.
In ogni caso, la sola lista degli argomenti e i nomi degli interlocutori fanno capire quanto sia enorme il periodo di vent’anni nella politica.


Dear Nikita

Ho sempre visto la Hillary Clinton come una donna politicamente corretta da far morire di noia (come la maggioranza dei politici occidentali, tra l’altro). Ma poi ho letto, per caso, questo suo tweet di domenica sera e ho quasi cambiato idea.


Si tratta della presa in giro di questa lettera di Donald Trump a Recep Erdogan:


Ma per resistere dal prendere in giro Trump bisogna essere un cadavere.


Cronologia

I problemi della cronologia:


Il meno peggio in tutto

Mentre negli USA si sta realizzando il risultato di Donald Trump, noi riprendiamo l’aspetto musicale di queste elezioni eccezionalmente oscene.

Non so se vi ricordate, ma nel XXI secolo gli statunitensi dovettero già operare una volta la scelta del candidato «meno peggiore». Nel 2004 i candidati furono John Kerry e George W. Bush, entrambi distintisi per un livello intellettuale piuttosto particolare. Nel 2016 si sceglie, nuovamente, il meno peggio.

E quando una campagna elettorale fa schifo, fa schifo anche nel suo aspetto musicale. Quindi la scelta diventa veramente dura.

Donald Trump:

Hillary Clinton:

P.S.: dalla scelta dei cantanti si evince anche il target di riferimento dei rispettivi candidati.


The Voice

Negli USA si sta votando per eleggere Hillary Clinton il nuovo Presidente, ma a noi non ce ne fotte un cazzo. Noi stasera seguiamo una puntata straordinaria di «The Voice»:

Voi quale dei due cantanti preferite?


USA2016: due considerazioni ovvie

Ora che entrambi i partiti principali statunitensi hanno ufficialmente scelto i propri candidati per le elezioni presidenziali, lo possiamo dire: la campagna elettorale della Hillary Clinton sarà tutta incentrata sulle dichiarazioni anti-Trump. In sostanza, il Partito Repubblicano le ha fatto un grosso regalo, fornendo una grossa e spettinata scusa per mettere gli argomenti più difficili in secondo piano. Di conseguenza, la Clinton potrebbe avere la vittoria facile come la ebbe Chirac nel 2002 quando dovette «salvare la Francia da Le Pen».

In ottica delle elezioni presidenziali statunitensi è un po’ più interessante vedere il comportamento della Russia. Avete già sicuramente letto o sentito dell’attacco agli archivi elettronici del Partito Democratico da parte dei hacker russi. Non so, però, se avete ben chiaro il perché. Le istituzioni russe puntano su Donald Trump non perché lo vedono come un candidato «amico della Russia». Infatti, ogni politico è prima di tutto un amico della propria carriera in patria (oltre a essere lo schiavo dei propri oneri/poteri istituzionali).

Le istituzioni russe puntano su Donald Trump perché lo vedono come un elemento destabilizzante della politica interna degli USA. In sostanza, sperano che le istituzioni statunitensi si concentrino sulla lotta al presidente Trump, non creando ulteriori «problemi» alla Russia (per esempio sanzioni). Sanno benissimo che la vita presidenziale di Trump terminerebbe con un impeachment entro un massimo di due anni (sappiamo già che tipo è, vero?).

Allo stesso tempo, le istituzioni russe vedono la Hillary Clinton come una politica con la quale si può trattare normalmente, in quanto appartenente a una classe politica tradizionalmente comprensibile. Sanno, infine, che la Clinton è capace di lavorare regolarmente per almeno un mandato presidenziale.

Alla politica regolare nel medio periodo preferiscono però la vita facile nel breve periodo.

L’uomo più importante del Cremlino è, come forse sapete, un tattico e non un stratega.


L’annuncio mancato

Hilary Clinton ha annunciato la propria candidatura alle elezioni presidenziali americane del 2016. Ed è molto probabile che vinca: la gente, convinta di essere moderna e priva di pregiudizi, la voterà solo perché è donna. E saranno gli stessi elettori che nel 2008, dichiarando con orgoglio di non essere razzisti, hanno eletto Obama solo perché è nero. Vabbè, ridiamoci sopra e andiamo avanti.

Dopo l’atteso annuncio della signora Clinton io mi aspettavo di sentirne un altro: quello dell’imminente matrimonio di una certa Monica Lewinsky. Se quest’ultima si sposa, la storia avrà una buona chance di ripetersi in modo curioso.