Il notiziario «Vesti» del canale televisivo statale russo Rossiya 1 ha mostrato una notizia secondo cui il chatbot AI cinese DeepSeek sarebbe basato su un codice sovietico sviluppato nel 1985. Mentre in realtà tale «notizia» è una invenzione riportata alla fine di gennaio dalla agenzia di stampa parodistica-umoristica russa «Panorama».
Io, però, non posso escludere che pure alcuni media occidentali diretti da persone poco intelligenti, poco onesti o poco attenti possano riportare il fake della propaganda statale russa. Di conseguenza, ora voglio fare due cose…
In primo luogo, voglio avvisare almeno i miei lettori del fake. [✔ Appena fatto]
In secondo luogo, voglio informare i meno aggiornati o esperti in materia del fatto che il DeepSeek è, in termini molto popolari, la solita roba cinese rubata all’Occidente: i matematici cinesi hanno elaborato dei loro modelli, ma hanno «allenato» la loro AI su quanto già fatto dalla OpenAI (la creatrice del ChatGPT). In questo modo è molto facile raggiungere velocemente un buon risultato intermedio – anche nell’ambito del risparmio energetico – ma non arrivi mai primo e non inventi alcunché di completamente nuovo. Di conseguenza, se siete interessati ai buoni risultati del vostro lavoro con l’AI, continuate a usare serenamente il ChatGPT e non preoccupatevi del DeepSeek. Almeno per ora.
L’archivio del tag «chatgpt»
Fortunatamente, non era uno scherzo, ma una delle notizie più positive e importanti degli ultimi giorni: il ChatGPT sta diventando utilizzabile senza la necessità di registrarsi.
Suppongo che le persone realmente interessate a questo strumento (almeno a sperimentarlo) abbiano già trovato tempo fa le forze per superare la semplice registrazione. Ora, invece, spero che inizino a usarlo anche le persone pigre: per esempio, perché a ChatGPT si possono affidare tantissime operazioni digitagli più noiose (quelle dove spendete una mezza giornata solo per trovare la voglia di farle). Io, per esempio, da alcuni mesi gli affido la elaborazione e sistemazione macchinosa di vari dati e testi, per poi dedicare più tempo e forze possibile solo alla parte del lavoro sulla quale devo realmente ragionare io (e non, semplicemente, battere i tasti senza coinvolgere il cervello).
Voi, i vostri capi e i vostri clienti sarete contentissimi per la vostra produttività decollata. Finché il ChatGPT, per qualche strano motivo, non chiuda ahahahaha