Tutti sanno dell’effetto placebo: si verifica quando consumando, per esempio, una pillola vuota la persona si sente meglio solo perché è convinta che quella pillola faccia bene alla salute. L’effetto placebo è sfruttato da due industrie potentissime: quella omeopatica e quella degli integratori alimentari.
Nella fase dei test di una nuova medicina alla metà dei pazienti viene data la medicina testata e all’altra metà il placebo. Se la medicina testata dimostra un risultato migliore, può essere considerata efficiente. Allo stesso tempo l’effetto placebo funziona su circa il 20% dei pazienti partecipanti al test: tantissimi.
Non tutti sanno che esiste anche l’affetto nocebo. Esso è l’opposto di placebo e ha la stessa natura: l’autosuggestione. Le persone si sentono peggio anche se nella «medicina» che hanno preso non è contenuto alcunché di dannoso. Semplicemente si aspettavano di sentirsi male.
Nella vita quotidiana vedo tantissime persone convinte di essere intolleranti a qualcosa, non solo alle sostanze farmacologiche. E non solo alle sostanze.
L’archivio del tag «autosuggestione»
25/03/2019 alle 14:25