Ieri l’agenzia Bloomberg ha deciso di pubblicare una grandissima rivelazione che in pochissimi – appena il 146% delle persone che seguono le notizie internazionali – sapevano già: Vladimir Putin chiederà, durante i colloqui con il Presidente eletto degli USA Donald Trump sulla guerra tra Russia e Ucraina, che l’Ucraina tagli nettamente i legami militari con la NATO e diventi uno Stato neutrale con un esercito limitato. Effettivamente, si tratta delle pretese avanzate da Putin nei confronti dell’Universo già dal momento antecedente l’inizio della grande guerra in Ucraina.
È assolutamente comprensibile perché Putin vuole una cosa del genere: non perché si è dimenticato che prima della guerra la NATO (come l’UE e tante altre organizzazioni interstatali) non consideravano proprio l’Ucraina come un potenziale Stato-membro. Lo vuole per poter attaccare di nuovo, in qualsiasi momento e con la massima comodità uno Stato vicino indifeso, possibilmente ancora meno difeso di prima.
Quello che per ora non mi è del tutto chiaro è quanto Trump conosca le abitudini di Putin: si dice che il Presidente eletto abbia la mentalità da imprenditore (per ora trascuriamo la qualità dei suoi successi imprenditoriali), ma questo dovrebbe significare che si aspetta da ogni propria controparte una certa tendenza a rispettare gli accordi presi. Mentre Putin ha la mentalità non da imprenditore, ma da faccendiere russo degli anni ’90: «prendi qualcosa che è custodito male e scappa»; di conseguenza, rispetta accordi solo fino al momento in cui non si sente abbastanza forte da violarli (in 25 anni ne abbiamo avuto tantissime conferme).
Ora voglio vedere se quanto lo capisce Trump. Ma la Bloomberg è troppo impegnata a inventare le notizie per indagare su questo fatto.
L’altro ieri il Segretario generale della NATO Mark Rutte ha dichiarato, parlando davanti al Parlamento europeo, che gli Stati dell’UE dovrebbero riconsiderare alcune delle loro spese per destinare più denaro — rispetto all’attuale 2% del PIL — alla difesa. E ha aggiunto che se la spesa per la difesa non aumenterà, gli europei dovranno «seguire corsi di lingua russa o andare in Nuova Zelanda».
Se Rutte è tanto bravo da vedere il pericolo russo, non si capisce perché in quasi tre anni l’Alleanza che ora dirige non abbia fatto qualcosa di concreto per far sentire gli Stati europei più protetti: non dico di eliminare la minaccia principale in modo preventivo (qualcuno potrebbe dire che è troppo o che non rientra nelle competenze), ma almeno avanzare un avvertimento (o una «proposta che non può essere rifiutata») capace di far capire alla minaccia principale che conviene nascondersi a casa e ricordare al mondo della propria esistenza sul pianeta. Ma per ora si ha l’impressione che l’unica funzione reale della NATO sia quella di chiedere soldi ai propri membri.
Il quotidiano francese La Lettre scrive che gli sportivi che avevano partecipato ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 hanno già restituito più di 100 medaglie difettose al comitato organizzatore dei Giochi. Il motivo è che la lacca di bassa qualità utilizzata dalla zecca di Parigi causa lo sfregamento dello strato superiore delle medaglie:
È evidente che nessuno degli sportivi indignati è mai stato appassionato di numismatica. Perché, per esempio, le monete ufficiali coniate con errori hanno un prezzo particolarmente elevato: le monete «sbagliate» vengono ritirate dalla circolazione (e in generale cessano rapidamente di essere coniate) e diventano così di un grande valore collezionistico e materiale (anch’io ho una moneta di questo tipo, ma non delle più rare). Perché non può accadere la stessa cosa con le medaglie olimpiche?
E per coloro che sono convinti che un premio sportivo debba necessariamente avere un aspetto perfetto, «da parata», ho una foto relativamente recente – di dicembre 2024 – scattata da me stesso in una quasi-discarica del Nord Italia. Continuare la lettura di questo post »
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L’altro ieri, l’11 gennaio, il partito populista di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) ha adottato il proprio manifesto elettorale durante la conferenza nella città di Riese, in Sassonia. Tra le altre cose, i delegati si sono rifiutati di condannare nel documento adottato l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. La proposta di includere tale clausola nel manifesto elettorale è stata avanzata da Albrecht Glaser, uno dei fondatori del partito. La maggioranza dei delegati (69%) ha votato contro.
La co-fondatrice del partito e la capolista nelle prossime elezioni Alice Weidel ha dichiarato al congresso che il partito è favorevole al ritorno dei gasdotti Nord Stream.
Ora abbiamo un altro esempio con il quale spiegare perché i partiti estremi puntano al voto dei cittadini ignoranti. Non [solo] perché alimentano l’illusione che il gas a basso costo oggi sia più importante della pace di domani (o della pace in casa del vicino), ma [anche] perché sperano che nessuno si ricordi della decisione di Putin di limitare le forniture del gas all’Europa. È che non sospetto che siano convinti della capacità delle persone di immaginare che quella decisione putiniana debba essere considerata una parte inseparabile della guerra.
Il video più importante – nell’ottica delle notizie dal mondo – dell’ultima settimana è questo:
Quando avrò abbastanza tempo libero, cercherò degli esempi di contratti di assicurazione degli immobili a Los Angeles: giusto per arricchire il mio arsenale di scuse.
Per puro caso ho trovato una interpretazione live particolarissima della canzone «Black Night» dei Deep Purple. Il fatto è che sullo stesso palcoscenico si trovano Bruce Dickinson (Iron Maiden), Brian May (Queen), John Paul Jones (Led Zeppelin), Ian Paice (Deep Purple) e Brian Auger. Non potevo non condividerla:
In qualità del secondo video aggiungo la versione live «originale» dei Deep Purple (del 1972):
Le collaborazioni del genere a volte sono interessanti, quindi ci tornerò ancora sull’argomento.
Questo sabato posso fare uno esperimento e consigliarvi non un testo da leggere, ma una intervista ascoltare.
Il fatto che in settimana il noto podcaster statunitense Lex Fridman (nato in Tagikistan, cresciuto tra Mosca e Kiev, diventato quello che è diventato negli USA) ha pubblicato una lunghissima intervista con Vladimir Zelensky. Dal punto di vista dei contenuti è una intervista in alcuni punti un po’ strana (per esempio, i primi circa quindici minuti potrebbero sembrare addirittura noiosi), ma merita comunque di essere sentita perché comprende tutto quello che Zelensky vuole comunicare, in un modo argomentato, al mondo esterno. Si capisce dunque non la sua persona, ma la sua funzione e il modo in egli stesso la vede. Potrebbe essere utile avere questa comprensione a) dalla fonte diretta e b) aggiornata al momento storico corrente. Se l’intervista vi sembra troppo lunga (vi capisco benissimo, non ho ancora sentito un sacco di interviste potenzialmente interessanti proprio a causa della lunghezza), vi ricordo che non siete obbligati a fissare lo schermo per tutta la sua durata: potete sentire l’audio mentre svolgete qualche compito della vostra vita quotidiana.
Inoltre, grazie all’AI avete la possibilità di sentire l’intervista tradotta in inglese con le voci quasi identiche a quelle originali. Questo è possibile soprattutto alla prima professione di Lex Fridman: computer sciences e lo sviluppo dell’AI presso Google (anche all’epoca si specializzava nello sviluppo delle automobili a guida autonoma).
P.S.: Lex Fridman è diventato famoso con le interviste agli scienziati, ma spesso intervista anche i personaggi di altri ambiti.
Il governo armeno ha approvato un progetto di legge per l’avvio del processo di adesione della Repubblica all’Unione Europea. Il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan ha dichiarato, tra l’altro, quanto segue:
L’UE ha espresso in varie occasioni il proprio sostegno politico alla democrazia in Armenia, […] ha espresso la sua disponibilità a contribuire al rafforzamento della sostenibilità economica dell’Armenia. È ovvio che l’UE ha le tradizioni democratiche molto ricche, le istituzioni democratiche forti, un ambiente competitivo libero, un’economia moderna, una scienza avanzata e sviluppata.
Sono ancora necessari l’approvazione parlamentare e il referendum popolare del progetto governativo, ma il senso generale di ciò che sta accadendo è già chiaro: il Governo armeno è andato ufficialmente e decisamente nella direzione opposta rispetto alle organizzazioni internazionali (pro-)russe (la permanenza in esse, anche solo formalmente, è impossibile contemporaneamente all’adesione all’UE). Si potrebbe chiedersi, con una espressione di sorpresa «ma perché hanno deciso di farlo»? Si può, ma solo se si è appena arrivati da un altro pianeta. La Russia non fa nulla di positivo per i propri colleghi delle varie organizzazioni interstatali. E ora ha ottenuto un altro grande successo «geopolitico»: possiamo congratularci con Putin e tutti i suoi soci.
Quello che mi preoccupa di più in questo momento non è la probabile reazione della Russia (non sono sicuro che abbia le forze disponibili per farlo), ma la probabile mancanza di coraggio della popolazione armena: come si è visto nella recente esperienza moldava, temo che una percentuale significativa di elettori armeni avrà paura di votare al referendum per un percorso verso l’UE. Perché nell’UE si viene accettati lentamente e in cambio di grandi e sensibili riforme, e poi non si riceve molta protezione dal vicino aggressivo. Mentre la Russia di Putin, con il suo comportamento ben noto a tutti, non è ancora sparita dalla realtà. Spero tanto che queste paure vengano superate.
Il mio primo sondaggio dell’anno è, come tutti gli altri, aperto a tutti, ma è stato da me concepito mentre pensavo a tutte quelle persone che hanno fatto dei programmi – probabilmente seguendo una vecchia abitudine – anche per l’anno 2025 (come se non avessero già fatto dei piani per il 2020 o gli anni seguenti). Non solo i pianificatori, ma pure tutti coloro che li osservano dall’esterno possono aiutarmi a capire una cosa importantissima:

Presumo che la maggioranza delle persone che conosco rientra in qualcuna delle tre categorie elencate nel sondaggio.
N.B.: il sondaggio è anonimo per i votanti non registrati o non loggati sul sito. Il sondaggio più recente è sempre visibile sulla prima pagina del sito. Tutti i miei sondaggi sono raccolti su una apposita pagina.