L’archivio del Ottobre 2025

Rossino, 6 agosto 2025

Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Rossino del 6 agosto 2025.
Se non avete mai sentito nominare questo piccolo paese del lecchese, è assolutamente normale: pure io ho saputo di questa frazione di Calolziocorte solo perché è capitata sulla mia strada verso la zona di montagna da studiare nell’agosto 2025. Ma visto che ci ho dovuto passare, ho esplorato un po’ il centro del paese.


Una idea interessante!

Molto probabilmente lo avete letto anche voi: l’Associated Press ha scritto che tra il 2024 e il 2025 un funzionario del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti ha cercato di reclutare il pilota capo del presidente venezuelano Nicolas Maduro affinché portasse quest’ultimo in un luogo dove gli USA avrebbero potuto arrestarlo. Il tentativo, però, era andato male nonostante un lungo e faticoso lavoro. Capita: solo una piccola parte delle buone idee arriva alla realizzazione sperata.
Ma perché non hanno (non hanno?) provato a farlo anche con qualche altro presidente? Probabilmente, perché ci sono più ostacoli rispetto al «caso Maduro». Prima di tutto, il personaggio che intendo io viaggia pochissimo. In secondo luogo, i suoi piloti sono sicuramente controllati dagli agenti (e potrebbero essere degli agenti loro stessi) di una nota organizzazione; gli agenti-controllori sono poi controllati da altri agenti e ognuno non si fida degli altri, riferendo tutto ai capi. In terzo luogo, negli ultimi mesi ho letto alcune indagini in base alle quali quel personaggio tende, addirittura, di fare diversi suoi viaggi di livello nazionale sui treni speciali (un po’ come il suo collega nordcoreano, anche egli ragionevolmente preoccupato per la propria sicurezza).
Ma, soprattutto, il mancato coinvolgimento del pilota di Maduro lo ha reso ancora più attento e sospettoso.
Gli americani sicuramente sanno queste (e molte altre) cose da tempo e meglio di noi. Ma la speranza che un giorno ci riprovino resta con me, ahahaha


Solo due piccole constatazioni

La CNN riferisce: Trump, parlando con i giornalisti a bordo del suo aereo durante il volo verso l’Asia, ha dichiarato che Putin dovrebbe concentrarsi sulla fine della guerra con l’Ucraina invece di testare missili (si è riferito ai test del «Burevestnik»).

Lui [Putin] avrebbe dovuto porre fine alla guerra. Una guerra che avrebbe dovuto durare una settimana è ormai giunta al quarto anno. È questo che dovrebbe fare, invece di testare missili.

Da questa brevissima notizia possiamo apprendere ben due concetti grandi:
1) Trump continua a non capire che Putin non vuole la fine della guerra (in realtà, questa incomprensione è evidente già da tempo);
2) nella testa di Trump – nonostante tutte le sue dichiarazioni degli ultimi giorni – si sono radicate alcune favole raccontate da Putin (il quale, evidentemente, è ancora convinto che avrebbe potuto battere l’Ucraina in pochi giorni).
I test russi del «Burevestnik» sono stati pubblicizzati proprio perché Putin vuole dimostrare (anche a se stesso) che nessuno ha i mezzi per costringerlo a smettere di fare quello che sta facendo: non solo in Ucraina, ma in generale.
Senza la comprensione del nemico sicuramente non si riuscirà a batterlo. Trump che non comprende (e non esclude nemmeno la propria candidatura al terzo mandato) è solo uno dei tanti. Quindi la speranza nelle cause naturali della fine è sempre più sola.


Le truffe dei tempi di guerra

A volte sono le notizie più piccole a essere le più interessanti. Per esempio: nella città russa di Krasnojarsk un gruppo di truffatori ha sequestrato un residente locale di nome Viktor K., lo ha costretto con la forza a sposare una donna sconosciuta e poi, subito dopo, a firmare un contratto con il Ministero della «difesa» russo per andare in guerra con l’Ucraina. Il motivo economico della truffa consiste nel fatto che tutti i soldi – la somma per il fatto della firma del contratto (decine di migliaia di euro) e lo «stipendio» da combattente – vanno alla «moglie».
Ormai siamo alla fine di ottobre, quindi dalla data del sequestro del signore sono passati poco più di sette mesi. La sua sorte non mi è del tutto chiara (nel senso che non so nemmeno se sia ancora vivo), ma capisco che la truffa è di una efficacia altissima. Infatti, solo la vittima – la persona truffata – può legalmente presentare la denuncia e tentare l’annullamento del «matrimonio» e del contratto, ma fisicamente è impossibilitata di farlo: si trova al fronte e non verrà lasciata (come da prassi) ad andare a casa fino al «momento opportuno» (spesso significa «fino alla uccisione»).
Certo, qualcuno potrebbe chiedere perché il tipo ha messo tutte le firme richieste. Ma noi non sappiamo con certezza la quantità dei truffatori, la loro forma fisica e gli «argomenti» fisici e psicologici con i quali hanno «convinto» la vittima a fare quello che hanno chiesto di fare…


L’ala est

Mentre Donald Trump si è dimenticato che la Casa Bianca non è una delle sue ville private (la mentalità da developer sarà stata più forte di quella da nonsisachi)…

… io mi chiedo se le aziende come Volvo e CAT vadano considerate come vittime (perché immortalate nelle azioni del genere) o come dirette dai geni di marketing (i quali potevano avere sborsato delle somme importanti per far filmare qualche loro mezzo).


La musica del sabato

Oggi mi è venuta la voglia di postare nella rubrica musicale il Concerto per violino e violoncello in La minore di Johannes Brahms (op. 102). Così, senza un motivo preciso: proprio come si dovrebbe fare con le opere artistiche belle.

E non fatevi distrarre da alcuni dettagli del video: questa esecuzione del Concerto (dalla orchestra radiofonica tedesca NDR Elbphilharmonie Orchester) è stata ripresa verso la fine del 2020, quindi nelle condizioni di tutte le possibili limitazioni epidemiologiche…


Gli economisti russi Sergey Aleksashenko, Vladislav Inozemtsev e Dmitry Nekrasov (politicamente giusti, lo garantisco io) hanno pubblicato la scorsa settimana un nuovo rapporto (quello dell’anno scorso, immagino, lo abbiate già letto). Questa volta si parla di cosa potrebbe succedere alla economia russa nei prossimi dieci anni, fino alla fine dell’attuale termine massimo del mandato presidenziale di Putin nel 2036.
Ora non pensiamo alla validità giuridica e/o alla probabile durata fisica di questo mandato, poiché di fatto Putin rimarrà sul trono finché vorrà / potrà. Ma è interessante e utile leggere l’ipotesi sullo stato della futura economia «putiniana». Ancora oggi incontro persone benintenzionate che fantasticano sul fatto che, dato che l’economia non va bene, Putin finirà presto i soldi per la guerra. In realtà, non è proprio così: il mondo, purtroppo, non funziona sempre come lo vorremmo noi.
Certo, a volte funziona, ma raramente.
Quindi il rapporto è una interessante variante di previsione. Leggetelo.


Il “più veloce e sicuro”

I ricercatori della società di sicurezza informatica Infoblox, che hanno collaborato con l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), riferiscono che il browser Universe Browser, pubblicizzato come «il più veloce» e che promette protezione dalle fughe di dati, in realtà reindirizza tutto il traffico internet attraverso server in Cina e installa segretamente programmi che funzionano in background. Il browser è collegato a siti cinesi di casinò online e, presumibilmente, è stato scaricato milioni di volte dagli utenti.
Si tratta certamente di una scoperta interessante, ma dalla ricerca non mi è chiaro un fatto fondamentale, senza il quale leggere il resto del testo diventa un’attività assolutamente priva di senso. Voglio dire: come hanno fatto i ricercatori del Infoblox e dell’UNODC a venire a conoscenza dell’esistenza del browser «più veloce» e protetto Universe Browser? Io, per esempio, non ne ho mai sentito parlare in vita mia e mi sembra di non averlo mai incontrato in nessuna statistica online: né nei dati di traffico del mio sito, né nelle varie classifiche dei browser. Se questo browser è veramente così sconosciuto, perché preoccuparsi della sua sicurezza a un livello così alto?
O forse viene utilizzato solo in Asia? Altrimenti, quei «milioni di utenti» sarebbero apparsi in qualche modo all’orizzonte delle mie conoscenze digitali…
E voi, cari lettori, utilizzate solo software di provenienza nota o consigliato da persone competenti. Non fatevi ingannare dalla pubblicità del tipo «noi ci definiamo da soli i migliori».


Ha condotto una esercitazione

La notizia può essere letta come se fosse un bollettino meteorologico:

Putin ha condotto una esercitazione pianificata delle forze nucleari strategiche tramite videoconferenza, secondo quanto riferito dal Cremlino.
Durante l’esercitazione, dal cosmodromo di Plesetsk è stato lanciato un missile balistico intercontinentale «Yars» verso il poligono di Kura in Kamchatka, mentre dal mare di Barents è stato lanciato un missile balistico «Sineva» dal sottomarino nucleare Bryansk. All’esercitazione hanno partecipato anche aerei a lungo raggio Tu-95MS, che hanno lanciato missili alari basati in aria.

Come le previsioni del tempo, perché…
1) in astratto, l’esercitazione è un evento comune,
2) viene percepita come una minaccia,
3) i principali interessati, come al solito, non sono vestiti in modo adeguato al clima: il principale ha tirato fuori tutto il necessario per masturbarsi (non ha altri motivi per farlo),
4) chi si trova lontano pensa che si sia verificato l’ennesimo cataclisma irreparabile,
5) le persone normali semplicemente non ci fanno caso.


Prima o poi si incontreranno

L’agenzia Reuters, citando un alto funzionario della Casa Bianca, scrive che l’incontro tra Trump e Putin a Budapest non è previsto «nel prossimo futuro». Trump sembra ritenere che entrambe le parti in guerra «non siano ancora pronte per i negoziati». In effetti, non si vede alcuna disponibilità: il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che gli appelli a un cessate il fuoco immediato in Ucraina sono in contrasto con gli accordi raggiunti in Alaska, come se in Alaska fosse stato raggiunto un accordo con l’Ucraina, la quale non era nemmeno rappresentata.
Nel frattempo, il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski ha ammesso che se Putin volasse a Budapest attraverso la Polonia per incontrare Trump, il suo aereo potrebbe essere costretto ad atterrare e lui stesso (Putin) potrebbe essere arrestato su ordine della Corte penale internazionale: «Non possiamo garantire che il giudice indipendente non obbligherà il Governo a fermare tale aereo per consegnare l’indagato al tribunale dell’Aia». Ma Putin non sembra ancora scemo fino a quel punto: sicuramente non volerà sopra la Polonia, così come non volerà sopra altri Paesi dell’Europa orientale. Stranamente, non sorvolerà nemmeno la «fraterna Ucraina». Per esempio, Airlive ha mostrato quale potrebbe essere la rotta di volo di Putin per incontrare Trump in Ungheria:

In realtà, che Putin incontri Trump o meno, non fa alcuna differenza. Lo potete immaginar facilmente anche voi. Così come capite che Trump è in grado di cambiare idea sulla opportunità dell’incontro in qualsiasi momento e decidere di incontrare Putin anche il giorno dopo. E affinché qualcosa di positivo inizi ad accadere, deve succedere qualcosa di negativo all’aereo di almeno uno dei due. Nel caso ideale, all’aereo di una persona in particolare.