L’archivio del 10 Settembre 2025

Il 19-esimo tentativo

L’ANSA comunica che la Commissione europea, preparando il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia, sta discutendo la possibilità di introdurre ulteriori restrizioni al rilascio di visti turistici ai russi.
In base ai dati più recenti che ho visto, il 47% dei russi (quindi 47% dei 146 milioni totali) ha un passaporto per l’estero (in Russia anche il documento di identità si chiama passaporto, ma «per interni»). Allo stesso tempo, nei primi 6 mesi del 2025 i russi hanno fatto 13,7 viaggi all’estero: meno di mezzo percento di questi viaggi erano nell’UE.
La domanda da fare alla Commissione europea: quanti russi si accorgeranno di questa sanzione? Un’altra domanda: è una sanzione contro chi? Il famoso turista di nome Vladimir se ne accorgerà?
Ma supponiamo che sia una sanzione mirata ad aumentare la consapevolezza dei russi circa la guerra in Ucraina: bene, rivediamo allora i numeri riportati poco sopra. Tra quelle decine di migliaia di turisti russi che nei primi sei mesi del 2025 hanno visitato almeno uno Stato dell’UE, sicuramente ci sono anche delle persone che appoggiano la guerra oppure la ignorano. Ma tutti insieme fanno due cose: 1) portano i soldi fuori dalla economia russa, 2) involontariamente si sottopongono al soft-power europeo (quindi ai valori contro i quali Putin sta conducendo la propria guerra).
Mentre i membri della Commissione europea continuano a non sapere (e non voler sapere) quali sanzioni servono realmente. Si inventano qualcosa tanto per far vedere di fare qualcosa. È un classico comportamento burocratico.