L’archivio del 22 Febbraio 2025

La musica del sabato

Il gruppo musicale Yes è – per me – un gruppo-non-gruppo: ha cambiato talmente tante volte la formazione (di quella iniziale da anni non rimane nemmeno una persona) e alcuni aspetti stilistici, che non ha senso parlare del loro stile musicale o altre particolarità artistiche. Infatti, l’evoluzione della loro musica (o, eventualmente, la mancata evoluzione, come succede con tanti altri gruppi anche/altrettanto famosi) non è un progresso artistico di un gruppo di persone concrete – un fenomeno che sarebbe stato interessante seguire – ma una condizione imposta dagli avvenimenti esterni.
Direi quindi che Yes è una vecchia «orchestra rock» (esiste dal 1968 e, effettivamente, spesso utilizza anche gli strumenti della musica classica), che a volte produce qualcosa di abbastanza interessante. Di conseguenza, potrei anche postare qualche loro brano…
Inizio con un loro «vecchio classico», la canzone «Owner of a Lonely Heart» (dal loro album «90125» del 1983):

E poi aggiungo qualcosa di relativamente recente… Per esempio, la «Owner Of A Lonely Heart» (Live At The Apollo) del 2016:

Non so se tornerò agli Yes in futuro, ma, in ogni caso, per ora va bene così.


L’articolo che segnalo per questo sabato è breve, ma riguarda uno degli argomenti principali degli ultimi giorni: è uno dei tentativi di analizzare se l’Ucraina possa resistere nella guerra contro la Russia anche senza gli aiuti statunitensi.
Come ho più volte letto e sentito in questi giorni, ci sono degli Stati europei – prevalentemente quelli dell’Est europeo, quindi quelli che sentono in un modo particolare la manaccia proveniente dallo Stato russo – che nella ipotesi peggiore potrebbero provare ad acquistare dagli USA gli armamenti prodotti solo in America per fornirli alla Ucraina. Ma per farlo serviranno molti più soldi europei di prima e la disponibilità americana di vendere…