Tre giorni fa un Tribunale distrettuale della città russa di Kursk ha condannato l’imprenditore locale Igor Rugayev a otto giorni di arresto amministrativo: per l’invito dell’imputato agli appaltatori che stavano costruendo fortificazioni sul confine di riunirsi nel centro del capoluogo regionale per una manifestazione e chiedere al committente dei lavori (la Regione) di firmare i documenti sulla loro esecuzione e accettazione. Il 3 febbraio Rugayev è stato giudicato colpevole, secondo il protocollo, di aver organizzato una manifestazione senza aver presentato una notifica ufficiale (come previsto dalla legge).
I più dispiaciuti per l’arresto e per la manifestazione non avvenuta sono sicuramente i militari ucraini. Infatti, secondo me è molto probabile che abbiano seguito il gruppo WhatsApp sul quale era stato diffuso l’invito a manifestare e abbiano sperato di eliminare in un colpo solo un po’ di persone che contribuiscono all’andamento della guerra dalla parte russa.
I più perplessi, invece, saranno i costruttori: da una parte dovrebbero essere contenti per la salvezza fisica arrivata dal Tribunale, dall’altra parte dovrebbero ricordarsi ancora una volta che nemmeno il Tribunale russo difenderà il loro diritto di essere pagati.
L’archivio del 6 Febbraio 2025
06/02/2025 alle 13:25