Mi ero messo a preparare il post musicale del sabato in un momento in cui il mio umore era un po’ in stile Edvard Grieg. E allora ho deciso di postare due delle sue suite sinfoniche composte nel 1875 per la rappresentazione teatrale del drama «Per Gynt». Probabilmente sono le due suite più note di tutta la serie, ma sono sempre belle, non è male ricordare della loro esistenza.
Inizio con la suite «Nell’antro del re della montagna», un bel esempio del heavy metal norvegese del XIX secolo (sì, anche da quelle parti hanno delle lunghe tradizioni culturali ahahahaha):
E poi aggiungo la suite «Il mattino», comporta sempre per il drama «Per Gynt». Questa potrebbe sembrarvi più tradizionale.
Bene, spero che migliorino l’umore almeno di qualcuno di voi.
L’archivio del 1 Febbraio 2025
La mobilitazione nelle cosiddette Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk era stata annunciata pochi giorni prima dell’inizio della grande guerra nel febbraio 2022 e si era trasformata in rastrellamenti di massa. Da allora, la Russia ha annesso le due Repubbliche, le loro formazioni armate erano state inglobate nell’esercito russo e i rispettivi combattenti – spesso senza saperlo – avevano per default ricevuto il contratto con l’esercito russo. In questo modo migliaia di uomini – la maggior parte dei quali ha preso in mano le armi non di propria volontà – si sono trovati in una trappola: durante la guerra è quasi impossibile lasciare il servizio, la fuga è punita con un procedimento penale e la sospensione della pena non evita il ritorno alla «propria» unità. Non resta dunque che scegliere tra la guerra e la prigione. Secondo il database del Ministero degli Interni e le fughe di notizie, almeno 2850 persone si trovano in questo momento di fronte a una scelta del genere: è il numero di nativi delle due repubbliche ricercati in Russia per abbandono non autorizzato di una unità.
L’articolo che segnalo questo sabato spiega la situazione in cui si trovano queste persone sull’esempio di un singolo soldato di Donetsk.