La Reuters scrive che la Russia sta prendendo in considerazione l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti come sede di un possibile incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump.
Da una parte, in teoria, sembra una scelta logica: nessuno di quei due Stati relativamente seri è membro della Corte penale internazionale che ha emesso il mandato di arresto per Putin.
Dall’altra parte, Donald Trump non sembra intenzionato a dare, finalmente, l’inizio a quelle 24 ore nel corso delle quali aveva promesso di finire la guerra in Ucraina: si limita a confermare – più o meno vagamente – l’intenzione di farlo quando viene posto di fronte a una ennesima domanda esplicita sull’argomento. Questo significa che non sappiamo se e quando il famoso incontro avverrà.
Da un’altra parte ancora, vediamo che per Trump lo show è molto più importante del contenuto e delle conseguenze reali di quello che fa. Vuole apparire (sottolineo: apparire) un figo che risolve tutto in una mossa. Ed ecco che è riuscito a ispirare una mia fantasia folle: Trump che si gira verso i propri collaboratori e dice qualcosa del tipo «ora prendete questo nano, caricatelo sull’aereo e portatelo direttamente in Olanda».
No, oggi ho fumato troppo. Tra un po’ mi riprendo e scrivo qualcosa di serio…
L’archivio del Febbraio 2025
Il notiziario «Vesti» del canale televisivo statale russo Rossiya 1 ha mostrato una notizia secondo cui il chatbot AI cinese DeepSeek sarebbe basato su un codice sovietico sviluppato nel 1985. Mentre in realtà tale «notizia» è una invenzione riportata alla fine di gennaio dalla agenzia di stampa parodistica-umoristica russa «Panorama».
Io, però, non posso escludere che pure alcuni media occidentali diretti da persone poco intelligenti, poco onesti o poco attenti possano riportare il fake della propaganda statale russa. Di conseguenza, ora voglio fare due cose…
In primo luogo, voglio avvisare almeno i miei lettori del fake. [✔ Appena fatto]
In secondo luogo, voglio informare i meno aggiornati o esperti in materia del fatto che il DeepSeek è, in termini molto popolari, la solita roba cinese rubata all’Occidente: i matematici cinesi hanno elaborato dei loro modelli, ma hanno «allenato» la loro AI su quanto già fatto dalla OpenAI (la creatrice del ChatGPT). In questo modo è molto facile raggiungere velocemente un buon risultato intermedio – anche nell’ambito del risparmio energetico – ma non arrivi mai primo e non inventi alcunché di completamente nuovo. Di conseguenza, se siete interessati ai buoni risultati del vostro lavoro con l’AI, continuate a usare serenamente il ChatGPT e non preoccupatevi del DeepSeek. Almeno per ora.
Mi ero messo a preparare il post musicale del sabato in un momento in cui il mio umore era un po’ in stile Edvard Grieg. E allora ho deciso di postare due delle sue suite sinfoniche composte nel 1875 per la rappresentazione teatrale del drama «Per Gynt». Probabilmente sono le due suite più note di tutta la serie, ma sono sempre belle, non è male ricordare della loro esistenza.
Inizio con la suite «Nell’antro del re della montagna», un bel esempio del heavy metal norvegese del XIX secolo (sì, anche da quelle parti hanno delle lunghe tradizioni culturali ahahahaha):
E poi aggiungo la suite «Il mattino», comporta sempre per il drama «Per Gynt». Questa potrebbe sembrarvi più tradizionale.
Bene, spero che migliorino l’umore almeno di qualcuno di voi.
La mobilitazione nelle cosiddette Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk era stata annunciata pochi giorni prima dell’inizio della grande guerra nel febbraio 2022 e si era trasformata in rastrellamenti di massa. Da allora, la Russia ha annesso le due Repubbliche, le loro formazioni armate erano state inglobate nell’esercito russo e i rispettivi combattenti – spesso senza saperlo – avevano per default ricevuto il contratto con l’esercito russo. In questo modo migliaia di uomini – la maggior parte dei quali ha preso in mano le armi non di propria volontà – si sono trovati in una trappola: durante la guerra è quasi impossibile lasciare il servizio, la fuga è punita con un procedimento penale e la sospensione della pena non evita il ritorno alla «propria» unità. Non resta dunque che scegliere tra la guerra e la prigione. Secondo il database del Ministero degli Interni e le fughe di notizie, almeno 2850 persone si trovano in questo momento di fronte a una scelta del genere: è il numero di nativi delle due repubbliche ricercati in Russia per abbandono non autorizzato di una unità.
L’articolo che segnalo questo sabato spiega la situazione in cui si trovano queste persone sull’esempio di un singolo soldato di Donetsk.