Lo avete sicuramente letto: la notte tra il 24 e il 25 agosto all’aeroporto di Parigi è stato fermato Pavel Durov, il creatore del Telegram (e, in precedenza, del VK che pure in Italia qualcuno conosceva). È stato fermato in base a un mandato di arresto emesso dai servizi segreti francesi: la giustizia francese accusa Durov (come scritto nel mandato) di essersi rifiutato di collaborare alle indagini su vari reati legati all’uso di Telegram. Gli investigatori dell’ONAF (l’Autorità Nazionale Frodi del Dipartimento delle Dogane) hanno notificato a Durov i suoi diritti; per Durov sono stati disposti gli arresti domiciliari. I suoi supporti digitali saranno sequestrati e i loro contenuti analizzati. Dovrà comparire davanti al giudice istruttore e sarà accusato di diversi reati: terrorismo, partecipazione al narcotraffico, complicità in frode, riciclaggio di denaro, ricettazione, contenuti pedo-criminali, etc..
Per ora non posso ipotizzare quanto sia seria la situazione di Durov, ma ho già alcune domande puramente logiche.
1) Dal 2021 Durov ha la cittadinanza francese (è anche cittadino della Federazione Russa, degli Emirati Arabi Uniti — in genere non concedono la cittadinanza agli stranieri, ma in questo caso hanno fatto un’eccezione — e dell’isola di St Kitts e Nevis nei Caraibi). Ma non ha collaborato in alcun modo con le forze dell’ordine francesi, ben sapendo che, se si rifiuta di collaborare, diventa automaticamente un complice. Non sono del tutto d’accordo con l’attribuzione dello status del complice nelle situazioni come questa (per esempio, degli omicidi eseguiti con i coltelli si devono preoccupare le forze dell’ordine e non i produttori dei coltelli), ma non sempre possiamo influire sulle regole di questo mondo e Durov avrebbe dovuto saperlo (e poi, ha creato uno strumento difficilmente «spiabile» dalle forze dell’ordine). Perché ha ignorato questo dettaglio?
2) Sapendo che in Francia era già stato aperto un procedimento penale nei suoi confronti e che era sulla lista dei ricercati (la stessa polizia francese ha dichiarato che lo sapeva benissimo), Durov è volato in Francia con l’intenzione, come ha scritto il francese Le Figaro, di cenare a Parigi. È improvvisamente invecchiato fino perdere la memoria?
3) È arrivato, con l’aereo privato, dall’Azerbaigian (più precisamente da Baku) dove pochi giorni fa si era recato pure Putin (dal regime del quale Durov sarebbe scappato anni fa). È una coincidenza?
Boh, aspettiamo e osserviamo.
L’archivio del 26 agosto 2024
26/08/2024 alle 13:25