L’archivio del 17 Luglio 2024

Aspettando la mossa di Biden

Mi sembra abbastanza evidente che dopo l’attentato del 13 luglio le probabilità che Donald Trump diventi di nuovo Presidente degli USA si siano avvicinati allo status di una certezza. In tal senso è rilevante – come se fosse un nuovo grande passo – anche il fatto che ieri Trump ha ottenuto un numero sufficiente di voti alla Convention nazionale del Partito Repubblicano a Milwaukee per diventare ufficialmente il candidato alla presidenza nelle prossime elezioni. In poco meno di quattro mesi potrebbe succedere qualsiasi cosa (considerate la quantità dei possibili fattori esterni e l’età dei candidati), ma per ora mi sembra, appunto, quasi una certezza.
Questa certezza può comportare una infinità di cose, ma io in questo momento non posso evitare di pensare a una ben precisa: la sfortuna per l’Ucraina.
Infatti, il ragionamento è semplice ma realistico: i «democratici» statunitensi, indipendentemente dal fatto che riescano o meno a mandare in pensione Biden, ora stanno sicuramente cercando il modo di mostrare ai votanti qualche grande risultato, magari un grande risultato anche nella politica internazionale… Certo, a un cittadino americano medio la politica internazionale interessa poco, ma la sua mente in qualche misura si ricorda comunque della alternanza dei successi / insuccessi citati dai media. Dunque, vanno sfruttati nella campagna elettorale. A questo punto potremmo chiederci: Biden ha qualche possibilità di risolvere i principali problemi internazionali prima delle elezioni americane? Può, per esempio, fare in tempo a sconfiggere la Russia e Hamas? Secondo me no: nemmeno se invia, di colpo, nelle zone interessate tutte le truppe e tutte le armi americane. Sa pure lui di non poter fare in tempo. E allora potrà tentare una veloce «soluzione diplomatica»: fare la pressione sulla Ucraina poiché quest’ultima inizi a «trattare per la pace» con la Russia. Ovviamente, uno Stato aggredito può iniziare a trattare solo accettando le richieste dell’aggressore: altrimenti quello continua a sparare anche quando l’aggredito ha già smesso di farlo.
Ecco, di fatto ora Biden potrebbe iniziare a premere su Zelensky per la resa al solo fine di poter sperare di vincere le elezioni presidenziali americane. Poi non è detto che vinca (anzi), ma intanto fa il danno. E chissà cosa combinerà il vincitore che arriverà…