Il cantante Bobby «Blue» Bland è considerato uno dei più importanti rappresentanti del blues del periodo tra gli anni ’60 e ’80 anche se, in realtà, la sua attività musicale non era limitata a un solo genere: combinava con successo il blues, il soul e il rhythm and blues. Allo stesso tempo, purtroppo, non si può dire che sia stato un cantante particolarmente popolare: iniziò a formare il proprio stile musicale individuale alla fine degli anni ’50, ormai alla soglia dei trent’anni, mentre negli anni ’60 e ’70 fu ormai «all’ombra» dei cantanti e gruppi più giovani (spesso impegnati pure nei generi musicali nuovi e più alla moda).
Fortunatamente, sappiamo che la popolarità non è un sinonimo della qualità e i problemi con la popolarità non sono dei problemi con la qualità. A Bobby «Blue» Bland la qualità musicale non è mai mancata. Di conseguenza, penso che la sua musica vada ricordata e pubblicizzata. Nell’ambito di tale missione ho pensato di selezionare, per il post musicale di oggi, due canzoni da uno degli album migliori di Bland: il «His California Album» del 1973.
La prima canzone scelta è la «This Time I’m Gone For Good»:
La seconda canzone selezionata dallo stesso album è la «Goin’ Down Slow»:
Bene. Mi sa che la prossima volta che mi viene l’idea di ricordare Bobby «Blue» Bland, scrivo di qualche sua fortunata collaborazione con dei musicisti più largamente noti.
L’archivio del 25 Maggio 2024
Già da alcuni mesi i vertici dello Stato russo e la propaganda statale russa cercano di diffondere nel mondo l’opinione secondo la quale Vladimir Zelensky dovrebbe smettere di essere considerato il presidente legittimo dopo il 20 maggio 2024 (ieri, poi, lo ha dichiarato pubblicamente pure Vladimir Putin). Tale opinione viene giustificata con il fatto che i cinque anni di presidenza di Zelensky previsti dalla Costituzione ucraina sono terminati proprio nella data indicata, mentre le nuove elezioni non sono state fatte.
So che in Occidente – dunque anche in Italia – qualcuno, purtroppo, crede alla propaganda russa…
Mi è già capitato di scrivere che le elezioni presidenziali ucraine 2024 erano impossibili per tre motivi:
1) non sono consentite dallo stato di guerra che vige in base alla normativa ucraina;
2) la campagna elettorale e la votazione non sono possibili sul territorio controllato dall’esercito russo (perché gli ucraini ancora rimasti su quei territori dovrebbero essere esclusi dalle elezioni?);
3) la campagna elettorale comporta una inevitabile battaglia politica su tutti gli argomenti possibili (dunque addio l’unità nazionale durante una guerra contro l’aggressore).
Questi tre motivi mi sono sempre sembrati evidenti e sufficienti. Ma, allo stesso tempo, capisco che non sono mai troppi gli argomenti contro la propaganda statale russa. Ed ecco che, questo sabato, vi propongo una lettura un po’ più lunga e più argomentata sul tema della legittimità di Zelensky.
Perché per me è un tema importante.