L’archivio del 11 maggio 2024

La musica del sabato

Il 6 ottobre 2023 era uscito il nuovo album di Joe Bonamassa: il «Blues Delux Vol. 2». In quel periodo storico mi ero fatto distrarre da qualcosa – non mi ricordo più da cosa – e avevo dimenticato di dedicare un post musicale al suddetto album. Fa niente: non è ancora tardi per recuperare. Anzi, recuperare proprio questo sabato è anche meglio perché tre giorni fa c’è stato il 46-esimo compleanno del musicista.
L’album in questione è dichiarato come una continuazione dell’album «Blues Delux» del 2003: Joe Bonamassa lo avrebbe prodotto anche con l’obiettivo di capire quanto è progredito come musicista in vent’anni. Come nel caso del primo album della «serie», l’analisi del progresso viene dunque effettuata attraverso un confronto in un certo senso diretto: interpretando dei brani di alcuni grandi esponenti della storia del blues.
Io, da semplice ascoltatore, penso che Joe Bonamassa abbia fatto dei notevoli progressi nel corso della propria carriera musicale e, di conseguenza, per il post di oggi ho selezionato – tra i brani del nuovo album – gli unici due non-cover (brani originali composti appositamente per questo album).
Il primo brano di oggi è dunque il «Hope You Realize It (Goodbye Again)»:

E il secondo brano di oggi è il «Is It Safe to Go Home»:

Ma tutto questo non significa che il progresso possa o debba fermarsi!


Questa volta «l’articolo del sabato» è quello racconta (elencando, per coloro che non le ricordassero, tutte le fasi fondamentali) come lavorava il team di Navalny prima della incarcerazione del politico, poi mentre egli era in carcere e, infine, cosa è cambiato dopo la sua morte.
In sostanza, è il racconto su una delle poche modalità praticabili rimaste di «fare la politica» interna russa, anche trovandosi fisicamente all’estero.
Secondo me negli ultimi mesi, se non anni, l’organizzazione fondata da Alexey Navalny si trova in una seria crisi, non dimostra di avere degli obbiettivi concreti sensati e sembra più orientata verso l’autopromozione finalizzata a sé stessa (quando non pubblica qualche video-«indagine» che palesemente colpisce più altri oppositori che i personaggi realmente problematici per la Russia e il mondo). Insomma, sta diventando una organizzazione abbastanza strana. Ma ai tempi della attività maggiore di Alexey Navalny (quando egli era ancora vivo e libero) era una organizzazione interessante, utile e importante.
È, dunque, utile leggere qualcosa sulle loro modalità di lavoro.