Come al solito (o quasi), pure quest’anno mi sono dimenticato la data della cerimonia degli Oscar… Ma non è ancora troppo tardi per recuperare.
Non so se vedrò mai i pluripremiati «Oppenheimer» e «Killers of the Flower Moon»: di solito vedo i film il venerdì sera, dunque guardando uno di quei due rischio seriamente di addormentarmi più o meno a metà, dopo le prime cinque due ore. Però posso esprimermi, almeno brevemente, su alcuni altri film coinvolti nella premiazione di quest’anno.
«The Zone of Interest» (2 Oscar) è uno dei migliori film che ho visto negli ultimi anni. Avrei potuto scrivere solo della «banalità del male», ma aggiungo che il film aiuterà a ricordare che nessuno dei personaggi peggiori di questo mondo fa il male con l’intenzione ben formulata e compresa di fare il male: il problema sta nel fatto che vede il bene, il dovere, la giustizia, la bellezza e tante altre cose positive in un modo diverso dal nostro. Il film riesce a parlarne con la massima chiarezza senza ricorrere ad alcun tipo di «scene forti» (anche se Sandra Hüller in alcune scene esagera un po’). E, soprattutto, questo film non parla solo del passato, ma pure del presente.
«Anatomy of a Fall» (1 Oscar) è un film bello nel suo contenuto, ma esageratamente Continuare la lettura di questo post »
L’archivio del 12 marzo 2024
12/03/2024 alle 13:25