L’archivio del gennaio 2024

La lettura del sabato

È accaduta una cosa stranissima. Ho alzato lo sguardo e ho visto il soffitto: sono rimasto molto sorpreso e quasi scioccato da questo fatto…
Anzi, non è quello che volvo scrivere. Volvo scrivere che questo sabato vi propongo una lettura che può essere interpretata come la testimonianza di una forma di pazzia oppure come un testo in un certo divertente. Vi segnalo l’articolo nel quale sono raccolte alcune reazioni degli abitanti della città russa di Belgorod (si trova a 40 km dal confine ufficiale della Ucraina) al fatto che la guerra abbia iniziato a piovere pure sulle loro teste.
Capisco che l’esercito ucraino non ha la voglia e/o le munizioni per attaccare a caso o colpire gli obiettivi civili. Immagino anche che gli attacchi del territorio russo siano iniziati su autorizzazione della parte statunitense (che prima era esplicitamente contraria). Ma tutto questo verrà analizzato più avanti. Ora mi «diverto» a osservare le reazioni delle persone.


Incrociare le notizie

A volte avrei preferito di leggere due notizie negative combinate, in qualche modo, in una. Per esempio…
1) L’ISIS sostiene di essere l’«autore» dell’attentato in Iran.
2) The Wall Street Journal sostiene che la Russia intende acquistare missili balistici a corto raggio dall’Iran (per utilizzarli sapete dove).
Io avrei preferito leggere: «l’ISIS sostiene di avere fato un attentato alla fabbrica di missili / droni / qualsiasi altro mezzo militare in Iran».
Così, almeno, i problemi di questo mondo avrebbero iniziato a eliminarsi a vicenda…


Il 17 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata mondiale della pizza: è stata istituita nel 1984 da un gruppo di pizzaioli napoletani. In vista di tale data, ho pensato di dedicare il mio sondaggio del mese proprio a uno degli aspetti importanti della pizza. Io, personalmente, ho una preferenza, ma non ve la dico per non offendere gli amanti della pizza particolarmente sensibili.

Come deve essere la pizza?

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In qualità della immagine illustrativa allego un pezzo del menu di una pizzeria di Domodossola:

Ovviamente, spero di avere l’opinione collettiva delle persone che dovrebbero essere molto più esperte di me nelle tradizioni italiane.
N.B.: il sondaggio è anonimo per i votanti non registrati o non loggati sul sito. Il sondaggio più recente è sempre visibile sulla prima pagina del sito. Tutti i miei sondaggi sono raccolti su una apposita pagina.


Un bel regalo natalizio

La grande scienziata Claudine Gay è l’autrice di ben 11 pubblicazioni scientifiche (prevalentemente sugli argomenti di razza e genere). Tutte quelle pubblicazioni sono in varia misura caratterizzate dalle copiature di vario genere, ma ora non importa più…

Perché la signora Gay si è finalmente decisa di dimettersi dalla Presidenza della Università di Harvard dopo appena sei mesi e due giorni di permanenza. Si è finalmente adeguata al contesto e io ne sono contento: come ogni qualvolta vedo un po’ di giustizia in questo mondo imperfetto.


L’intervista di Capodanno

Chi ha la possibilità tecnica e – in questo periodo un po’ meno impegnativo per alcuni – il tempo necessario, può leggere la «intervista di Capodanno» del presidente ucraino Zelensky alla rivista The Economist.
In generale, non mi è sembrata una intervista radicalmente diversa da quella recente del comandante in capo dell’esercito ucraino Valerij Zaluzhny. O, almeno, non vedo delle contraddizioni tra i due personaggi che secondo alcuni voci sarebbero in brutti rapporti. La differenza sta nel fatto che ognuno dei due fa il proprio lavoro: Zaluzhny combatte, mentre Zelensky chiede gli aiuti all’Occidente. E, nella intervista segnalata, avverte:

Putin sente la debolezza come una bestia, perché è una bestia. Sente il sangue, sente il suo potere. E vi mangerà per cena con tutta la vostra UE, la NATO, la libertà e la democrazia.

Mentre io aggiungo: per Putin il rispetto di molte procedure che osserviamo in Europa è uno dei principali indicatori di debolezza. Perché per lui la forza (ma anche la sovranità della quale parla così spesso) sta nella possibilità di fare quel che si vuole e quando si vuole.


Avrà sbagliato il mese

Proverei iniziare il nuovo anno con una barzelletta politica…
Ieri, il 1 gennaio, Vladimir Putin ha fatto visita in un ospedale militare vicino a Mosca per fare gli auguri di buon anno nuovo alle — come si dichiara ufficialmente — persone rimaste ferite nella guerra che lui ha iniziato in Ucraina. E, tra le altre cose, ha commentato l’attacco ucraino alla città russa di Belgorod del venerdì 29 dicembre:

Quello che è successo a Belgorod è senza dubbio un atto terroristico. Perché sotto la copertura di due razzi, hanno usato lanciarazzi multipli, MLRS. Come militari, sapete cosa sono gli MLRS. Sono armi indiscriminate che colpiscono le aree. E hanno usato queste armi per colpire il centro della città. Un attacco mirato alla popolazione civile

E poi ha aggiunto che l’esercito russo «risponde» agli attacchi del genere colpendo esclusivamente obiettivi militari…

Loro [gli ucraini] vogliono intimidirci e creare insicurezza nel Paese. Intensificheremo i nostri attacchi. Nessun crimine contro i civili resterà impunito

Ah, no: quello che ho appena descritto è successo veramente. Non so se funziona bene come una barzelletta, anche se politica.


1 gennaio

La data odierna è poco adatta alle pubblicazioni divertenti: quando ci svegliamo, dobbiamo pensare solo a riprenderci dal grande divertimento appena fatto (anche se in modo adeguato ai tempi che corrono). Quindi ripetiamo una grande verità…
Probabilmente non lo sapevate.
Oppure speravate che qualcuno fosse più fortunato di voi.
Ma, in ogni caso, non fa assolutamente male ripeterlo.
Ebbene, ho una notizia triste per voi: in tutto il mondo occidentale – e non solo per voi – il primo gennaio è una giornata inesistente.
La gente si sveglia di pomeriggio, si rende conto di non poter bere o mangiare, non sa di preciso cosa avesse fatto prima di essersi addormentata e cosa dovrebbe fare ora. Nel momento in cui le persone riacquistano una minima parte della capacità di intendere e volere, è già la sera.
Nel frattempo le vie delle città restano vuote, non succede alcunché in giro per il mondo.
In sostanza, sui libri scolastici si potrebbe tranquillamente scrivere che un anno normale ha 364 giorni. E ciò sarà vero.
In conclusione del post illuminante di oggi vorrei esprimere le mie più sincere condoglianze a tutti coloro che l’1 di gennaio sono costretti ad andare al lavoro. Nella prossima vita verrete premiati generosamente.

P.S.: oh, ma posso vedere il trailer del 2024?!


Buon 2024!

Buon anno nuovo a tutti i visitatori! Vi auguro pace e serenità, ovunque voi siate. Ai lettori che si trovano in Ucraina e in Israele auguro anche la vittoria.
E, indipendentemente da dove vi troviate, non arrendetevi, lottate fino alla fine, perseguite i vostri obiettivi.
Andrà tutto bene.

P.S.: gli ultimi anni hanno ricordato (o, in alcuni casi, insegnato) che il lavoro intenso salva la mente da molti processi negativi. E allora seguiamo la ricetta anche nel 2024.