L’archivio del 24 Novembre 2023

Da oltre tre decenni sappiamo – osservando la sua politica estera – che Vladimir Putin è fortemente insoddisfatto dell’ordine internazionale attuale. In teoria, non ci sarebbe alcunché di male nell’essere insoddisfatto di una qualsiasi cosa, ma Putin è insoddisfatto a modo suo: si nota abbastanza facilmente che il suo sogno sarebbe quello di tornare al modello stabilito dalla conferenza di Yalta del 1945, dove il mondo era stato diviso in poche zone di controllo. Questo è uno dei motivi per i quali, per esempio, ha iniziato una serie di guerre finalizzate al ripristino del controllo della Russia sulle zone una volta appartenute all’URSS.
Una delle numerose conseguenze della suddetta politica di Putin è un reale cambiamento dell’ordine internazionale, ma non quel tipo di cambiamento che egli persegue. Come può notare anche una persona poco coinvolta nella analisi della politica internazionale, l’atteggiamento putiniano incide negativamente sulle conquiste socio-politiche dell’Occidente fatte negli ultimi decenni. Per esempio, le persone che viaggiano tanto in auto confermano che negli ultimi mesi si è tornati al controllo dei documenti su alcuni confini interni all’Unione Europea: per ora succede prevalentemente ai confini tra Stati della «vecchia» Europa e quelli dell’Europa dell’Est. Allo stesso tempo, si propone di semplificare la burocrazia internazionale (dunque anche quel diritto internazionale al quale eravamo abituati sempre da decenni) introducendo il cosiddetto «Schengen militare» che consentirebbe alle truppe della NATO di muoversi liberamente all’interno del territorio del blocco (lo ha dichiarato il capo del Comando logistico congiunto della NATO Alexander Sollfrank).
N.B.: attualmente le forze NATO devono ora rispettare molte regole interne dei membri dell’Alleanza, tra le quali, per esempio, la necessità di notificare in anticipo agli Stati l’invio di munizioni attraverso il loro territorio e di rispettare le restrizioni sulla lunghezza consentita dei convogli militari.
Non so se è quel tipo della riduzione della burocrazia che un europeo medio sognava. Ma, purtroppo, essa si è resa necessaria a causa dei sogni particolari di una persona concreta.