Se in questi giorni dovesse capitare anche voi di leggere la «notizia» sulla presunta esistenza di «almeno due sosia di Putin», controllate bene la fonte primaria. Io, per esempio, so che quella fonte è il tabloid britannico The Sun: un giornale largamente noto per la sua specializzazione nei comunicati scandalistici non necessariamente legati in qualche modo alla realtà. Nel caso specifico dell’ultimo comunicato sui «sosia di Putin», poi, fa pure riferimento a un noto personaggio russo che da anni si specializza nella invenzione – sì nella vera e propria invenzione – delle notizie di forte attrazione mediatica.
Bene, ora so di aver compiuto il mio dovere: vi ho avvisati.
Ma, allo stesso tempo, in merito a quanto diffuso da The Sun devo riconoscere due cose:
1) in alcune occasioni pubbliche Putin mi sembra un po’ diverso dal solito (anche se voci provenienti dalle fonti di qualità dubbia mi fanno dubitare, ogni volta, dalla esistenza dei sosia);
2) non è bello da scrivere o da dire, ma pure io vorrei sperare nella morte di Putin vicina o addirittura già avvenuta (anche se capisco benissimo che la sparizione di Putin non comporta l’immediata e automatica fine del regime e/o instaurazione della democrazia e della pace).
L’archivio del 21 novembre 2023
21/11/2023 alle 13:25