A volte mi capita di leggere delle ricerche statistiche-economiche un po’ strane… Per esempio: la Oxfam (Oxford Committee for Famine Relief, una confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicherebbero alla riduzione della povertà globale) sostiene che da marzo del 2020 – quindi dall’inizio della pandemia del Covid-19 – la ricchezza delle 10 persone più ricche è aumentata di 1,3 miliardi al giorno per tutto il periodo della pandemia. Allo stesso tempo, sempre secondo la Oxfam, i redditi del 99% delle persone sono scesi e più di 160 milioni di persone sarebbero finite sotto la soglia della povertà.
Boh… Capisco che durante la pandemia qualcuno si è arricchito: lo si può spiegare abbastanza facilmente. Sempre facilmente si può capire che molte persone hanno perso almeno una parte dei loro redditi: per esempio, tutti coloro che lavoravano nel settore dei servizi alla persona (quindi chiuso o fortemente limitato per molto tempo a causa delle restrizioni medico-sanitarie); hanno poi perso il lavoro molte persone meno istruite, quelle che svolgevano i lavori manuali non praticabili da remoto.
Ma l’affermazione sul calo dei redditi del 99% delle persone mi sembra una grossa esagerazione. Infatti, in tutto il mondo c’è una notevole quantità delle persone che, pur lavorando da casa, continua a percepire lo stipendio di prima, ma spende meno rispetto al periodo pre-pandemia. Così, ogni mio lettore può provare a calcolare quante spese sosteneva prima solo per andare fisicamente al lavoro: per i mezzi di trasporto (pubblici o privati) o per i vestiti seri e di qualità. E poi, sicuramente, ora si spende meno per i viaggi di vacanza. Insomma, prima della pandemia nel corso di ogni anno solare si accumulava una somma sensibile.
Quindi mi sa che i lottatori professionali contro la povertà hanno tentato ancora una volta di manipolare l’opinione pubblica.
L’archivio del 18 gennaio 2022
18/01/2022 alle 14:25