L’archivio del 12 gennaio 2022

Il ritmo della innovazione

In teoria – quella facilmente comprensibile a tutti, ahahaha – la pandemia prolungata avrebbe dovuto apportare dei cambiamenti importanti alla nostra vita quotidiana e, in particolare, rendere quest’ultima «più digitale»: in modo da permetterci di svolgere più attività possibile a distanza.
Sulla pratica, però, la digitalizzazione della vita dimostra di essere solo un fenomeno del progresso sociale ma non proprio tecnologico. Lo possiamo dedurre, per esempio, dalla ricerca della IFI Claims Patent Services, una piattaforma di analisi dei dati sulla proprietà intellettuale che pubblica da decenni i 50 maggiori titolari di brevetti nel mercato statunitense.
Nel 2021 il numero di brevetti registrati negli USA per le tecnologie varie è diminuito del 7,5% rispetto all’anno precedente. In totale sono stati registrati 327.300 brevetti. Il 2021 è stato dunque il secondo anno consecutivo di declino, ma il calo del 2021 è stato il più grande degli ultimi dieci anni.
Il numero totale delle domande di registrazione di brevetto negli USA nel 2021 è stato di 410.000, l’1% in meno rispetto al 2020.
La maggior parte dei brevetti registrati negli USA è stata depositata da aziende locali (45,8%), seguite da quelle giapponesi (14,4%), sudcoreane (6,5%) e cinesi (6,3%). Ma solo le aziende cinesi hanno visto un aumento del 10% delle registrazioni nel 2021.
Il detentore del record di brevetti concessi è la statunitense IBM (oltre 8,6 mila), seguita dalla sudcoreana Samsung (6,4 mila), dalla giapponese Canon (3 mila), dalla taiwanese TSMC (2,8 mila), dalla cinese Huawei (2,77 mila) e dalle statunitensi Intel (2,6 mila) e Apple (2,5 mila).
Negli ultimi cinque anni, invece, le categorie in più rapida crescita nella quantità dei brevetti sono state i modelli informatici basati su modelli biologici (il tasso di crescita medio annuo tra il 2017 e il 2021 è stato del 54,5%), le innovazioni nella agricoltura (42,5%), i dispositivi elettrici per il fumo (40,5%), l’apprendimento automatico (38,6%), i computer quantistici e i sistemi informatici basati su fenomeni di meccanica quantistica (35,9%), le capacità speciali legate alla estrazione di petrolio, gas o acqua (35,6%), etc.
A questo punto la tendenza di lungo periodo mi incuriosisce ancora di più.