Le scoperte relativamente recenti hanno confermato l’esistenza dell’acqua su Marte. Di conseguenza, si potrebbe girare un film (riservando pure dei ruoli a Arnold Schwarzenegger e Sharon Stone), il quale ci racconterà che il genere umano sarebbe in realtà nato su Marte, ma avrebbe rovinato l’ecosistema locale fino al punto da dover inviare gli ultimi due giovani sani rimasti a colonizzare uno dei pianeti vicini. Farlo nella speranza, appunto, che la razza umana riesca a «ricominciare da zero» in un mondo migliore. Ma i due giovani – supponiamo che si chiamino Adamo ed Eva – sbagliano la procedura di atterraggio (accelerando invece di frenare) e trasformano la propria navicella spaziale in un asteroide che ammazza tutti i dinosauri. La morale del film: la costruzione di un nuovo mondo è iniziata con un nuovo disastro ambientale…
Conoscete un regista capace di realizzare questa idea?
Di questi tempi potrebbe diventare un film da Oscar.
L’archivio del 2021 год
Ci sono molti aspetti della questione dei migranti sul confine tra la Belorussia e la Polonia che i miei lettori potrebbero (volendo, ovviamente) scoprire anche da soli. Ma l’ultima opera del caricaturista russo Sergej Ëlkin dove la scoprite? Solo da me!
Tutti i personaggi – animati e non – dovrebbero essere facilmente riconoscibili.
È curiosa questa notizia. La radio Europe 1 comunica (mentre Le Parisien e Le Figaro confermano) che il presidente francese Macron ha cambiato la tonalità del blu sulla bandiera nazionale francese già a luglio del 2020. Ma nessuno se ne era accorto fino ad ora.
Precedentemente la tonalità del blu sul tricolore francese era più chiara. Fu introdotta dal presidente francese Valéry Giscard dʼEstaing nel 1976 per far coincidere — in parte — la bandiera francese con quella della Comunità economica europea (la quale è poi diventata lʼUnione europea). Macron, invece, ha restituito la tonalità più scura del blu utilizzata sulla bandiera francese dalla Rivoluzione francese fino al 1976. Allo stesso tempo, non ha annunciato pubblicamente il cambiamento nella tonalità e non ha avviato la sostituzione di tutte le bandiere nazionali del Paese. La nuova versione della bandiera è in uso durante i discorsi ufficiali di Macron dal 2018.
Detto tutto questo, riconfermo la mia percezione del fatto che Macron possa diventare il nuovo «capo» informale dell’UE dopo l’abbandono definitivo della Merkel. Vediamo se qualche pazzo lo accusi del suddetto gesto antieuropeista…
La Microsoft sta un po’ esagerando con la mania di aggiungere degli elementi di disturbo (visivo) sulla barra delle applicazioni. Con l’ultimo aggiornamento del Windows 10, per esempio, a destra è comparsa l’icona della «riunione immediata».
Meno male che si può cliccarci sopra con il tasto destro e scegliere l’opzione «Nascondi»…
Per le videochiamate – che, purtroppo, a volte devo fare – preferisco scegliere io, manualmente, lo strumento più adatto per le necessità del momento.
Oggi vediamo un po’ di riprese fatte con una videocamera montata nella cabina di pilotaggio di un caccia F-16: il pilota esegue delle acrobazie durante un air show a Myrtle Beach. Abbastanza curioso, direi:
La cosa più difficile per uno spettatore comune è, probabilmente, quella di accorgersi del momento preciso del decollo, ahahaha
Il fiorentino Giovanni Battista Lulli arrivò in Francia nel 1646 come l’insegnante d’italiano di una famiglia nobile francese. Dopo la sconfitta della fronda parlamentare — la quale fu attivamente sostenuta dalla sua «datrice di lavoro» Duchessa di Montpensier — riuscì a entrare a far parte della corte di Luigi XIV e ottenere, nel 1653, l’incarico del «compositeur de la musique instrumentale». Proseguendo la propria carriera musicale alla corte, nel 1661 prese anche la cittadinanza francese e cambiò il nome in Jean-Baptiste Lully.
Ma — quello che ci interessa maggiormente — Lully è passato alla storia della musica come il fondatore dell’opera nazionale francese e uno dei principali rappresentanti della cultura musicale barocca francese.
Per il post musicale di oggi non seleziono alcuna parte delle opere liriche di Lully, ma due esempi della sua musica da ballo: quella che all’inizio del XXI secolo lo ha reso noto anche nella cultura popolare (attraverso un film francese).
Inizio con la «Passacaille»:
E poi metterei una delle sue sarabande:
La illustratrice canadese Barbara Reid crea delle composizioni di plastilina per i libri per bambini. Ogni opera viene fotografata, diventando così una delle illustrazioni.
Sul sito personale della Reid sono disponibili diverse sue opere. Io pubblico solo alcuni esempi: Continuare la lettura di questo post »
Sicuramente tutti si sono già accorti del cambio del logo sulle app della Meta (ex Facebook):
Data una relativa novità (per ora) della immagine, io continuo ancora a farci caso ogni volta che compare sullo schermo del mio telefono. E mi sono accorto che ogni volta nella mia testa compare una delle due figure: a volte mi sembrano gli occhiali VR e a volte gli occhiali Ray-Ban Aviator. Capisco che la prima opzione è molto più vicina all’idea originale di Zuckerberg, ma non riesco a scacciare dalla testa la seconda.
Per fortuna, «Biz News Post» mi tranquillizza: c’è chi ha delle visioni molto più strane.
Il Shrine of Remembrance a Melbourne fu inizialmente dedicato ai militari caduti nella Prima guerra mondiale. Col tempo, poi, è diventato un monumento a tutti gli australiani caduti nelle guerre.
Al centro dell’edificio che vedete sulla prima foto si trova la Pietra di Commemorazione (Stone of Remembrance) con la frase Continuare la lettura di questo post »
In Portogallo hanno inventato una regola un po’ cretina sul cosiddetto smart working: per legge, i dirigenti non possono più telefonare ai dipendenti fuori dagli orari di lavoro. Certo, in molte aziende si usa organizzare il processo lavorativo in modo da tenere sempre qualche lavoratore ufficialmente «disponibile» negli orari e nelle date non lavorativi, ma la nuova regola mi sembra comunque un po’ troppo generica e quindi pericolosa per la produttività (come tutte le trovate quasi socialiste).
Allo stesso momento, la nuova portoghese stabilisce che i lavoratori devono incontrarsi dal vivo almeno una volta al mese. È una frequenza minima un po’ bassa, ma segna comunque una giusta tendenza: come ho già scritto più volte, la conoscenza professionale è una entità più collettiva che individuale (quasi quanto quella scientifica).
Insomma, se il legislatore italiano dovesse decidere di copiare qualcosa dall’estero, spero che prenda (e sviluppi) solo il meglio.