L’archivio del 2021 год

Una brutta mancanza di comprensione

Secondo la Reuters le autorità statunitensi starebbero considerando ulteriori misure restrittive nei confronti della Russia per l’eventualità di una invasione russa della Ucraina. In particolare, si penserebbe anche alle misure di «emergenza» per limitare le esportazioni verso la Russia. Tali misure includono un divieto sull’export di telefoni, componenti chiave per la produzione degli aerei e delle automobili, ma anche di materiali «per molte altre industrie».
Cosa possiamo apprendere da questa notizia? Per l’ennesima volta possiamo apprendere che l’amministrazione di Joe Biden non ha capito più o meno niente di Vladimir Putin. Infatti, Putin – come lo conosciamo oggi – continua a non voler assumere alcuna responsabilità per le scelte difficili. Non ammette la responsabilità per gli atti terroristici compiuti all’estero (avvelenamenti e altri omicidi), per gli abbattimenti degli aerei (sicuramente vi ricordate del volo MH17) e per l’invasione dei territori altrui (l’intervento dell’esercito russo in Crimea non è stato riconosciuto). Di conseguenza, non abbiamo dei motivi per pensare che improvvisamente cambi e decida di sanzionare, da Comandante supremo delle forze armate, l’inizio di una guerra con un qualsiasi Stato di questo pianeta.
La concentrazione delle forze militari russe continua a essere solo uno strumento della «diplomazia» contemporanea russa: serve per dire «trattatemi bene che sono un pazzo armato».
Di conseguenza, mi dispiace tanto che negli USA vangano sprecati il tempo e le forze…
P.S.: per qualche motivo nelle ultime settimane tutti continuano a dire e scrivere, con una intensità maggiore di prima, che le forze armate russe siano aumentate vicino al confine con l’Ucraina. Ma in realtà l’aumento che intendono si è verificato a Elnja, vicino al confine con la Bielorussia.

Boh, sarà perché per la maggioranza dei giornalisti si tratta delle terre ugualmente lontane e sconosciute.


ZA Sport

L’azienda russa «ZA Sport» (il nome si traduce letteralmente come «A favore dello sport»), specializzata nella produzione dell’abbigliamento sportivo e casual, è stata fondata nel 2012 da Anastasija Zadorina: la figlia del colonnello-generale Mikhail Shekin, il capo del servizio di forniture materiali dell’FSB. Anastasija è da anni nota in Russia per le sue iniziative «sociali patriottiche», ma questa volta, finalmente, è riuscita a realizzarsi anche in un ambito un po’ più ufficiale.
Ebbene, a grande sorpresa la sua ZA Sport ha ottenuto il diritto di vestire la squadra olimpica russa per otto anni. Il sito aziendale, in particolare, dice:
Il completo olimpico per la squadra nazionale russa è stato progettato tenendo conto dei desideri degli atleti e nel rispetto di tutti i regolamenti del Comitato Olimpico Russo e del Comitato Olimpico Internazionale.
(traduzione mia)
E allora vediamo qualche esempio di quei vestiti… Anzi, confrontiamo i prodotti della ZA Sport con quelli dei concorrenti. A sinistra vediamo l’uniforme olimpica degli Stati Uniti, mentre a destra quella russa prodotta dalla ZA Sport:

Se vi capita di vedere le prossime Olimpiadi invernali di Pechino, sicuramente riuscite a riconoscere e distinguere le due squadre.


Il lockdown olandese

Abbiamo letto tutti che nei Paesi Bassi è stato deciso di introdurre un nuovo lockdown (fino al 14 gennaio) a causa della comparsa della variante Omicron del Covid-19 (la meno pericolosa tra quelle che conosciamo). Ma ci sarà una spiegazione razionale a tale scelta?
Dalla classifica non sembrerebbe…

Allora vediamo la tendenza a livello nazionale… Ah, sta scendendo da oltre due settimane (dopo avere iniziato a superare il picco di luglio all’inizio di novembre):

OK, ora possiamo capire tutti che almeno uno dei governi europei non è ancora guarito dopo avere preso il virus del panico. Spero che non diventi di nuovo una pandemia…


Un po’ di umanoidi domenicali

Il produttore dei robot umanoidi Engineered Arts ha pubblicato uno dei video più belli (ma allo stesso tempo anche un po’ terrificanti) con le proprie creature:

Se Ameca – la protagonista del suddetto video – vi ha incuriositi abbastanza, potete provare a vedere qualche altro video della azienda produttrice. Per esempio, quello dedicato alla testa (realistica e robotizzata) chiamata Mesmer:

Avete visto questi video di notte o, almeno, la tarda sera? Bravi!


La musica del sabato

Di fatto siamo già in inverno, quindi per la scelta della musica del sabato posso applicare le stessa logica dell’estate, della primavera e dell’autunno.
Oggi ascoltiamo le composizioni «invernali» di Pyotr Ilyich Tchaikovsky scritte per il suo ciclo per il pianoforte «Le stagioni» (del 1876).
«Dicembre. Vigilia di Natale»:

«Gennaio. Vicino al caminetto»:

«Febbraio. Maslenica»:

Gli interessati conoscono (o possono ascoltare anche grazie ai miei post precedenti) le altre nove parti del ciclo…


A tutti coloro che si interessano, per qualsiasi motivo, dell’avvelenamento dell’oppositore russo Alexey Navalny con il Novichok (avvenuto il 20 agosto 2020) segnalo il sito tematico creato dai colleghi/collaboratori di Navalny stesso. Su quel sito sono raccolte tutte le informazioni per ora note – ai creatori del sito e quindi a noi – sugli esecutori e sui loro strumenti e metodi, la cronologia dei fatti, la posizione ufficiale dello Stato russo in merito etc.. Come potete facilmente immaginare, mancano ancora diverse informazioni importanti (perché sono note non a noi, ma a poche persone concrete), ma certamente si tratta di una situazione temporanea. Mentre il suddetto sito già oggi è un interessante documento storico.

Il sito promette anche dei premi in bitcoin per alcune informazioni fondamentali mancanti circa l’avvelenamento di Navalny. Sono sicuro che prima o poi quelle informazioni salteranno fuori, ma non sono del tutto sicuro che lo faranno solo per una questione di soldi.


Interpretare il parcheggio

Per molti anni ho vissuto con la certezza di saper stabilire se una macchina sia stata parcheggiata da un uomo o da una donna…

Ma poi, a un certo punto, mi sono accorto che il genere non è l’unico fattore da prendere in considerazione.
Continuare la lettura di questo post »


Il Babbo Natale anonimo

Il sito russo Habr (specializzato nell’offrire lo spazio per le discussioni in materia delle tecnologie dell’informazione e dell’internet) ormai da dieci anni organizza, ogni dicembre, un evento curioso: il «Ded Moroz anonimo». Tale evento consiste nello scambio di regali di Capodanno tra gli utenti del sito registrati. Ogni utente interessato a partecipare all’evento indica in una apposita form i propri nome reale e indirizzo postale, riceve i dati analoghi di un altro utente partecipante scelto a caso dal sistema (per inviare un regalo), sceglie e invia un regalo, e poi aspetta di ricevere un regalo da qualche altro utente (per il quale è stato scelto dal sistema). In questo modo tutti i partecipanti diventano degli autori di regali anonimi: infatti, non sanno da chi arriverà il regalo e, nella schiacciante maggioranza dei casi, non conoscono personalmente la persona alla quale hanno inviato il proprio regalo (e viceversa). Ogni autore di un regalo può sperare di indovinare il regalo o provare, furbamente, a cercare su internet il nome del destinatario assegnatogli per scoprire, eventualmente, i suoi interessi.
[A questo punto ricordo che in Russia i regali si fanno per il Capodanno invece che per il Natale; il personaggio folcloristico che porta i regali si chiama Ded Moroz (Babbo Gelo).]
L’idea di Ded Moroz anonimo mi sembra bella e simpatica, quindi mi dispiace un po’ che non esista anche in Italia: ricevere qualche regalo in più (ma pure farlo) è sempre positivo. Ma allo stesso tempo capisco che non tutti sarebbero disposti ad affrontare le difficoltà legali in materia di privacy, le quali sorgono ogni qualvolta ci si trova davanti alla necessità di raccogliere e gestire le informazioni personali (in questo caso indirizzi e nomi).
Spero che prima o poi gli amministratori di qualche sito famoso a livello occidentale trovino il modo di organizzare una cosa del genere.


La libreria Log4j

Mi è sembrato di capire che le notizie su una grave falla nella sicurezza della libreria Log4j, utilizzata in tanti codici Java (quindi sul lato server di tantissimi siti e app), siano in qualche modo giunti anche alle orecchie delle persone non specializzate. Di conseguenza, diverse persone potrebbero ora chiedersi sulle misure preventive da prendere.
Ebbene, un utente comune dell’internet non deve (e, purtroppo, non può) fare alcunché di straordinario. Semplicemente, bisogna accertarsi di avere gli antivirus di qualità e aggiornati, aggiornare il backup sul proprio computer (o sul proprio disco esterno) di tutti i dati conservati online, e poi aspettare che il problema globale si risolva. Non manca tanto alla soluzione completa.
Un utente un po’ meno comune può provvedere, se ha tempo e voglia, a fare (anzi, aggiornare) anche il backup del proprio sito web. Ma, in realtà, anche questa dovrebbe essere una operazione periodica, indipendente dalla scoperta dei vari problemi globali del software.
Ora so di avere tranquillizzato qualcuno, ahahaha


La persona dell’anno 2021

La redazione della rivista «Time» ha scelto la persona dell’anno 2021: Elon Musk
Prima di tutto, è curioso osservare che il sondaggio tra i lettori aveva dato un risultato diverso: le «persone dell’anno» sono diventati il presidente brasiliano Jair Bolsonaro e l’ex presidente degli USA Donald Trump, quindi due mega-freak anti-élite e anti-sistema.
La scelta della redazione, invece, sembra del tutto logica. Elon Musk è un vero visionario capace di influire sulle menti delle persone.
Vediamo la sua capacità di influire sulle menti delle persone dal fatto che ogni qualvolta scrive un tweet, tutti ne discutono indipendentemente da quello che ha effettivamente scritto.
Anche dei cosiddetti «visionari» – come degli utenti del Twitter – ce ne sarebbero tanti. Ma la maggioranza di loro finge di vedere qualcosa nel futuro: non ce li ricordiamo e già il giorno dopo non ci viene in mente di controllare cosa hanno detto. Le idee di Elon Musk, invece, solitamente si realizzano – perché fa tutto con le proprie mani – e iniziano a costare delle somme gigantesche (l’esempio migliore è la Tesla). Prima viene sempre il visionario che sembra essere un completo idiota. Poi, quando si scopre che ha ragione, inizia a essere seguito da una fila di persone «intelligenti» che «hanno sempre pensato allo stesso modo» ma che non hanno fatto nulla prima. Questo è successo non solo con le auto elettriche, ma anche con i progetti spaziali: si è scoperto che l’esplorazione dello spazio dell’era della competizione tra le due grandi potenze non era necessario, mentre lo sono il turismo e le spedizioni private a basso costo verso la ISS.

Insomma, Elon Musk si è meritato il titolo della persona dell’anno.