L’archivio del dicembre 2021

Großer Zapfenstreich per Merkel

Dato che sta realmente per finire l’epoca storica di Angela Merkel cancelliera, non potevo non inserire nella mia video-rubrica domenicale la registrazione della cerimonia «Großer Zapfenstreich» del 2 dicembre. È un bel documento storico anche questo.

P.S.: quanto è forte la tentazione di fare qualche battuta sulla non-esistenza di una cerimonia del genere per i premier italiani, ahahahaha


La musica del sabato

Non so perché, ma per il post musicale di oggi ho voluto scegliere qualche altra sinfonia di Louis-Hector Berlioz. La «Harold en Italie» del 1834 potrebbe andare benissimo:

In questo specifico caso si tratta della interpretazione della Orchestra della Radio di Mosca (emittente non più esistente dal 1993), diretta da Vladimir Fedoseyev. Il primo violino è Yuri Bashmet. La registrazione è del 1985.


Geometria

Il fotografo tedesco Siegfried Hansen vive e lavora da anni ad Amburgo. Ci può interessare, per esempio, per la capacità di riuscire a tirare fuori il massimo (pare) dall’argomento un po’ banale delle coincidenze geometriche.
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Ingaggia un killer

Nel 2005 l’americano Bob Inner aveva creato – assieme ad alcuni amici – il sito RentAHitman.com. Doveva essere un esercizio pratico (e allo stesso tempo scherzoso) per prepararsi ad aprire una azienda di cyber-security. I progetti imprenditoriali non si erano però realizzati, non si era nemmeno riuscito a rivendere il dominio del sito. Di conseguenza, Bob aveva deciso di tenersi quel sito solo come un ricordo…
«RentAHitman» propone di risolvere i problemi dei propri clienti con l’aiuto di uno dei suoi 17.985 agenti sul campo altamente qualificati (in realtà il suddetto numero è la quantità approssimativa delle stazioni di polizia negli USA) e nel rispetto della legge «Sulla tutela dell’anonimato dei killer» del 1964. Inoltre, il sito riporta le recensioni dei presunti clienti soddisfatti.
Ebbene, qualche anno dopo Bob Inner aveva deciso di controllare la casella postale associata al sito per verificare se è arrivata qualche proposta d’acquisto per il dominio. Ma ha trovato circa trecento mail inviate dalle persone realmente interessate a ingaggiare un killer. Ora i giornali scrivono che Bob avrebbe trasmesso le richieste ricevute alla polizia, dando il via ad alcuni arresti e condanne penali.
Tutta questa storia è sicuramente curiosa e divertente, ma io ho due domande. No, ormai non chiedo più perché nel mondo ci siano tante persone incapaci di comprendere lo humor: ne conosco tantissime pure io e, purtroppo, sono costretto a considerarle quasi come dei portatori di una certa forma di disabilità. Prima di tutto mi chiedo: chi ha dimostrato – tra i «clienti» sfortunati e i loro avvocati (ma pure altre parti del processo penale) – la più grave incapacità di comprendere lo humor? La seconda domanda: perché l’autore del sito era tanto convinto della serietà dei visitatori del sito da decidere di denunciarli? Boh…
L’idea del sito, comunque, è divertente. Potete andare a vederlo con i propri occhi.


50 personalità dell’anno?

Leggendo la lista delle 50 persone del 2021 stilata da The Bloomberg mi sono reso conto di avere perso – proprio completamente – più di una decina di eventi…

Ma non so se sia un fatto positivo o negativo, perché grazie alla stessa lista mi sono ricordato di un inevitabile carattere molto soggettivo di ogni elenco o classifica del genere. Spero che ve ne ricordiate anche voi, ogni qualvolta vedete una lista almeno parzialmente strana dei «migliori», «più importanti» etc..


Un regalo ai paranoici

L’organizzazione statunitense Property of the People ha ottenuto un documento (del 7 gennaio 2021) del FBI sui rapporti della organizzazione con i messenger più popolari. Tra le altre cose, nel documento si sostiene che il WhatsApp fornisce più informazioni, rispetto ai concorrenti, sui propri utenti. Con un ordine del tribunale, gli investigatori possono ottenere informazioni di base su un utente, e, con un mandato di perquisizione, contatti dalla sua rubrica e una lista di utenti che si trovano nella sua rubrica. In particolare, il WhatsApp può trasmettere le informazioni del mittente e del destinatario di ogni messaggio quasi in tempo reale: ogni 15 minuti. Sembra però trasmetterà alcuni metadati, ma non il contenuto effettivo dei messaggi. Un portavoce di WhatsApp ha già confermato queste informazioni.
Il documento del FBI afferma, inoltre, che l’iMessage della Apple fornisce i metadati degli utenti su richiesta degli investigatori. Il Signal fornisce solo la data e l’ora in cui un utente si è registrato e quando ha effettuato l’ultimo accesso all’app. Il Telegram non fornisce metadati, ma può rivelare l’indirizzo IP di un utente e, nei casi di terrorismo, il suo numero di telefono.
Tutti possono scaricare il PDF contenente il riassunto dei dettagli.
Possiamo fare qualcosa dopo avere appreso queste informazioni? Dipende chi siamo.
Le persone paranoiche possono buttare il proprio telefono (come tutti gli altri dispositivi elettronici capaci di andare su internet) dalla finestra… anche se sospetto che molti di loro lo abbiano già fatto tempo fa.
Le persone normali, invece, possono provare a osservare la variazione della popolarità dei vari messenger dopo la diffusione della notizia appena raccontata. Qualcosa mi suggerisce che di variazioni ce ne saranno.