Come probabilmente sapete, la settimana scorsa in Germania si sono tenute le elezioni politiche. Indipendentemente dal loro risultato definitivo e dagli accordi successivi tra i partiti, sapevamo già da tempo che Angela Merkel non avrebbe continuato a fare la cancelliera dopo la formazione di un nuovo governo (anche se tecnicamente avrebbe potuto continuare). Vi state chiedendo come c’entra tutto questo con un post musicale? Ma è elementare!
Qualcuno dei presenti potrebbe anche sapere che il soprannome popolare di Angela Merkel è Mutter (madre in tedesco), quindi ho pensato di rendere onore ai quasi sedici anni di servizio della Mutter Angela con una canzone di un noto gruppo tedesco che si chiama proprio così…
Oggi propongo la canzone «Mutter» dei Rammstein (è contenuta nell’album «Mutter» del 2001):
In qualità della tradizionale seconda canzone del post musicale metterei la «Feuer Frei!» dallo stesso album. Non so come collegarla con gli eventi attuali: provate a farlo voi.
E poi non so se mi sarebbe mai capitata una occasione più opportuna per postare qualcosa dei Rammstein…
L’archivio del 2 ottobre 2021
Quasi un secolo fa il fotografo americano Clifton R. Adams trascorse, sull’incarico della National Geographic, diversi anni nel Regno Unito per fotografare la vita quotidiana della popolazione locale. Viaggiò dunque per diverse città, paesi e fattorie.
Clifton morì nel 1934 all’età di soli 44 anni, ma riuscì comunque a lasciarci un preziosissimo archivio fotografico. Fanno parte di quest’ultimo anche le fotografie a colori scattate nel Regno Unito dal 1927 al 1934. Per realizzare le immagini a colori, in particolare, il fotografo utilizzò il metodo dell’autocromia (brevettato nel 1903 dai fratelli Lumière).
Il principio del suddetto metodo consiste nel colorare i grani di fecola di patate (circa 0,01 mm di diametro) di rosso-arancio per 3 parti, verde per 4 parti e blu-viola per 2 parti. Una comune piastra di vetro (utilizzata nelle macchine fotografiche di allora al posto della pellicola) era grande 13×18 cm e poteva «ospitare» sulla propria superficie utile circa 200 milioni di grani. Al vetro veniva dunque applicata una colla speciale, sopra la quale veniva spalmato uno strato sottile di grani setacciati. Inoltre, bisognava assicurarsi che i colori fossero distribuiti uniformemente su tutto il piano. Non ci dovevano essere delle senza stratificazioni. Lo spazio tra i grani veniva riempito di nerofumo. Infine, sopra veniva aggiunto uno strato di lacca e poi uno strato di fotoemulsione pancromatica.
La piastra preparata come appena descritto veniva posizionata con il lato di vetro rivolto verso l’obiettivo. La luce entrata dall’obiettivo si colorava passando attraverso i grani colorati e solo dopo cadeva sull’emulsione. Si doveva usare un filtro fotografico giallo per scattare le foto.
La luce passata attraverso il vetro preparato nel modo sopraindicato era attenuata di 60 volte rispetto a quella che si poteva ottenere con delle lastre non autocromatiche. Ma pure in queste condizioni era possibile fotografare, in una giornata di sole, con una apertura di 4 o 5 e un’esposizione normale di 2 secondi. Le foto venivano di una qualità alta ed erano facili da elaborare.
Bene, ora possiamo finalmente vedere alcune foto di Clifton R. Adams. La fonte scoperta da me ne contiene tante belle e interessanti. Per il presente post ho dunque selezionato solo una parte di quelle immagini, ma i lettori più interessati potranno vederle facilmente tutte.
Bambini che giocano sulla sabbia vicino a Yarmouth, un luogo di vacanza popolare sull’isola di Wight (1928):
Continuare la lettura di questo post »