L’archivio del 2020 год

Una delle prime biciclette

È molto probabile, purtroppo, che dovremo convivere con una massiccia presenza delle bicilette sulle strade cittadine ancora per molto tempo, anche ben oltre la fine della pandemia attuale. Mi era già capitato di scrivere di tutti i difetti di questo mezzo di trasporto, mentre i miei lettori si saranno sicuramente accorti anche di quanto è difficile muoversi – a piedi o in auto – nel traffico caotico dei ciclisti: per qualche strano motivo quei personaggi pensano di essere immortali, sempre visibili o non traumatici per le ossa e le carrozzerie altrui.
Beh, la stupidità umana è un argomento infinito, ma spesso poco interessante perché ci fa scivolare verso le lamentele improduttive. Parliamo di qualcosa di positivo: per esempio, della storia tecnica.
Più di nove anni fa, a giugno del 2011, mi era finalmente capitato di vedere dal vivo un penny-farthing: una delle prime versioni del biciclo, particolarmente diffusa negli anni ’70 e ’80 del XIX secolo. Tra parentesi: (il nome, come potete immaginare, rimanda alle dimensioni di due monete inglesi).
A me – come, presumo, anche a voi – era capitato più volte di vedere questo tipo biciletta nel cinema, nei documentari e sulle immagini stampate. Ma fino a quel momento non mi era mai capitato di poter studiare bene i vari suoi dettagli tecnici. Mi ricordo ancora bene che le persone che erano con me al museo mi avevano portato vi a fatica…

La composizione della prima foto non è un granché a causa del posizionamento sfavorevole della bicicletta: si trovava in un corridoio relativamente stretto. Mentre retrocedevo per inquadrare bene il mezzo, avevo addirittura rischiato di calpestare un altro pezzo da museo. Sulle immagini successive vedrete però i vari dettagli, fotografabili con maggiore facilità. Continuare la lettura di questo post »


Il VPN più semplice

È da un po’ di tempo che non contribuisco alla alfabetizzazione digitale dei miei lettori. Ma, per fortuna, in questi giorni mi è stato ricordato un argomento importante.
Più o meno tutte le persone capaci di utilizzare il computer e di navigare sull’internet sanno che nella natura non esistono i siti web bloccati. Per esempio: più o meno tutti gli Stati del mondo prima o poi decidono di prendere l’esempio dalla Cina e di ostacolare l’accesso a qualche sito di torrent (per motivi legali), a qualche social network (per motivi politici) o a qualche altro sito (esercitatevi voi nell’inventare una motivazione). Ma noi, semplici consumatori dell’informazione, abbiamo la facoltà  di sbatterci  di disinteressarci delle macchinazioni statali e di navigare dove ci pare grazie all’uso di VPN.
Non mi assumo il compito di raccontarvi cosa sia il VPN (spero che lo sappiate) e passo subito al consiglio pratico.
Il VPN più semplice per da utilizzare per la normale navigazione quotidiana su tutti i siti che vogliamo è rappresentato, secondo la mia esperienza personale, dal plugin HOXX. È gratuito e molto più comodo rispetto ad altre soluzioni analoghe. Inizialmente era stato creato per il Firefox, ma ora esistono le versioni per tutti i browser più popolari.

Dopo avere scaricato il plugin (si può farlo anche dal sito ufficiale) e averlo installato, cliccate sulla sua icona Continuare la lettura di questo post »


Le lettere sfortunate

Quando stavo appena iniziando a studiare l’italiano, alcuni insegnanti mi avevano detto, tra le altre cose, che le persone più sgrammaticate si riconoscono anche dall’uso improprio della lettera H.
Nel corso degli anni, poi, ho dovuto scoprire da solo che lo stesso si potrebbe dire anche della lettera D. Vedere un errore del genere in una sede universitaria è particolarmente curioso:

P.S.: per la tranquillità degli altri (che in questo periodo scarseggia sempre più), portate pure la mascherina nei luoghi pubblici.


Come si legge

Il semplice post di oggi è dedicato esclusivamente a una precisazione noiosa e inutile.
Molto probabilmente vi siete accorti anche voi che l’internet è da tempo invaso dalla pubblicità del film «Borat Subsequent Moviefilm» (il nome ufficiale di «Borat 2»). E, se siete stati attenti, avete notato i due modi di scrivere il nome del protagonista.
Il primo di questi modi è composto da caratteri che graficamente esistono sia nel cirillico russo che in quello kazako. In entrambi i casi si leggono come VOJADT.

Il secondo modo, invece, è caratterizzato da una lettera – quella centrale – che nel cirillico non esiste. Quindi si può leggere VORDT, VO[lettera inesistente]DT, oppure BORDT.

Non so perché ho scritto tutto questo, ma voi ora avete qualche informazione inutile in più. Utilizzatela come vi pare.


L’idea di una app utilissima

Qualche tempo fa ho avuto l’idea di una app utilissima per gli uomini. Essa dovrebbe funzionare nel seguente modo: si va in bagno con lo smartphone (di solito non lo fate, vero?), si apre l’app, con la fotocamera si inquadrano gli oggetti disposti sui vari ripiani/mobili, sullo schermo del telefono appaiono le spiegazioni scritte in parole semplici sulla destinazione di quegli oggetti. Per esempio: «il barattolo № 1 è una sostanza contro le rughe; il barattolo № 2 è una sostanza contro un altro tipo di rughe; […] il tubetto № 139 è una sostanza contro un altro tipo ancora di rughe. No, non esiste una sostanza universale». Etc. etc..
Così il mondo che circonda gli uomini avrà un grande mistero in meno.
Regalo l’idea alle persone capaci e non pigre. Ovviamente, se una app del genere non dovesse già esistere.


L’autosufficienza cinese

Negli ultimi anni mi era capitato di leggere più volte della vlogger cinese Li Ziqi, la quale racconta la propria (e della nonna) vita contadina nelle montagne di Sichuan. Ma solo in questi giorni mi sono ricordato di – e trovato tempo per – vedere uno dei suoi video. Quello più recente, per precisione.

Ora posso testimoniare che si tratta dei video professionali e spesso quasi ammalianti. È evidente che la realizzazione di ogni «puntata» richiede molto tempo (a volte mesi) per le riprese e per il montaggio. Quindi, indipendentemente dal fatto che i video raccontino la vita reale o siano tutti una bella messa in scena, trovo opportuno consigliarvi tutto il canale: contiene tantissimi video del genere.


La musica del sabato

Francesco Maria Veracini è stato un compositore e violinista italiano del XVIII secolo particolarmente apprezzato, ai suoi tempi, non solo in patria ma anche in Inghilterra. Oggi non è particolarmente noto alle larghe masse e questo è un motivo ulteriore per proporre qualche sua composizione nel mio tradizionale post del sabato sera.
Per esempio, potrei iniziare dalla Serenata in Fa maggiore per flauto e organo:

E poi aggiungere questa Sonata in Re maggiore:


Che succede se…

È interessante la selezione delle possibili risposte a questa domanda da bambini, proposta da «Bored Panda». Io copio qui solo alcune di quelle che mi sono piaciute particolarmente.
Cosa succede se:
Usi la stessa pala per piantare circa novanta mila alberi.

Congeli una Continuare la lettura di questo post »


Dove è la concessionaria?

Ci sto pensando da anni: esiste un modo legale e relativamente semplice di comprare una auto della Formula 1 per l’uso personale?

Capisco che per essere utilizzata sulle strade comuni una macchina del genere avrebbe bisogno di essere completa almeno delle luci e dei supporti per le targhe, ma tutto questo non costituisce una modifica del veicolo particolarmente impegnativa dal punto di vista tecnico. Pure sulla Plymouth Prowler (la quale aveva alcune somiglianze estetiche) avevano ai tempi trovato lo spazio per tutti degli elementi obbligatori.

Quindi, secondo me, i produttori potrebbero fare contenti gli appassionati ricchi e mettere sul mercato le versioni «da strada» delle proprie macchine da Formula 1. Si potrebbe farlo almeno con i modelli vecchi, quelli che non contengono più dei segreti tecnici rilevanti per le vittorie sportive.


Come cambia la moda

In questi giorni si osserva anche un’altra crescita – in questo caso decisamente più positiva e ancora meno spiegabile – della quale nessuno racconterà perché la moda è passata due o tre anni fa. Ebbene, negli ultimi giorni il valore del bitcoin ha registrato un nuovo balzo in alto: quasi due mila dollari in più.

Coloro che si dedicano allo studio della questione «chi sta economicamente bene nel 2020?» dovrebbero dunque tornare a osservare anche questa alternativa alla economia reale. Almeno perché potrebbe essere considerata una delle forme di digitalizzazione della vita.
E i pochi detentori del bitcoin potrebbero valutare l’opportunità di vendere.