L’archivio del 2020 год

L’uva senza semi

Chi sono quelle persone sadiche che insistono nel coltivare, raccogliere e vendere ai semplici consumatori l’uva con i semi?
Chi sono quelle creature misteriose che comprano – volontariamente! – l’uva con i semi pagandola con i propri soldi?
Esiste l’uva senza semi. È altrettanto buona e bella, ma priva di quei fastidiosissimi elementi duri che sono capaci di dimezzare il piacere di mangiare.
Finché non capisco queste cose, non vado avanti con il lavoro.


Inerario §24

Il nuovo paragrafo di Inerario (§ 24) è dedicato ai vari modi di visualizzare la lista dei file e cataloghi contenuti in una directory con un semplice script in PHP.
Il paragrafo è stato pensato per le persone pigre (come, per esempio, il sottoscritto) che non hanno la voglia di scrivere e aggiornare manualmente delle liste di ogni genere (forse dovendo pure linkare le singole voci).
http://www.eugigufo.net/it/inerario/paragrafo24/


La Porsche 111 Diesel Cabriolet

Ahahaha, per puro caso ho scoperto una pubblicità geniale della Porsche 111 Diesel Cabriolet.

Tutti, dopo alcune ricerche archeologiche, possono provare a testare l’assistenza della Porsche. Spero che corrispondano a quanto dichiarato nel video ahahaha


La musica del sabato

Il settembre del 2020 è il mese di un grande anniversario: cinquant’anni fa era uscita, ancora sotto la forma di un album, la prima versione della opera rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice «Jesus Christ Superstar». Purtroppo, non posso indicare il giorno preciso della pubblicazione perché le varie fonti da me consultate indicano delle date diverse. Ma un giorno in più o un giorno in meno non influiscono particolarmente sul fatto stesso: è incedibile, ma è già passato mezzo secolo.
In questi decenni il «Jesus Christ Superstar» è stato rappresentato in tantissimi teatri di tutto il mondo, è stato registrato più volte in audio e almeno per due volte è diventato un film.
Ma io, per la mia enorme fortuna, circa venticinque anni avevo scoperto questa opera epocale proprio nella sua prima – secondo me la migliore – versione. Quella versione-album del 1970 dove il ruolo di Gesù è interpretato (oppure è meglio dire cantato?) dal cantante dei Deep Purple Ian Gillan. Quest’ultimo è stato bravo quanto tutti gli altri cantanti — spesso meno famosi — impegnati nella registrazione.
E ora provate a indovinare da quale album proviene il brano che ho scelto per il post musicale di oggi…
Io metterei l’aria di Gesù-Gillan «Gethsemane (i only want to say)». Il filmato è fatto male, ma a noi interessa l’audio:

Le persone che hanno vorranno ascoltare l’opera intera e preferiranno farlo su YouTube, potranno servirsi del video seguente:


I cinque ragazzi su questa foto del 1959 sono i membri del gruppo musicale scolastico indiano The Hectics.

Il gruppo suonava il rock and roll alle feste scolastiche, «discoteche» dell’epoca e piccole feste.
Al centro della foto è il cantante del gruppo Farrokh Bulsara, arrivato per motivi di studio da Zanzibar. Poco più di due anni dopo lo scatto della foto, Farrokh fu bocciato agli esami e, non potendo accedere al livello successivo degli studi, tornò dai genitori sull’isola natale. Dopo altri due anni su Zanzibar iniziò la rivoluzione e la famiglia Bulsara fu costretta a fuggire in Gran Bretagna con il bagaglio costituito solo da due valigie di vestiti.
Ricordatevi questa «storia triste» ogni volta che il destino sembra essere contro di voi.
Ma ricordatevi anche che non bisogna stare sempre in una attesa passiva.


Le tentazioni quasi criminali

Ogni volta che incontro, da qualche parte in giro per il mondo, una auto d’epoca rara e bella, ma abbandonata o semplicemente tenuta male, mi viene una forte voglia di rubarla… Per salvarla.
L’occasione più recente in cui mi è capitato di affrontare tale tentazione è dell’inizio di giugno. Nel corso del mio primo viaggio turistico post-quarantena ho incontrato una Alfa Romeo Giulia Super 1300 (la seconda serie, versione «unificata» del 1972).

La carrozzeria ha delle vistose macchie di ruggine (soprattutto in basso), gli elementi decorativi anteriori sono semi-staccati, gli indicatori di direzione laterali sono rotti, il paraurti posteriore è danneggiato, manca la targa anteriore e chissà quanti altri problemi non visibili a occhio nudo ci sono… Però tra il parabrezza e il volante c’è un foglio con l’avviso scritto a mano: «questa auto non è abbandonata».

Secondo me qualcuno dovrebbe rivedere il contenuto del concetto dell’auto abbandonata. Altrimenti tra qualche anno la storia dell’automobilismo mondiale ci sarà accessibile solo sulle immagini.


Si poteva immaginarlo

Come avevo probabilmente già scritto, non mi piace interrompere a metà il trattamento degli argomenti importanti. Così, per esempio, non posso non aggiungere un aggiornamento di rilevanza fondamentale a quanto avevo scritto la settimana scorsa sull’avvelenamento del politico russo Aleksej Navalny.
In una dichiarazione per la stampa il Governo tedesco (Navalny si trova in una clinica tedesca) ha dichiarato ieri che nell’organismo di Navalny sono state rilevate le tracce di un agente nervino simile al tristemente noto «Novichok».
Aggiungo anche il link al comunicato ufficiale.
Da questa notizia possiamo trarre solo una, ma importante conclusione: l’avvelenamento di Navalny è stata una opera dello Stato. Perché gli agenti nervini non si vendono nei negozi specializzati o mercati cittadini.
Ma non penso che la semplice conclusione appena riportata costituisca una grande notizia per la maggioranza dei miei lettori.


I ruoli si invertono

Con una certa sorpresa ho scoperto che nel corso del 2020 si sono ribaltate molte più cose di quanto avremmo potuto immaginare. Per esempio, diverse migliaia degli insegnanti scolatici hanno deciso di adottare dei trucchi che fino a qualche mese fa erano tipici agli scolari: «non ho voglia di andare a scuola, dico di stare male». Naturalmente, non escludo che molte delle richieste di esonero presentate siano giustificate dalle reali condizioni di salute, ma la tendenza generale fa un po’ ridere.
E, soprattutto, la situazione creatasi non può non far aumentare la quantità delle battute più o meno divertenti sul rapporto dei dipendenti pubblici con il lavoro scelto da loro stessi. Spero che se ne renda conto quella parte delle Istituzioni che nei mesi scorsi ha alimentato il clima di panico anziché promuovere i principi della sana e ragionevole attenzione verso i semplici principi della sicurezza medico-sanitaria personale.
Nel frattempo, saluto tutti i dipendenti di tutti gli ospedali, negozi alimentari, forze dell’ordine, autisti dei mezzi pubblici e tante altre imprese che non hanno mai smesso di lavorare in presenza e in contatto con la gente. Rimanendo, nella schiacciante maggioranza dei casi sani e salvi.


L’aria di buone notizie

Oggi, finalmente, possiamo parlare di alcuni buoni segnali provenienti dal fronte covidico. Pare che all’OMS abbiano finalmente iniziato a capire qualcosa:

One of the World Health Organization’s six special envoys on Covid-19 has highlighted Sweden’s virus response as a model that other countries should be emulating in the long run.

In sostanza, stiamo andando verso il riconoscimento del fatto che il clima di panico permanente, l’adozione delle limitazioni ridicole e lo sconvolgimento totale del ritmo abituale di vita delle persone non producono alcun affetto positivo ai fini della lotta contro il coronavirus. Anzi, la creazione artificiale delle «ondate» del virus potrebbe essere paragonata a una amputazione di un arto a piccoli pezzi per fare «meno male» al paziente. Ma i difetti di tale comportamento si vedono abbastanza facilmente anche dai dati statistici (certo, i numeri vanno poi analizzati assieme al contesto nel quale sono stati ottenuti, ma ora ci interessa la portata del problema).
Proviamo, per esempio, a confrontare la situazione in tre Stati. In qualità del primo esempio prendiamo la Spagna, quindi lo Stato europeo con il lockdown probabilmente più severo del continente:

In qualità del secondo esempio prendiamo l’Italia che ha avuto un lockdown meno pesante (agli italiani potrebbe sembrare impossibile, ma è vero) ma in molti aspetti simile:

E, infine, in qualità del terzo esempio prendiamo la tanto criticata precedentemente Svezia:

A questo punto devo constatare che in Italia — dove tra meno di due settimane riaprono le scuole e poi, progressivamente, anche alcune altre cose — diverse persone devono ora pregare poiché nessuno decida di organizzarsi in massa per chiedere i danni per quei due mesi di interruzione della vita. O almeno di fare delle domande molto scomode.
P.S.: tutti i grafici sono stati presi dal sito worldometers.info


La consegna sicura

In italiano esiste una parola specifica – anche se gergale – per indicare i nascondigli della droga? Per fortuna o purtroppo, non lo so proprio.
Però so che uno dei posti ideali per tali nascondigli sono le auto dei vari sistemi di car sharing. Lasci la merce in una macchina, in qualche modo la indichi al cliente/destinatario, apri la macchina a distanza quando la persona arriva, poi chiudi la macchina al «ritiro» avvenuto e vai via a sbrigare gli altri impegni.
Il sistema ha qualche punto debole? Probabilmente quello di dover aprire troppe auto senza poi viaggiare.
Non era un suggerimento per i pusher!