L’archivio del 13 luglio 2020

L’adattamento

Sono molto frequenti gli adattamenti cinematografici delle opere letterarie. Alcuni libri sono stati adattati decine di volte (per esempio, «I tre moschettieri» o alcuni racconti su Sherlock Holmes), altri una volta sola (per esempio, «Il padrino»).
Nella natura esistono delle creature da aspetto umano convinte che diversi liberi (compresi quelli citati tra gli esempi) siano stati scritti sulla base dei film. Molto probabilmente è capitato anche a voi di vedere gli screenshot dei loro post su internet: purtroppo non scherzano.
Ma il fenomeno sociale appena indicato non influisce in alcun modo su un mio semplice pensiero: perché non si fanno gli adattamenti letterari dei film?
Il cinema e la letteratura, come tutte le altre forme d’arte, hanno dei loro limiti nel rappresentare i pensieri, le storie e le immagini. Il cinema può, come sappiamo bene tutti, aggiungere qualcosa non esprimibile con le parole. La letteratura, da parte sua, è assolutamente in grado di recuperare tutto ciò che non è in grado di fare il cinema. Quindi non c’è alcunché di male nel riprendere e raccontare con i mezzi propri qualcosa di visto o letto.