Il 25-esimo anniversario della morte di Kurt Cobain (è stato ieri, il 5 aprile) non è certo il motivo migliore per postare qualcosa sui Nirvana. Banalmente, l’esistenza delle opere musicali lasciateci dai Nirvana costituisce già un motivo sufficiente per farlo (come debba essere per il buon risultato lavorativo di qualsiasi persona o team). Ma io, pur non avendo mai avuto i Nirvana nella lista dei gruppi più ascoltati, ho anche un motivo personale per conservare un buon ricordo di loro. Nel lontanissimo 1995 ero riuscito a stringere una conoscenza abbastanza stretta con una loro grande fan, spacciandomi per un intenditore della loro musica.
Non so se ai fini del compimento della suddetta impresa il merito fondamentale era stato della mia «spiccata» capacità di fingere o dell’interesse corrisposto di altro genere, ma sono comunque infinitamente grato al gruppo per uno dei ricordi più belli.
La prima canzone selezionata per il post di oggi è la «Smells Like Teen Spirit» (dall’album «Nevermind» del 1991):
(minchia, questo video ha quasi 888 milioni di visualizzazioni)
Mentre la seconda è la canzone «About a Girl», un po’ atipica per il gruppo (versione MTV Unplugged):
L’archivio del 2019 год
È abbastanza facile deprimersi leggendo del «Club 27» o dei singoli geni morti in età non proprio avanzata. Il grado di depressione, naturalmente, aumenta con l’aumentare della differenza tra il «27» e l’età di chi legge.
Per fortuna, esiste una cura certa contro tale forma di depressione: fare qualcosa. Farlo bene. Farlo ora.
Alcuni giorni fa ho letto di una nuova interessante app gratuita disponibile per iOS e Android. Si chiama Odd Alarm ed è una sveglia che utilizza dei rumori realistici al posto delle solite melodie tipiche alle sveglie da telefono. Infatti, il cervello umano può abituarsi alle melodie, ma difficilmente si abitua ai rumori fastidiosi.
Sono disponibili 20 rumori diversi (solo i primi 3 dei quali sono gratuiti) indubbiamente efficienti, ma quelli migliori stranamente mancano del tutto. Dove sono il trapano, l’aspirapolvere, il tagliaerba e il flauto della bocciata cronica che la mattina della domenica ci fanno ricordare la puttana anonima e tutti i suoi figli la Madonna?
A proposito della Madonna: si potrebbe aggiungere pure le campane delle chiese italiane.
Ma l’app rimane comunque un prodotto interessante e utile.
Nel sempre più lontano 2015 avevo consigliato ai miei lettori l’utilissimo sito smallpdf.com che permette di eseguire tutte le azioni possibili e immaginabili con i file PDF.
Come succede con tantissimi servizi online, però, anche il SmallPDF è stato rovinato dalla avidità dei suoi creatori. Infatti, dopo una serie di restrizioni introdotte all’utilizzo libero negli ultimi tre anni, si è ormai arrivato a una sola operazione gratuita per persona prima del passaggio alla versione a pagamento. Praticamente il nulla per le persone che lavorano regolarmente con i testi.
Non mi dispiace assolutamente di pagare per un servizio utile e di qualità, ma la necessità di eseguire delle operazioni atipiche con i file PDF non è nel mio caso quotidiana. Direi che spesso non è nemmeno di cadenza settimanale. Di conseguenza, ritengo poco opportuno pagare una somma fissa mensile o annua (come propone ora il SmallPDF).
Ma per fortuna c’è il nostro amico Google! Proprio grazie alla sua disponibilità infinita ad aiutare il prossimo sono ora in grado di suggerirvi ben due alternative valide:
1. Il sito pdf.io permette di eseguire tutte le operazioni che un utente medio/avanzato possa necessitare.
2. Il sito ilovepdf.com offre ancora più servizi, alcuni dei quali non avrei potuto nemmeno immaginare (forse per la mia fortuna).
Non sono ancora riuscito a scoprire se questi due siti abbiano dei limiti massimi delle operazioni gratuite. Ma, qualora li avessero, nessuno ci vieterebbe di rispondere con l’utilizzo dei VPN.
In ogni caso, spero tanto che questi due siti evitino la sorte del mio vecchio consiglio per almeno una decina d’anni.
Concludo ricordando a tutti i potenziali interessati della esistenza del bellissimo software del genere installabile sul computer: ABBYY FineReader.
È vero: il nostro mondo è in un continuo mutamento e alcuni comportamenti considerati normali anche soli dieci anni fa, oggi sembrano poco opportuni. Ma le recenti accuse a Joe Biden mi fanno comunque ridere. E, se fossero le uniche possibili, mi fanno pure sospettare che sia un santo.
Ma il vero obiettivo del presente post è ricordare a tutti i lettori che in una buona quantità dei casi i giudizi sui comportamenti altrui nel passato hanno poco senso anche a causa del fattore tempo. Lo stesso, in una misura ancora più ampia, vale per la valutazione dei comportamenti dei personaggi storici.
Ora che il mio Capitan Ovvio tascabile si è sfogato, dovrebbe rimanere muto per qualche altro tempo…
Ho letto solo oggi che il quadro di Banksy «Devolved Parliament» del 2009 è tornato ad essere esposto al Bristol Museum.
In molti casi, purtroppo, Banksy mi è sembrato una persona non particolarmente intelligente (proprio per il contenuto delle sue opere), ma nell’ottica della Brexit sarei disposto a riconoscere il suddetto quadro una delle manifestazioni migliori della satira contemporanea. Non essendo britannico, per lo stesso motivo forse ci aggiungerei pure la regina.
Il testo del presente post è uno scherzo del 1° aprile molto divertente.
Ora che non ho più questo debito nei confronti della data e della comunità, posso continuare a vivere serenamente per un anno.
Trovo veramente angosciante l’obbligo imposto si essere felici e contenti nelle date prestabilite. La vita è bella quando è spontanea.
P.S.: quando diventerò il Presidente del mondo, autorizzerò tutti a festeggiare qualsiasi cosa in qualsiasi data solo in base alla disponibilità dell’umore adatto.
Il martedì 26 marzo ha prestato giuramento il nuovo sindaco della città di Belgorod (quasi settecento chilometri a sudovest di Mosca). Per apprezzare il relativo video (brevissimo) non è richiesta la conoscenza della lingua russa. È però richiesta l’attivazione dell’audio del vostro dispositivo.
Sì, quei suoni che avete sentito e riconosciuto sono stati scelti per l’occasione dalla «ministra» locale della cultura Liudmila Grekova. La sua intenzione è stata quella di «scegliere una musica moderna», ma allo stesso tempo ha ammesso di non avere verificato la sua origine. Mah… pure io che non sono proprio un fan di quella origine, la conosco…
Alcuni mesi fa avevo postato una versione molto originale della canzone «I Will Survive». Sarebbe corretto postare anche la famosa versione originale, cantata da Gloria Gaynor:
In qualità del secondo video musicale metterei l’altra canzone famosa della Gaynor, la «Never Can Say Goddbye»:
Su internet, a volte, vengono pubblicate delle ricerche che sono allo stesso tempo curiose, inutili dal punto di vista pratico e impressionanti per la quantità degli sforzi impiegati. Oggi ne faccio un bel esempio.
Supponiamo che la scienza fosse in grado di trovare una soluzione contro l’invecchiamento del corpo umano e tutte le malattie. Per quanti anni potrebbero vivere gli umani se le uniche cause della morte diventassero i vari incidenti: terremoti, alluvioni, incidenti stradali, sparatorie, cadute dalle scale etc?
Un simulatore online basato sui dati statistici statunitensi dice che l’età media degli umani arriverebbe a 9000 anni e alcune persone potrebbero vivere fino ai 60.000 anni.
Provate anche voi.
Secondo le mie previsioni autorevoli, in un mondo del genere la prima causa di morte diventerebbe il suicidio. Le cause dei suicidi, a loro volta, sarebbero la noia (di vivere per migliaia di anni) e la perdita di tutti gli amici (solitudine millenaria).