Dopo il recente dramma architettonico parigino mi sono ricordato, anche se non subito, la storia del Kinkaku-ji (Tempio del Padiglione d’oro) di Kyoto costruito nel 1397. Tutto il padiglione, tranne il piano terra, è coperto di foglie d’oro puro. Dal 1994 è un bene culturale protetto dall’UNESCO.
Attualmente ha questo aspetto:
Il tempio bruciò due volte nel XV secolo durante la guerra degli Ōnin e poi nel 1950 (incendiato dal monaco Hayashi Yoken intenzionato a suicidarsi).
Lo scrittore inglese Douglas Adams, durante la sua visita al Kinkaku-ji, fu sorpreso per il suo buono stato di conservazione. Dopo le precisazioni dell’interprete circa gli incendi, ebbe luogo il seguente dialogo (riporto il senso delle battute secondo la mia memoria):
«Quindi non è l’edificio originale?»
«Naturalmente è originale».
«Ma il tempio fu bruciato».
«Sì».
«Due volte».
«Più volte».
«E ogni volta fu ricostruito da zero».
«Naturalmente. È un monumento importantissimo per la nostra cultura».
«E ogni volta l’edificio fu ricostruito con dei materiali nuovi?»
«Certamente. Bruciò completamente».
«Come può essere lo stesso tempio?»
«È sempre lo stesso edificio».
Adams rimase sbalordito dall’idea che il concetto del tempio è per i giapponesi più importante dei materiali con i quali è costruito.
L’archivio del Aprile 2019
È veramente strano che alcune leggende continuino a vivere nelle teste delle persone nonostante la facilità assoluta della loro smentita.
Molte persone, per esempio, sono convinte che la lingua, intesa come organo del corpo, sia divisa in zone «competenti» per il riconoscimento dei vari gusti (la punta per il dolce, i lati per l’acido, la parte posteriore per l’amaro, una zona intermedia per il salato). Chiunque può toccare per esempio il sale con la punta della lingua e poi con qualsiasi altra sua parte.
Dopo una settimana lavorativa meno impegnativa di molte altre, il video domenicale può anche trattare un argomento un po’ più serio del solito. Quali sono le difficoltà del portare i rifiuti radioattivi sul nostro Sole:
Sono sempre stato solo un ascoltatore occasionale degli Eurythmics. Occasionale fino al punto di ascoltarli solo nei momenti quando alla radio viene trasmessa qualche loro canzone.
Però non mi è mai dispiaciuto di sentire quelle poche loro canzoni che conosco. Quindi per il post musicale di oggi ho selezionato due brani famosissimi.
Il primo è «Sweet Dreams» (dall’album «Sweet Dreams (Are Made of This)» del 1982):
E il secondo è «Here Comes the Rain Again» (dall’album «Touch» del 1984):
Non so se i miei sentimenti antireligiosi siano più offesi dagli auguri di buona Pasqua ricevuti la settimana scorsa da molti amici e conoscenti europei, l’augurio di buona preparazione alla «Pasqua vera» ricevuto da una conoscente russa sempre la settimana scorsa o gli auguri di buona Pasqua ortodossa ricevuti la settimana in corso da alcuni altri. In ogni caso, è abbastanza curioso che non tutti si siano ancora accorti del mio agnosticismo.
Allo stesso tempo, so che in questo ambito non tutti, purtroppo, sono come me.
Sì, quest’anno la Pasqua ortodossa è capitata una settimana più tardi di quella cattolica: il 28 aprile. Quindi sfrutto l’ultima occasione utile per fare gli auguri a tutti coloro che, appartenendo a una delle due correnti del cristianesimo, attribuiscono anche una importanza minima a tale festa.
Infine, ammetto che di tutte le feste religiose mi piace solo una cosa: il cibo buono e raro. Anzi, due cose: il cibo e la possibilità di mangiarne più del normale.
Nel passato, il digiuno durante i periodi particolari dell’anno e la possibilità di mangiare bene durante feste religiose erano due metodi primitivi (ma proprio per questo comprensibili e convincenti per le masse) di illustrare l’"importanza" della religione alla gente analfabeta, ma oggi noi, per fortuna, siamo messi infinitamente meglio. Mangiamo per mantenere viva la mente razionale.
Le automobili autopilotate vengono testate ormai da anni negli USA e in Europa. Uno degli obiettivi principali dei test è verificare e perfezionare la capacità di quelle auto ad orientarsi sulla strada allo stesso modo dei guidatori umani: vedere gli ostacoli, interpretare la segnaletica etc..
La grande verità consiste nel fatto che è molto più facile adattare le strade alle automobili autopilotate che al contrario. Quando, finalmente, tale concetto diventerà evidente alla maggioranza degli ingegneri, imprenditori e amministratori (di vario rango territoriale), il futuro diventerà molto più vicino.
Sì, l’innovazione non è necessariamente solo un pezzo di elettronica.
All’inizio di dicembre del 2018 ho scoperto, dietro uno dei portoni del centro di Morbegno, un bellissimo esempio della onestà storica. Sulla parete, uno accanto all’altro, sono elencati gli stemmi di tutti i signori e Stati che hanno posseduto la città. Ed è sicuramente uno dei modi validi di ricordare la storia della propria patria. Ma qualcuno, come potete vedere, ha tentato di cancellare un pezzo della storia con la vernice rossa (si intuisce facilmente chi). Ma gli errori, anche quelli storici, vanno corretti e non cancellati dalla memoria. Quando lo capiranno tutti, il mondo potrà festeggiare la liberazione dalla stupidità. Ma è quasi una utopia.
Sotto gli stemmi sono appesi in fila cinque fogli, apparentemente battuti molto tempo fa con una macchina da scrivere, sui quali viene brevemente spiegata la storia degli stemmi. Spero che risultino leggibili anche a voi: Continuare la lettura di questo post »
Come avrete già letto o sentito, stamattina Kim Jong-un è arrivato a Vladivistok per un «vertice» con Vladimir Putin. In merito a tale notizia, la grande domanda alla quale attualmente non saprei proprio rispondervi è: che penis è venuto a fare?
La Russia e la Corea del Nord non hanno alcun interesse comune o conflitto. Negli ultimi anni Vlaimir Putin non ha nemmeno manifestato alcuna intenzione seria di contribuire al contrasto del programma nucleare nordcoreano (perché non ha alcun interesse politico di farlo).
Mi viene in mente solamente una, abbastanza primitiva, opzione: Kim Jong-un è venuto a chiedere dei soldi, mentre Putin ha voluto apparire di essere più capace di Trump a costruire i rapporti con il leader nordcoreano (anche se, ricordiamo, non hanno alcun argomento da trattare).
I ben 16 chilometri di confine comune tra la Russia e la Corea del Nord non mi sembrano un grande interesse comune…
In Ukraina il conteggio dei voti è ormai quasi terminato, quindi posso scrivere che il comico Vladimir Zelensky ha vinto le elezioni presidenziali con oltre il 73% delle preferenze. È il sesto presidente ukraino, eletto con una percentuale record, vittorioso in tutte le province tranne una. Prognosticare la sua vittoria è stato facile, ma sono soddisfatto quasi quanto lui.
Non si contestano delle grosse irregolarità nella fase di votazione, il tentativo degli avvocati di Petro Poroshenko di cancellare la candidatura di Zelensky dopo i risultati del primo turno è stato bloccato dallo stesso potere giudiziario e, ancor prima, lo stato di guerra introdotto da Poroshenko con l’obiettivo di posticipare le elezioni disdetto sulla insistenza dell’Europa. Quindi tenderei di fare complimenti proprio al presidente uscente Poroshenko: pur essendo stato il Capo di stato ukraino palesemente pro-russo, ha trovato la forza interiore di non aggrapparsi al potere con dei metodi ormai tipicamente russi.
Ma un buon presidente non avrebbe mai perso in questo modo inglorioso dopo appena un mandato. Quindi auguri a Zelensky e a tutti gli ukraini.
Qualcuno è riuscito a trovare tempo e voglia per programmare il sito www.windows93.net.
Ora i vecchi intenditori nostalgici possono divertirsi un po’ con lo studio dei contenuti e/o la sola navigazione del sito.