Il riassunto del cosiddetto attentato a Nicolas Maduro:
– Maduro parla
– si sente un suono forte
– Maduro guarda in alto
– le guardie coprono Maduro con degli scudi
– l’esercito scappa (triplo ahahaha)
– I punti precedenti sarebbero le prove video di un attentato
– I punti precedenti sarebbero la prova di un attentato organizzato dai nemici esteri.
Se la crisi è forte e il colpevole è in cima allo Stato, non resta altro che inventare dei nemici in questo modo poco originale.
Fine.
L’archivio del 2018 год
Mi hanno sempre incuriosito le persone che producono i video come quello di oggi. Immagino che spendano un sacco di tempo per vedere una infinità di video con il protagonista, trovare e ritagliare le parole pronunciate con una giusta intonazione, montare il risultato finale… Anche se esistesse un modo di automatizzare almeno una parte del lavoro, si tratta comunque di un lavoro molto lungo e minuzioso.
Non posso assolutamente ignorare, nella mia rubrica musicale, la grande data odierna. Proprio oggi, il 4 agosto 2018, il grandissimo musicista jazz Louis Armstrong avrebbe compiuto 117 anni.
Io lo ricorderei con i seguenti due brani.
Prima di tutto il «Go Down, Moses» (proprio l’interpretazione di Armstrong, registrata il 7 settembre 1958, è la versione più nota di questo spiritual):
E poi il «Basin Street Blues» (nel ripertorio di Louis Armstrong già dal 1929):
Sapete qual è la differenza tra un headhunter e un recruiter? La risposta esatta non suona come «è la stessa figura professionale».
Un headhunter studia la propria potenziale «preda» con tutti gli strumenti disponibili (il solo internet ne offre già tantissimi) per capire se è una persona realmente utile, competente, vendibile etc.
Un recruiter, invece, è un ometto che ritiene sufficiente trovare sui vari database (LinkedIn e simili) delle persone le cui competenze corrispondono alle parole-chiave fornite dal capo e/o dal cliente. Per esempio: cerchiamo tutti coloro che hanno utilizzato il termine – che ne so io – albero. «Pronto, buongiorno, parlo con il signor Tizio Caio? Stiamo cercando una figura di meccanico per la officina all’angolo…»
Io, purtroppo, ricevo pochissime telefonate dai primi e tantissime dai secondi. E mi arrabbio tantissimo, perché per l’ennesima volta una telefonata che apparentemente avrebbe potuto cambiare la mia vita si rivela in realtà una operazione meccanica di chi non ha fatto lo sforzo di leggere il mio CV.
Ma porco Zeus! Leggerlo era il tuo lavoro! Che cazius stai a fare lì? Vai a fingere di essere una foca in spiaggia che siamo in agosto! Il mio tempo costa!
Ehm, scusate.
Insomma, mi rivolgo a tutti i specialisti delle risorse umane. Non siate dei deficienti pigri e annoiati recruiter. Lavorate bene e crescete professionalmente fino a diventare dei headhunter. In tal modo ci aiuterete tutti a finire in una realtà economica migliore.
Il progetto russo «L’ultimo indirizzo», avente per l’obiettivo la commemorazione delle vittime delle repressioni politiche (chi non sa di cosa si tratta può rivedere la mia spiegazione), ora si estende anche alla Moldavia.
Oggi, infatti, a Chișinău sono state applicate le prime due targhe. Hanno lo stesso design delle targhe russe e le scritte in due lingue: il russo e il moldavo.
Oltre alle numerose città russe, le targhe de «L’ultimo indirizzo» sono fissate su alcuni palazzi di Kiev e di Praga.
È un tipo di export che mi piace.
Complimenti anche a coloro che hanno preso la decisione sull’import!
Il 30 luglio è la Giornata Mondiale dell’Amicizia (istituita dall’ONU nel 2011). È una «festa» abbastanza stupida – come la maggior parte delle altre «Giornate» – ma noi possiamo comunque provare a trarne qualche utilità.
Questa volta, per esempio, sfruttiamo l’occasione per parlare della ben nota anche in Occidente parola tovarisch.
Infatti, è interessante notare che con la scomparsa dall’URSS sul suo ex territorio è scomparso pure l’uso del termine tovarisch in qualità del modo di rivolgersi alle persone. A volte, anche se raramente, si utilizza in plurale per indicare un gruppo legato da un rapporto di amicizia, ma non quando si parla di un insieme di persone di cui si fa parte. E non in presenza di quel gruppo.
Il fatto è che il termine tovarisch si associa nelle menti delle persone con il fottuto marcio passato sovietico. Quindi qualora ci fosse la necessità di rivolgersi a un gruppo di persone si dice ormai «Signore e signori».
Allo steso tempo, nessuna parola si è ancora affermata in qualità del modo di rivolgersi a una persona concreta. Signore? I signori sono stati sparati nel 1917, sembra un termine obsoleto.
Tizio? Coso? Non abbiamo voglia di prendere dei pugni in faccia.
Amico? Fratello? Sono delle familiarità in stile carcerario (almeno in Russia).
Uomo? Giovane? Vecchietto? Escludiamo.
Al posto di tutte queste parole c’era tovarisch. Ma non è più tra noi.
Il video domenicale di oggi illustra come i non-inglesi vedono (e quindi comprendono) lo sport inglese.
Mi risulta che molto spesso è proprio vero.
La balalaika è uno dei due strumenti musicali russi più noti al mondo. Allo stesso tempo, però, non è assolutamente uno strumento antico: iniziò a diffondersi alla fine del XVII secolo e assunse il proprio aspetto attuale negli anni ’80 del XIX secolo (cioè nel periodo della massiccia invenzione e produzione di oggetti pseudo-russi abbastanza volgari ma aventi l’obiettivo di mostrare al mondo la presunta identità nazionale originale).
Essendo uno strumento piuttosto primitivo, la balalaika è molto difficile da suonare in modo piacevole. Infatti, avendo appena tre corde e il manico corto, lascia poco «spazio di manovra» al musicista.
Prima o poi scriverò un post serio sulla storia della balalaika e sui vari modi di suonarla. Il post musicale di questo sabato è dedicato solo a uno dei più grandi suoi suonatori contemporanei: Alexey Arkhipovsky. Come al solito, inserisco due brani.
Il primo è «La strada verso casa»:
E il secondo è «La Cenerentola»:
Alcuni esempi delle diffenze liguistiche tra le varie zone degli USA:
Vorrei trovare qualcosa del genere anche per l’Italia.