Ho sofferto per troppi anni prima di scoprire questo trucco:
Chissà quanti di voi lo conoscevano già…
L’archivio del ottobre 2017
Come era facilmente prevedibile, la Banca Centrale ucraina ha vietato agli enti finanziari nazionali lavorare con le nuove banconote russe da 200 rubli.
La notizia ufficiale in inglese è disponibile sotto questo link.
Per i più pigri (o i meno preparati nella lingua inglese) consiglio il mio post di ieri sul motivo di suddetto divieto.
Nel frattempo sottolineo che le Autorità ucraine si stanno allenando con successo nell’applicare il principio «se la realtà non ti piace, vietala».
Mah…
A partire da oggi, 12 ottobre 2017, circolano in Russia due nuove banconote del rublo di taglie prima non esistenti: 200 e 2000.
L’argomento centrale del mio post odierno è la nuova banconota da 200 rubli. Infatti oggi, quasi due anni dopo la prima scelta del genere, sui soldi russi sono comparsi altri simboli della Crimea. Su un lato è raffigurato il monumento alle navi affondate (si trova a Sebastopoli):
Sull’altro lato, invece, è raffigurato il sito archeologico Chersonese Taurica:
Ovviamente la dilagante mania di affermare l’appartenenza della penisola sfigata alla Russia non poteva risparmiare i cervelli della Banca Centrale russa. Ma io, egoisticamente, spero solo di non finire colpito dalle sanzioni dopo aver tenuto in mano almeno uno di questi nuovi pezzi…
Per il solo dovere di cronaca vi faccio vedere anche la banconota da 2000 rubli. Continuare la lettura di questo post »
Secondo le ultime notizie, stamattina Carles Puigdemont ha lasciato a casa tutta la sua determinazione a dichiarare l’indipendenza. Se lo stesso si ripete anche nei prossimi giorni, non mi sorprendo: sono sempre state poche le persone capaci di portare a termine una buffonata iniziata in modo epico.
Organizzare un «referendum» al quale ha partecipato meno della metà dei residenti votando dove pare e stampando la scheda elettorale a casa? Fatto.
Minacciare l’eminente dichiarazione per creare problemi alla intera regione (con soli 35%dei catalani etnici)? Fatto.
Violare molto democraticamente tutte le leggi statali e regionali (e le procedure stabilite dallo stesso parlamento regionale) per riconoscere il «referendum»? Fatto.
Evidentemente non sa più quale altra mossa scandalosa fare per ottenere ciò che realmente vuole. Il problema è che ora non può nemmeno dire in pubblico cosa esattamente vuole, perché significherebbe ammettere che in realtà ha solo preso in giro i propri sostenitori dimostrando il proprio finto sostegno alla causa della indipendenza.
Mentre la pausa di inattività farà diminuire il peso simbolico/politico delle mosse precedenti
Non siate come Puigdemont: molto probabilmente finirete male.
In ogni caso, sfrutto l’occasione per postare alcuni grafici interessanti.
1. Gli Stati con il PIL inferiore a quello della Catalogna:
2. Il separatismo europeo:
3. Il separatismo statunitense:
Avevo promesso di annunciare su questo blog l’uscita dei nuovi paragrafi di Inerario. Ebbene, è arrivata l’ora di iniziare a farlo.
Il § 3 è dedicato alla installazione multipla di WordPress su un hosting Windows.
http://www.eugigufo.net/it/inerario/paragrafo3/
Mi è capitato più volte di ipotizzare se un elicottero possa atterrare (o decollare) nel cortile di un palazzo. E se sì, quanto possa essere grande tale elicottero.
Ora i soccorritori svizzeri mi hanno fornito qualche elemento in più da inserire nei miei ragionamenti. La hanno fatto in un modo semplicissimo: installando sull’elicottero un bilanciere capace di emettere del fumo nell’aria.
Come molti di voi sanno, in quasi tutte le stazioni ferroviarie italiane sono presenti in una quantità abbondante i cartelli con la scritta «vietato attraversare i binari».
Come alcuni di voi hanno potuto osservare, i suddetti cartelli non producono alcun effetto sulle persone incapaci di percorrere pochi metri fino al sottopassaggio. I dirigenti della stazione ferroviaria di Brescia hanno dunque sforzato i loro potentissimi cervelli e hanno presentato al mondo questa soluzione:
Non so quale categoria degli amanti del rischio possa essere ostacolata da questa catena di plastica posta a una altezza di circa 50 centimetri dal suolo (ma forse anche meno). Quelli con le valigie? Sono già disposti a superare i dislivelli tra le banchine e i binari. Quelli con un handicap? Non attraversano i binari nemmeno nelle condizioni «normali».
Insomma, rimango in dubbio.
Oggi decorrono 60 anni dal lancio del primo Sputnik.
Sessant’anni dal lancio del primo satellite artificiale da parte degli umani.
Fu una piccola (58 centimetri di diametro) sfera di alluminio con quattro antenne.
Dentro alla sfera vi furono alcuni strumenti primitivi, prima di tutto di localizzazione e di trasmissione dei segnali acustici sulla Terra. La quantità delle antenne superiore a 1 serviva a garantire la trasmissione del segnale verso il nostro pianeta (visto che il satellite non fu posizionabile in una posizione determinata).
Nel 1957 il mondo si preoccupò, per esempio, per le nuove frontiere del spionaggio internazionale che sembrarono aprirsi. Per qualche decennio le preoccupazioni si dimostrarono parzialmente fondate ma oggi, nel secolo delle «alte tecnologie» lo spionaggio principale si fa su internet. Sempre nel secolo delle suddette tecnologie – ma 0,6 secolo dopo il lancio dello Sputnik e nonostante le fantasie sfrenate degli scrittori e registi – non ci siamo allontanati dal nostro Sistema solare.
Potrei spiegarvi perché l’uomo non si allontanerà mai nemmeno dalla Terra (ciao Elon!), ma si tratta di concetti fisici che non tutti sono in grado di comprendere senza cercare 2/3 dei termini sulla Wikipedia.
Tutto ciò non rende lo studio dello spazio una impresa inutile.
Del referendum in Catalogna non ho capito solo una cosa: perché lo Stato spagnolo abbia reagito. Non come lo abbia fatto, ma proprio il perché della reazione.
Per Legge spagnola (come per quasi tutte le altre leggi nazionali) la consultazione in questione non poteva avere effetti legali, quindi era solo un gioco collettivo i cui risultati possono e devono essere ignorati dalle Istituzioni. Al massimo avrebbe avuto senso limitarsi a perseguire quegli amministratori locali che hanno sfruttato la propria posizione di potere per trarre in inganno i cittadini sulla possibilità reale di un referendum del genere.
Nel corso della vita ho osservato che molti nostri problemi (e molti nostri nemici) si materializzano solo grazie ai nostri notevoli sforzi nell’affermare la loro esistenza, nella autoconvinzione che esistano. L’unico effetto possibile della lotta ai fantasmi è la comparsa dei fantasmi.
P.S. Agli amanti dilettanti del diritto internazionale ricorderei che quest’ultimo è schizofrenico. Esso si basa su due principi che si escludono a vicenda: l’autodeterminazione dei popoli e l’integrità territoriale degli Stati.
Dal lunedì 25 settembre sul mio sito è pubblico un altro mio piccolo progetto: l’Inerario.
http://eugigufo.net/it/inerario/
Secondo la mia idea di partenza, esso sarà dedicato alla costruzione e manutenzione dei siti web, cioè un ambito nel quale ho accumulato un po’ di esperienza e idee da condividere con il mondo. Non si tratta di un manuale (ne esistono già tanti), ma di una serie di risposte alle domande del tipo «come si fa a fare … ?» che mi sono fatto nel corso della vita professionale (o quasi). So che tantissime altre persone oltre a me spesso si pongono le stesse domande e, a volte, ci impiegano troppo tempo prezioso a cercare le soluzioni. Inoltre, l’esperienza mi insegna che per lo stesso problema può esistere una pluralità di soluzioni, quindi sarebbe curioso confrontarle tra esse.
Cercherò di aggiornare il progetto con una frequenza media di un articolo settimanale, evitando di scrivere delle cose troppo banali o, al contrario, incomprensibili alle persone poco esperte in materia.
Spero, inoltre, nella collaborazione dei visitatori eventualmente interessati al progetto: le proposte degli argomenti, i consigli sul miglioramento degli articoli già scritti, le soluzioni alternative ai problemi trattati, le domande su quanto già scritto (dalle domande spesso si capisce più che dalle risposte) – tutti gli interventi sono benvenuti.
L’uscita dei nuovi articoli verrà di volta in volta annunciata anche sul mio blog.
Chi non è invece interessato al web-development, può dedicarsi alle altre sezioni del mio sito 🙂