Ole-e-e-e-e-e-e!!!!!
Ho appena scoperto che calc(XXX% – YYYpx); ormai funziona su tutti i browser.
Di conseguenza, dedico un sincero vaffanculo a SASS e simili. Lo sapevo che stando tranquillo sulla riva avrei visto passare certi cadaveri…
Seguendo il link http://caniuse.com/#search=calc anche voi potete rendervi conto della fantastica notizia.
L’archivio del Luglio 2017
Oggi vediamo due video brevissimi ma belli.
L’auto-corteo di Donald Trump:
L’aereo di Donald Trump:
Il canale su YouTube dei tipi che hanno realizzato i video appena mostrati: https://www.youtube.com/user/OatsStudios/videos
Il grosso difetto dei frigoriferi moderni è la non-necessità di scongelarli (quando ero piccolo avevo l’onore di poter estrarre i pizzi di ghiaccio più grossi dal freezer in fase di scongelamento). Di conseguenza, nelle profondità dei nostri fedelissimi frigoriferi moderni si trovano, a volte, dei relitti storici della industria alimentare.
Ora mi chiedo: se su una confezione è indicata la data di scadenza, significa che a mezzanotte il contenuto diventa una zucca immangiabile?
E se oltre alla data è indicata pure l’ora? Insomma, esiste un momento esatto della scadenza oppure si tratta di una raccomandazione che gli anglosassoni saggiamente definiscono «best before»?
Tempo fa vi avevo promesso di effettuare, entro la fine dell’estate 2017, la modernizzazione del mio sito. Effettivamente, non posso più permettermi di mantenere ciò che in molti considerano il mio biglietto da visita nelle condizioni attuali: tecnicamente e graficamente il sito è fermo agli standard dei primi anni 2000.
Ebbene, come alcuni di voi si saranno accorti, mercoledì 26 luglio si è conclusa la prima fase della modernizzazione tanto attesa. Ho riprogrammato totalmente il mio blog. Dal punto di vista grafico è ancora da perfezionare, ma in tal senso la mia fantasia è entrata in una specie di loop, quindi prendo una piccola pausa occupandomi di alcune altre questioni tecniche relative al funzionamento del sito in generale.
Per quanto riguarda il funzionamento tecnico del blog, invece, posso dire che al giorno d’oggi le modifiche apportate mi soddisfano pienamente. Almeno per il fatto che sono stati recuperati circa quindici anni di ritardo.
In generale, la novità del blog che potreste notare con più facilità «a occhio nudo» è sicuramente la sua capacità di adattarsi a varie tipologie di schermi: computer, tablet, smartphone etc. Qualsiasi sia il vostro strumento preferito per navigare su internet, ora potete fare tutti da tester.
Quindi se notate dei bag, malfunzionamenti, dettagli scomodi o incomprensibili, scelte tecniche o grafiche illogiche — scrivetemi pure per segnalare tutto. Perché io, essendomi ormai abituato al mio prodotto avendoci lavorato sopra per un certo periodo di tempo, chissà quando noto tutte quelle cose! E se non le noto, come faccio a sistemarle?
Grazie mille e che l’internet sia con voi!
EG
Per la seconda volta di fila mi trovo a scrivere dell’Ucraina. Questa volta, però, lo faccio per riassumere la nuova puntata delle incedibili avventure del mitico Mikhail Saakashvili nella politica ucraina.
Come avevo già scritto nella puntata precedente, col tempo Saakashvili divenne un oppositore scomodo per il Presidente ucraino Poroshenko. In poche parole, Saakashvili già dai tempi della presidenza georgiana è abituato a effettuare delle riforme radicali con dei ritmi intensi (inimmaginabili in Europa), mentre Poroshenko (proprio lui invitò Saakashvili a lavorare in Ucraina regalandogli la cittadinanza) tende a effettuare le riforme molto lentamente e a piccole porzioni. Quindi mentre Saakashvili è un fanatico del proprio lavoro orientato al raggiungimento degli obiettivi massimi tra i possibili, Poroshenko dimostra di voler solo rimanere più a lungo possibile al potere fingendo di essere un buon amministratore che lotta contro le circostanze sfavorevoli. L’IMF non è particolarmente contento di quest’ultima tattica, ma ha poche possibilità di influire sulla politica interna ucraina. Quindi a Poroshenko conviene, dal punto di vista politica, mantenere una situazione caratterizzata da una tranquilla guerra periferica (nelle regioni di Lugansk e Donetsk) e delle riforme «spalmate» su un lungo periodo di tempo.
Per seguire con serenità un piano del genere bisogna però sbarazzarsi degli oppositori passionali e popolari. Il primo di tali oppositori è, appunto, Mikhail Saakashvili. Ieri è stata dunque fatta una curiosa mossa: a Saakashvili è stata revocata la cittadinanza ucraina concessagli nel 2015. La motivazione formale: incorrettezze nella modulistica ammesse dal beneficiario. Come disse Lenin in una occasione un po’ diversa, «Formalmente è corretto, praticamente è una beffa». Beh, ogni Stato ha delle proprie regole formali sulla concessione della cittadinanza e si è costretti di rispettarle. Ma l’ulteriore problema sta nel fatto che a dicembre 2015 Saakashvili fu privato della cittadinanza georgiana in seguito alla acquisizione da parte sua della cittadinanza ucraina. Quindi pare che il presidente ucraino Poroshenko, entusiasmato per la propria trovata politica, ha violato la prassi internazionale di non moltiplicare la quantità degli apolidi nel mondo ma, allo stesso tempo, si è riservato la possibilità di espellere Saakashvili dall’Ucraina per l’eventuale «violazione dell’ordine pubblico» contemplata dall’articolo 31 della Convenzione del 1954. Scommettiamo che trova presto l’occasione per farlo?
Scommetterei anche su altre due cose:
1. Le Istituzioni occidentali punteranno sempre meno su Poroshenko come sull’unico garante della pace e della democrazia in Ucraina.
2. I cittadini ucraini torneranno presto la motivazione di fare un’altra — l’ennesima — rivoluzione: penso che negli ultimi 13 anni quasi tutti gli occidentali abbiano imparato la parola maidan, ahahahaha
Ho appena scoperto che il 19 luglio il Governo ucraino ha deciso di procedere alla liquidazione – la quale dovrebbe avvenire entro due mesi – del grande (in vari i sensi) produttore degli aerei «Antonov». Le tre fabbriche del produttore verranno assegnate al gruppo industriale «Ukroboronprom» che esegue i lavori per il Ministero della Difesa ucraino.
Il motivo della operazione è la crisi dell’"Antonov«, che pur avendo firmato accordi per la costruzione di 18 aerei, ne aveva costruiti appena 2 (due) nel 2015 e ben 0 (zero) nel 2016.
Volete sapere il motivo dei ritmi così lenti? Il motivo è la guerra con la Russia, dalla quale non arrivano più le componenti necessarie per la costruzione degli aerei. Nel 2015, con la costruzione degli ultimi 2 aerei, le scorte si erano esaurite.
In questa occasione volevo parlare non della guerra e dei suoi effetti, ma di un curioso fenomeno economico-sociale. Come probabilmente alcuni di voi sanno, ai tempi dell’URSS fu molto diffusa la pratica di costruire in ogni repubblica socialista e quasi in ogni regione russa una (spesso unica) enorme realtà industriale. Ognuna di queste grosse aziende dipendeva però totalmente dalle forniture di materie prime e di vari prodotti provenienti dagli altri produttori sovietici geograficamente lontani. In sostanza, fu uno dei modi di «cucire» insieme un enorme territorio quale fu l’URSS. Dopo il crollo di quest’ultimo, però, molte delle sue ex repubbliche si trovarono con delle industrie apparentemente inutili: prive di fornitori nazionali e di mercato consolidato, ma in presenza di una alta concorrenza dei produttori esteri prima banditi dall’URSS.
Ovviamente, al giorno d’oggi – vivendo in un mondo globale – ci rendiamo sempre più conto che anche gli Stati dovrebbero specializzarsi nella produzione solo di alcuni beni senza sprecare le risorse nell’inutile tentativo di essere autosufficienti in tutto. L’"Antonov" poteva dunque benissimo rimanere l’unica industria seria dell’Ucraina. Ma porcamucca, perché in 25 anni non hanno diversificato i fornitori?! La capitolazione dell’URSS di fronte al mondo globale doveva servire anche a quello!
Mentre ci riflettete su questa Grande Domanda, io vi faccio vedere l’aereo dell’"Antonov" più conosciuto al mondo: l’AN-225.
Su quest’ultima foto l’AN-225 sta trasportando la navicella spaziale sovietica «Buran»:
Tra ieri e oggi ho letto numerosi post di persone sconsolate per la presunta morte di MS Paint.
I manager della Microsoft ne avranno letti molti di più e hanno dunque pubblicato un bel comunicato sul blog aziendale. In poche parole, pur non essendo più preinstallato nel sistema operativo, il Paint sarà comunque disponibile gratuitamente sul Windows Store. Gioite!
Future version of Windows could make it so that you no longer can spend more than 9,000 hours in MS Paint https://t.co/pfqvkaoifO pic.twitter.com/49WRMH1T67
— CNET News (@CNETNews) 24 luglio 2017
Children of the future will never know the joy of spending hours doing this on Microsoft Paint #MSpaint pic.twitter.com/IY6kDxPdc4
— Fiona (@McDoFi) 24 luglio 2017
È vero che si tratta di un bel editor da bambini, ma a causa della sua semplicità antiquata è molto più facile creare un disegno orrendo che bello…
PhotoShop vs Paint pic.twitter.com/6cPvIQc0lL
— Bob Estropajo (@BobEstropajo) 24 luglio 2017
Saprete sicuramente che sul nostro pianeta esistono alcuni — pochissimi — artisti che creano delle opere interessanti con il Paint, ma chissà quanto tempo della loro unica vita sprecano davanti a quel programma primitivo!
Insomma, regalate il paint ai vostri figli (per farli imparare a disegnare con il computer) e poi scegliete un programma più serio per voi stessi.
L’utente di YouTube con il nickname salty673 ha pubblicato il video dello mancato – per pochissimo! – scontro tra il suo quadcopter e un gabbiano. Cosa ci sarà di interessante?
È interessante notare che il gabbiano, eseguendo la complicatissima manovra «Mezza S» non ha mosso la testa e ha continuato a guardare l’oggetto volante sconosciuto (lo quadcopter, appunto).
Come si fa, tecnicamente, a far finanziare la propria bella vita dallo Stato? È facilissimo!
Un metodo interessante è stato inventato in un centro di ricerca tecnologica di Novgorod. Per prima cosa, bisogna mostrare al primo ministro del proprio Paese (nello specifico caso Dmitry Medvedev) un robot-elefante, presentandolo come un proprio progetto.
Il secondo passaggio consiste nel ricevere dal primo ministro (un grande amante-consumatore delle tecnologie) un finanziamento da 12,5 miliardi di rubli (poco più di 182 milioni di euro) per realizzare altre innovazioni altrettanto belle.
Il terzo e importantissimo passaggio: non dire a nessuno che il robot-elefante mostrato al primo ministro è in realtà un prodotto della LEGO. Più precisamente, LEGO Education Mindstorms EV3 45560 in vendita a 8300 rubli e destinato, secondo la raccomandazione ufficiale, ai ragazzi di età superiore ai 10 anni.
Volendo potete provare a ripetere l’impresa in casa…